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Caffè e ipertensione: cosa c’è da sapere sul consumo di caffeina

Gli effetti del caffè sulla pressione arteriosa: i consigli per un consumo consapevole e sicuro della bevanda più amata dagli italiani.

Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo, apprezzata per il suo gusto e per la sua capacità di donare energia e migliorare la concentrazione. Tuttavia, molte persone si chiedono se il consumo di caffè possa avere effetti negativi sulla pressione arteriosa, soprattutto in caso di ipertensione. Gli studi scientifici hanno dimostrato che il caffè può causare un aumento temporaneo della pressione arteriosa, soprattutto nelle persone che non ne consumano abitualmente. L’effetto è dovuto alla caffeina, sostanza stimolante che agisce sul sistema nervoso centrale e sul sistema cardiovascolare.

L’effetto del caffè sulla pressione arteriosa dipende da diversi fattori

L’effetto del caffè sulla pressione arteriosa può variare da persona a persona e dipende da diversi fattori: dalla quantità di caffè consumata, frequenza del consumo, passando per la sensibilità individuale alla caffeina, sino ad arrivare alla presenza di altri fattori di rischio per l’ipertensione, come l’obesità, il fumo e lo stress. In generale, si ritiene che un consumo moderato di caffè, ovvero non più di 3-4 tazzine al giorno, non sia dannoso per la salute cardiovascolare nella maggior parte delle persone. Ciò nonostante, le persone che soffrono di ipertensione o che hanno altri problemi cardiovascolari dovrebbero consultare il proprio medico per valutare se il consumo di caffè sia appropriato per loro.

I consigli per un consumo consapevole del caffè

I farmacisti consigliano di limitare il consumo di caffè a non più di 3-4 tazzine al giorno, di evitare il consumo di caffè nelle ore serali per non compromettere il sonno e di optare per alternative decaffeinate o a basso contenuto di caffeina. È importante adottare uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata, un’attività fisica regolare e una gestione efficace dello stress, per mantenere la pressione arteriosa sotto controllo. È utile ricordare che il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti, ove la problematica presentata dovesse perdurare. È necessario contattare i medici curanti o i medici specialisti di riferimento per una valutazione approfondita della propria condizione di salute.

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