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Glatiramer acetato: possibili reazioni anafilattiche anche dopo anni di terapia

Le aziende farmaceutiche Teva Gmbh e Mylan Spa, in collaborazione con l’Agenzia europea per i medicinali e l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), hanno diffuso il 21 agosto 2024 una nota informativa riguardante il rischio di reazioni anafilattiche associate all’uso di glatiramer acetato, farmaco indicato per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla. Secondo quanto riportato nella comunicazione, le reazioni allergiche gravi possono manifestarsi immediatamente dopo la somministrazione del farmaco oppure a distanza di mesi o anni dall’inizio della terapia.

Riconoscere tempestivamente i sintomi di una reazione anafilattica

Le autorità hanno enfatizzato l’importanza di informare, da parte degli operatori sanitari, adeguatamente i pazienti e i loro caregiver sui segni e sintomi caratteristici delle reazioni anafilattiche, in modo da poter richiedere tempestivamente l’intervento medico d’emergenza in caso di necessità. Tale aspetto risulta particolarmente rilevante considerando la possibilità di autosomministrazione del farmaco a domicilio e la potenziale sovrapposizione di alcuni sintomi con le comuni reazioni post-iniezione, che potrebbe ritardare l’identificazione di una reazione anafilattica.

Aggiornamento delle informazioni di prodotto

In seguito a una revisione a livello europeo dei dati disponibili riguardanti le reazioni anafilattiche associate a glatiramer acetato, le informazioni di prodotto di tutti i medicinali contenenti tale principio attivo saranno aggiornate con nuove indicazioni sul rischio di reazioni anafilattiche, compresa la possibilità che queste si verifichino anche a distanza di tempo dall’inizio del trattamento. È utile ricordare che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, qualora la problematica presentata dovesse perdurare. In tal caso, è necessario contattare il proprio medico di fiducia o lo specialista di riferimento.

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Rientro a scuola, i consigli degli esperti su sonno e alimentazione

Il ritorno sui banchi di scuola dopo le vacanze estive è un momento delicato per oltre 7 milioni di studenti italiani. Nei mesi di pausa, i giovani hanno avuto più opportunità di svolgere attività fisica all’aperto e di vivere esperienze stimolanti, riducendo il tempo trascorso davanti a dispositivi elettronici. Tuttavia, le vacanze possono anche portare a un’alterazione dei ritmi sonno-veglia e a un’alimentazione meno regolare, fattori che possono influire negativamente sulla ripresa delle attività scolastiche, che richiedono concentrazione ed energia. Gli esperti dell’Istituto superiore di sanità (Iss) hanno reso disponibili quindi alcuni consigli su sonno e alimentazione per affrontare al meglio l’inizio dell’anno scolastico.

Sonno adeguato per l’apprendimento e la gestione delle emozioni

Il sonno è centrale per il benessere psicofisico degli studenti, per via della capacità di influire su attenzione e concentrazione. Le raccomandazioni degli esperti hanno indicato che i bambini tra i 6 e i 13 anni dovrebbero dormire dalle 9 alle 11 ore per notte, mentre gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni dalle 8 alle 10 ore. È importante che i genitori stabiliscano regole per aiutare i figli a gestire i ritmi quotidiani, iniziando a seguirle qualche giorno prima dell’inizio della scuola. Uno studio dell’Iss ha evidenziato, in tale direzione, una correlazione tra mancanza di sonno e rischio di sviluppare dipendenze comportamentali, come quelle da videogiochi, smartphone e social media, con possibili ripercussioni sul rendimento scolastico e sulla socialità.

Dieta equilibrata e regolare per affrontare la giornata scolastica

Anche l’alimentazione è centrale per le prestazioni scolastiche degli studenti. Secondo un rapporto dell’Iss, il 26,8% degli adolescenti non consuma mai la colazione, nonostante sia considerato il pasto più importante della giornata. Gli esperti hanno consigliato di includere nella colazione carboidrati integrali, come pane o fette biscottate integrali, per il rilascio energetico prolungato, a vantaggio di attenzione e concentrazione nella mattinata.

Regolarità nei pasti principali: il pranzo al centro

Secondo gli esperti Iss è necessario ripristinare una regolarità nei pasti, con il pranzo come pasto principale dal punto di vista quantitativo. Per gli studenti che frequentano l’orario lungo, gli esperti Iss hanno raccomandato di consumare il pranzo fornito dalla mensa scolastica, in quanto equilibrato e strutturato secondo le indicazioni del ministero della Salute. Per le merende, è preferibile optare per un frutto fresco di stagione, evitando cibi ultraprocessati ricchi di sale, zuccheri e grassi saturi. È utile ricordare che i consigli sopra indicati non intendono sostituire il consulto con il medico curante. In caso di problematiche persistenti legate al sonno o all’alimentazione, è necessario contattare il medico di base o lo specialista di riferimento per una valutazione approfondita e un’eventuale gestione personalizzata.

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L’inquinamento atmosferico influenza l’umore: i risultati di uno studio

Uno studio chiamato Asap (Affective sensitivity to air pollution) ha esplorato la relazione tra i livelli giornalieri di inquinamento atmosferico e le fluttuazioni dell’umore delle persone. Combinando i dati sull’inquinamento dell’aria con le valutazioni psicologiche raccolte tramite un campionamento dell’esperienza, i ricercatori hanno potuto quantificare quanto gli stati affettivi degli individui variano in base alla qualità dell’aria che respirano ogni giorno.

Impatto dell’inquinamento sull’umore

I risultati hanno mostrato che, per l’individuo medio, nei giorni con maggiore inquinamento atmosferico l’attivazione emotiva risulta inferiore. Ciò suggerisce che l’esposizione all’aria inquinata possa ridurre le reazioni emotive, con potenziali ripercussioni sulla salute mentale a lungo termine. Infatti, alterazioni dell’umore sono implicate in molti disturbi psicologici.

Differenze individuali nella sensibilità all’inquinamento

Tuttavia, lo studio ha rilevato anche notevoli differenze tra le persone nella loro sensibilità affettiva all’inquinamento atmosferico. Alcuni individui hanno mostrato fluttuazioni dell’umore più marcate in risposta alle variazioni giornaliere nella qualità dell’aria, mentre altri sembrano meno influenzati. Comprendere tali differenze può aiutare a identificare le persone più vulnerabili agli effetti dell’inquinamento sulla salute mentale e a sviluppare interventi mirati.

Il ruolo del medico curante

È utile ricordare che le informazioni fornite hanno scopo puramente divulgativo e non intendono sostituire il parere del medico curante o dello specialista. In caso di disturbi dell’umore persistenti o altri sintomi di malessere psicologico, è sempre necessario consultare un professionista sanitario per una valutazione e un trattamento appropriati.

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Punture di insetti: i rimedi naturali da tenere in casa

Le punture di insetti possono essere fastidiose e dolorose. In alcuni casi causano prurito, gonfiore e arrossamento della pelle. Fortunatamente, esistono diversi rimedi naturali che alleviano i sintomi in modo efficace. Tra i più noti e utilizzati vi sono sicuramente il ghiaccio, l’aloe vera e il bicarbonato di sodio.

L’importanza di agire tempestivamente per ridurre i sintomi

È bene intervenire il prima possibile dopo aver subito una puntura d’insetto, in modo da limitare la diffusione del veleno e l’insorgenza dei sintomi. L’applicazione di ghiaccio sulla zona interessata può ridurre il gonfiore e ad anestetizzare la parte, attenuando il dolore. L’aloe vera, invece, per via delle proprietà antinfiammatorie e lenitive, può essere applicata sulla pelle per calmare il prurito e l’irritazione.

Bicarbonato di sodio, l’alleato contro il prurito

Un altro rimedio naturale molto efficace contro le punture di insetti è il bicarbonato di sodio. L’ingrediente, facilmente reperibile in tutte le farmacie, può essere miscelato con acqua fino a formare una pasta da applicare sulla zona colpita. Con le sue proprietà alcaline, il bicarbonato di sodio aiuta a neutralizzare il veleno dell’insetto e a ridurre il prurito. È importante, tuttavia, evitare l’applicazione di rimedi naturali in caso di reazioni allergiche gravi o di punture di insetti potenzialmente pericolosi, come api, vespe o scorpioni. Inoltre, si ricorda che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, qualora la problematica dovesse persistere. In caso di dubbi o di sintomi prolungati, è necessario contattare il proprio medico di base o lo specialista di riferimento.

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Rientro dalle vacanze: ritrovare l’equilibrio con i rimedi naturali

Il rientro dalle vacanze è un momento di stress e di difficoltà nell’adattarsi nuovamente ai ritmi frenetici della vita quotidiana. Dopo un periodo di meritato relax e di lontananza dalle incombenze lavorative e domestiche, ritrovare la concentrazione e la motivazione può risultare faticoso. Ciò nonostante, esistono alcune strategie che possono facilitare questo processo di transizione e aiutare a ritrovare gradualmente l’equilibrio psicofisico.

Tecniche di rilassamento come alleate per gestire lo stress

Tra le tecniche di rilassamento più efficaci vi sono la respirazione profonda, la meditazione e lo yoga. Praticare regolarmente esercizi può aiutare a ridurre i livelli di stress, migliorare la qualità del sonno e aumentare la capacità di concentrazione. Dedicare anche solo pochi minuti al giorno a queste attività può fare la differenza nel processo di adattamento alla routine quotidiana.

Rimedi fitoterapici per favorire il benessere mentale e fisico.

Anche alcuni prodotti naturali possono essere utili ad affrontare il rientro dalle vacanze. Tra questi, gli integratori a base di erbe come la valeriana, la passiflora e la melissa, noti per le loro proprietà rilassanti e ansiolitiche. Anche l’assunzione di vitamine del gruppo B e di magnesio può contribuire a ridurre la stanchezza e a migliorare l’umore. È importante sottolineare che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, qualora la problematica dovesse persistere. In tal caso, è fondamentale contattare il proprio medico di fiducia o lo specialista di riferimento per una valutazione approfondita e un’eventuale impostazione terapeutica personalizzata.