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Bambini e schermi digitali: le linee guida a tutela della salute

La Società italiana di pediatria ha presentato le raccomandazioni aggiornate sull’uso di dispositivi digitali in età evolutiva. No agli schermi nei primi due anni di vita e durante i pasti.

La Società italiana di pediatria (Sip) ha diffuso indicazioni riguardanti l’utilizzo dei dispositivi digitali durante l’infanzia e l’adolescenza. Le raccomandazioni, più rigorose rispetto al passato, sono il risultato di una revisione sistematica della letteratura scientifica internazionale, e intendono fornire una guida chiara per proteggere il benessere fisico e psicologico dei minori in un’epoca di pervasività tecnologica. L’esposizione precoce e prolungata agli schermi, infatti, è associata a una serie di conseguenze documentate, che interessano diverse aree dello sviluppo.

Evidenze scientifiche sui rischi per la salute

Le ricerche analizzate dalla commissione di esperti evidenziano correlazioni tra tempo di utilizzo dei dispositivi e possibili effetti negativi. Già nella prima infanzia, un incremento anche limitato di minuti giornalieri dedicati agli schermi può comportare un aumento del rischio di ritardi nell’acquisizione del linguaggio. Nelle età successive, l’uso eccessivo si associa a una riduzione della durata del sonno, a una maggiore probabilità di sviluppare sovrappeso e a un incremento dei valori pressori. I dati confermano la necessità di un approccio cauto e misurato all’introduzione della tecnologia digitale nella vita dei più giovani.

Indicazioni pratiche per famiglie ed educatori

Alla luce delle evidenze emerse, le raccomandazioni principali suggeriscono di evitare completamente l’uso di schermi nei primi due anni di vita. Per i bambini in età prescolare, tra i due e i cinque anni, è consigliabile limitare l’esposizione a meno di un’ora al giorno, sempre sotto la supervisione di un adulto. Un punto cardine delle linee guida è il suggerimento di rinviare l’acquisto di uno smartphone personale almeno al compimento del tredicesimo anno di età. La Sip ha raccomandato di ritardare il più possibile l’accesso autonomo a Internet e l’iscrizione alle piattaforme social. È importante evitare l’uso di dispositivi durante i pasti e nelle fasi che precedono il sonno, favorendo invece attività alternative all’aria aperta, il gioco creativo e la lettura.

Importanza del percorso educativo condiviso

La gestione dell’esposizione digitale richiede un impegno comune. Il ruolo della famiglia è centrale, con la supervisione, il dialogo e la proposta di attività non digitali. Anche la scuola è chiamata a intervenire promuovendo l’educazione al corretto utilizzo degli strumenti tecnologici. I pediatri, dal canto loro, possono svolgere un’azione di consulenza e monitoraggio, discutendo le abitudini digitali durante le visite di controllo. L’intento generale è quello di accompagnare bambini e adolescenti verso un rapporto equilibrato con la tecnologia, che non sostituisca le esperienze reali e le interazioni personali, fondamentali per una crescita armoniosa.

Le informazioni e i consigli forniti nell’articolo hanno scopo puramente informativo e non sostituiscono in alcun caso il parere del medico curante o dello specialista di riferimento. In presenza di situazioni persistenti o dubbi riguardanti la salute e le abitudini dei minori, è sempre necessario rivolgersi al pediatra o a un professionista sanitario qualificato.

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