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Antibiotico-resistenza: l’impegno condiviso per contrastarla

È stato presentato il Manifesto civico per coinvolgere i cittadini nella lotta alle infezioni resistenti. I dati sul fenomeno e le proposte.

La resistenza agli antimicrobici è tra le maggiori minacce per la salute, con un impatto in termini di vite umane e costi economici. Nella sola Europa, le infezioni correlate alla resistenza agli antimicrobici causano tra 33mila e 35mila decessi annuali, di cui circa un terzo riguarda l’Italia. Il fenomeno genera un costo annuo di 11,7 miliardi di euro nell’Unione europea, mentre nel contesto nazionale l’impatto economico supera i 2,4 miliardi. I dati, diffusi dall’Ecdc, hanno messo in luce l’urgenza di strategie integrate per ridurre la diffusione di batteri resistenti. In tale contesto, nel marzo 2025 Cittadinanzattiva ha presentato a Roma un Manifesto civico per favorire la collaborazione attiva tra istituzioni, professionisti sanitari e popolazione.

Strategie istituzionali e azioni collettive

Il documento propone interventi concreti per ottimizzare la risposta al fenomeno. Tra le priorità indicate, vi è l’implementazione del Piano nazionale di contrasto alla antibiotico-resistenza (Pncar), la cui efficacia dipende dall’utilizzo appropriato delle risorse stanziate e dal monitoraggio costante dei risultati. Altre misure vedono l’incentivazione alla ricerca di nuovi antibiotici, l’adozione di test diagnostici rapidi per ridurre prescrizioni inappropriate e la formazione specifica per gli operatori sanitari. Il Manifesto ha messo in luce l’importanza di regolamentare l’uso di antibiotici in agricoltura e negli allevamenti, in linea con l’approccio “One Health”, che considera interdipendenti la salute umana, animale e ambientale.

Il contributo delle associazioni civiche e dei pazienti

Le organizzazioni civiche e di pazienti sono chiamate a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione della popolazione. Attraverso campagne informative in collaborazione con Asl, farmacie e scuole, è possibile promuovere comportamenti responsabili, come l’aderenza terapeutica, la prevenzione delle infezioni e lo smaltimento corretto dei farmaci scaduti. All’interno delle strutture sanitarie, inoltre, le associazioni possono supportare attività di monitoraggio per raccogliere dati sulle infezioni ospedaliere, contribuendo a identificare criticità e soluzioni. La partecipazione civica, soprattutto delle fasce più vulnerabili, è considerata un elemento chiave per contenere la diffusione dell’Amr e garantire l’efficacia delle terapie future.

Cosa è l’antibiotico-resistenza e perché è importante

L’antibiotico-resistenza è un fenomeno naturale per cui i batteri sviluppano la capacità di sopravvivere all’azione dei farmaci progettati per eliminarli. Il processo, accelerato dall’uso eccessivo o scorretto degli antibiotici, riduce progressivamente l’efficacia delle terapie, rendendo le infezioni più difficili da curare. Quando i batteri diventano resistenti, infezioni comuni – ad esempio quelle urinarie o respiratorie – possono richiedere trattamenti più aggressivi, prolungare i tempi di guarigione o, in casi gravi, diventare incurabili. La diffusione del fenomeno è favorita da comportamenti come l’auto-prescrizione, l’interruzione precoce della terapia o l’uso di antibiotici per patologie virali, contro le quali questi farmaci sono inefficaci. È utile ricordare che il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti. In caso di problematiche persistenti, è necessario rivolgersi al proprio medico di riferimento o a uno specialista.

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