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Farmaci contraffatti online: la metà degli annunci illeciti non viene riconosciuta

Il mercato illecito dei farmaci ha visto una crescita significativa durante la pandemia da Covid-19, attraverso annunci online e siti web ingannevoli, mettendo a rischio la salute pubblica e sfidando le normative vigenti. Il progetto Capsule, realizzato dal Centro di Ricerca Transcrime dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con il supporto di Aifa e il contributo del Center for Anti-Counterfeiting and Product Protection della Michigan State University, ha esaminato la consapevolezza degli utenti riguardo al pericolo di acquistare farmaci substandard e falsificati (Sfms) online. Lo studio si è concentrato sulla comprensione della domanda di mercato, analizzando l’esposizione e i comportamenti degli utenti italiani e spagnoli per sviluppare campagne informative mirate e interventi specifici.

Gli utenti faticano a riconoscere gli annunci illeciti di farmaci online

L’indagine, svolta nel gennaio 2024, ha coinvolto un campione rappresentativo di utenti abituali di Internet in Italia e Spagna, consapevoli della possibilità di acquistare farmaci online ed esposti ad annunci online o che hanno acquistato almeno un farmaco online. Ai partecipanti è stata presentata una combinazione di annunci leciti e illeciti di farmaci: gli annunci legittimi sono stati correttamente classificati nel 63% dei casi, mentre gli annunci illeciti sono stati identificati correttamente solo nel 43% dei casi in Italia e nel 42% in Spagna. I fattori che influenzano maggiormente la valutazione dei rispondenti sono l’assenza di un’etichetta di certificazione del ministero della Salute, l’assenza della descrizione del farmaco o la presenza di errori nella descrizione.

Necessarie campagne di sensibilizzazione mirate per diverse fasce demografiche

Per promuovere scelte consapevoli tra gli utenti, i risultati dello studio evidenziano la necessità di campagne di sensibilizzazione mirate per diverse fasce demografiche e differenti tipi di utenti. I partecipanti più anziani hanno mostrato una minore capacità di riconoscere annunci illeciti, mentre i giovani hanno manifestato minor fiducia nei farmacisti e nei medici e una maggiore propensione a cercare informazioni sanitarie su Internet. L’analisi ha inoltre rivelato che la maggioranza degli intervistati è consapevole delle limitazioni delle vendite legali di farmaci online, ma solo un terzo ha distinto correttamente tra integratori alimentari e medicinali. Inoltre, più della metà degli intervistati si affida a Internet per reperire informazioni di natura medica e circa il 40% ricerca online soluzioni mediche specifiche o trattamenti alternativi. È utile ricordare che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante. Se la problematica presentata dovesse perdurare, è necessario contattare il medico curante o il medico specialista di riferimento.

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Ema raccomanda la sospensione dei medicinali contenenti idrossiprogesterone caproato nell’Ue

L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato la sospensione delle autorizzazioni all’immissione in commercio per i medicinali contenenti idrossiprogesterone caproato nell’Unione europea. La decisione è stata presa dal Comitato per la valutazione del rischio in farmacovigilanza (Prac) dell’Ema, che ha concluso che il rapporto beneficio/rischio complessivo di questi medicinali non è più considerato positivo. I risultati di un ampio studio epidemiologico hanno suggerito un possibile aumento del rischio di cancro nelle persone esposte in utero a idrossiprogesterone caproato rispetto a quelle non esposte al medicinale.

Mancanza di efficacia dell’idrossiprogesterone caproato

In termini di efficacia, i dati di uno studio multicentrico, randomizzato e controllato in doppio cieco hanno mostrato una mancanza di efficacia dell’idrossiprogesterone caproato nella prevenzione della nascita pretermine. Inoltre, esistono dati limitati sull’efficacia del idrossiprogesterone caproato in altre indicazioni ostetriche, ginecologiche e di fertilità autorizzate nell’Ue. Di conseguenza, gli operatori sanitari non devono più prescrivere o dispensare medicinali contenenti idrossiprogesterone caproato e devono considerare alternative appropriate per ciascuna indicazione. L’esito di questa revisione non influisce sull’uso del progesterone, che funziona in modo diverso dal idrossiprogesterone caproato.

Proprietà farmacologiche diverse dal progesterone

Idrossiprogesterone caproato è una forma sintetica di idrossiprogesterone derivata dal progesterone, coinvolto nella preparazione dell’endometrio per la gravidanza e nel suo mantenimento durante la gestazione. Si prevedeva che l’idrossiprogesterone caproato riducesse il rischio di interruzione della gravidanza o di travaglio prematuro nelle donne in gravidanza e aiutasse a trattare alcuni disturbi ginecologici e di infertilità legati alla mancanza di progesterone. Tuttavia, l’idrossiprogesterone caproato ha proprietà farmacologiche diverse dal progesterone. Il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, qualora la problematica presentata dovesse perdurare. Si raccomanda di contattare il proprio medico di fiducia o lo specialista di riferimento per una valutazione approfondita.

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Fisioterapia pediatrica, i progressi nella formazione specialistica e nella ricerca

La fisioterapia pediatrica in Italia sta vivendo un periodo di fermento, caratterizzato da significativi progressi nella formazione specialistica e nella ricerca. Studi condotti da fisioterapiste specialiste in area pediatrica hanno messo in luce l’importanza di approcci innovativi e multidisciplinari nella presa in carico dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. Una scoping review sul coaching in fisioterapia pediatrica ha evidenziato come la metodologia possa contribuire a migliorare l’efficacia degli interventi riabilitativi, favorendo l’empowerment delle famiglie e la loro partecipazione attiva nel percorso di cura del bambino.

Follow up neuro-evolutivo e presa in carico precoce

L’esperienza del follow up neuro-evolutivo e della presa in carico precoce in area vasta centro Toscana ha messo in luce l’importanza di un approccio tempestivo e integrato nella gestione delle patologie neuromotorie in età pediatrica. Uno studio retrospettivo sulla preparazione al percorso chirurgico dei pazienti ha inoltre evidenziato la necessità di sviluppare strumenti informativi dedicati, per favorire la consapevolezza e l’adesione delle famiglie al progetto riabilitativo. Un’analisi qualitativa delle prospettive dei genitori di bambini con Paralisi cerebrale infantile (Pci) rispetto alla fisioterapia nel contesto italiano ha sottolineato l’importanza di un approccio centrato sulla famiglia, che tenga conto delle specifiche esigenze e aspettative di ogni nucleo familiare.

Nuove frontiere nella ricerca: dalle atassie al dolore muscolo-scheletrico in età evolutiva

La ricerca in fisioterapia pediatrica si sta spingendo verso nuove frontiere, affrontando patologie rare e complesse come le atassie spinocerebellari. Una revisione della letteratura con analisi di un caso clinico ha esplorato le potenzialità del trattamento riabilitativo nei pazienti con atassia spinocerebellare di tipo 2 (Sca2), aprendo nuove prospettive per la presa in carico dei pazienti. Infine, un’indagine conoscitiva sull’utilizzo della classificazione internazionale del dolore muscolo-scheletrico nel bambino e adolescente tra i fisioterapisti italiani dell’area pediatrica ha evidenziato la necessità di promuovere una maggiore diffusione e applicazione di tale strumento, per favorire un approccio standardizzato e condiviso nella valutazione e nel trattamento di tali problematiche.

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Opposizione al pregresso nel Fascicolo sanitario elettronico: c’è tempo fino al 30 giugno

Il ministero della Salute, in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e il ministero dell’Economia e delle Finanze, ha avviato una campagna informativa sul Fascicolo sanitario elettronico (Fse) 2.0. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini riguardo alle novità introdotte dal decreto legge n. 34/2020, che prevede l’inserimento automatico dei dati e documenti sanitari nel Fse a partire dal 19 maggio 2020.

Opposizione al caricamento dei dati pregressi entro il 30 giugno 2024

Tuttavia, per i dati e i documenti sanitari relativi a prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale prima del 19 maggio 2020, i cittadini hanno la possibilità di opporsi al loro caricamento automatico nel Fse. Il servizio online “Fse – Opposizione al pregresso”, disponibile sul portale Sistema Tessera Sanitaria (www.sistemats.it), consente di esprimere tale opposizione dal 22 aprile fino al 30 giugno 2024.

Procedura per opporsi al pregresso

La procedura per manifestare l’opposizione al pregresso è semplice e gratuita. I cittadini possono accedere al servizio online utilizzando le proprie credenziali Spid, Cie o Cns. In alternativa, coloro che non dispongono di identità digitale possono comunque opporsi inserendo il codice fiscale, il numero della tessera sanitaria e la data di scadenza, oppure il codice Stp per gli stranieri temporaneamente presenti in Italia. Le persone che non hanno la possibilità di accesso digitale possono essere assistite gratuitamente da intermediari autorizzati presso la propria Asl o, per il personale navigante o aeronavigante, presso gli ambulatori Usmaf-Sasn del ministero della Salute.

Il mancato esercizio dell’opposizione entro il 30 giugno 2024 comporterà il caricamento automatico

È importante sottolineare che la mancata opposizione al pregresso entro il termine stabilito del 30 giugno 2024 comporterà il caricamento automatico dei dati e documenti sanitari antecedenti al 19 maggio 2020 nel Fascicolo sanitario elettronico. La scelta espressa attraverso il servizio online può essere revocata e modificata più volte, sempre entro la data limite del 30 giugno 2024, e il sistema terrà conto dell’ultima indicazione fornita cronologicamente. Infine, utile ribadire che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, al quale è necessario rivolgersi qualora la problematica presentata dovesse perdurare. In caso di dubbi o necessità di approfondimenti, si raccomanda di contattare il proprio medico di base o lo specialista di riferimento.

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L’impatto delle radiazioni solari sulla pelle: cosa sapere

L’esposizione prolungata e non protetta ai raggi solari può avere conseguenze sulla salute della pelle. Le radiazioni ultraviolette (Uv) emesse dal sole, in particolare i raggi Uva e Uvb, penetrano negli strati cutanei causando danni alle cellule e al Dna. Uno degli effetti più evidenti è l’invecchiamento precoce della pelle, caratterizzato da rughe, macchie scure e perdita di elasticità. Il processo, noto come fotoinvecchiamento, è dovuto alla degradazione del collagene e dell’elastina, proteine essenziali per mantenere la pelle giovane e tonica.

Protezione solare fondamentale per prevenire i danni delle radiazioni Uv

L’esposizione eccessiva alle radiazioni solari aumenta il rischio di sviluppare il melanoma, forma aggressiva di cancro della pelle. I raggi Uv possono danneggiare il Dna delle cellule cutanee, portando a mutazioni genetiche che possono trasformarsi in tumori maligni. Il melanoma si sviluppa solitamente dai nei esistenti o da nuove lesioni pigmentate sulla pelle. È essenziale prestare attenzione a eventuali cambiamenti nella forma, dimensione o colore dei nei e consultare un dermatologo in caso di anomalie.

Consultare un dermatologo per il controllo periodico dei nei

Per proteggere la pelle dagli effetti dannosi delle radiazioni solari, è necessario adottare misure preventive. L’utilizzo quotidiano di creme solari ad ampio spettro con un fattore di protezione solare (Spf) adeguato è essenziale per schermare la pelle dai raggi Uv. È importante applicare la protezione solare in quantità sufficiente e riapplicarla regolarmente, soprattutto dopo il bagno o l’attività fisica. È consigliabile evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore centrali della giornata, indossare indumenti protettivi come cappelli a tesa larga e occhiali da sole, e cercare l’ombra quando possibile. È necessario ricordare che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante. Se le problematiche cutanee dovessero persistere o in caso di dubbi, è necessario contattare il proprio medico di base o un dermatologo per una valutazione approfondita.