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Carenza di salbutamolo per via inalatoria, le informazioni per i pazienti

Il 4 giugno 2024 l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha comunicato che diversi paesi dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo stanno affrontando una carenza di prodotti a base di salbutamolo per via inalatoria. Come è noto, il salbutamolo è un principio attivo utilizzato nel trattamento di patologie respiratorie come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), per la sua capacità di rilassare la muscolatura delle vie aeree polmonari, facilitando la respirazione.

Cause della carenza e monitoraggio della situazione

Come spiegato dall’Ente europeo, la carenza è dovuta a un aumento della domanda di questi prodotti, che non può essere soddisfatta dall’attuale capacità produttiva, unitamente ad altre problematiche di produzione che interessano alcuni dei medicinali. La situazione varia a seconda del prodotto e del paese interessato, con possibili carenze intermittenti o parzialmente risolte grazie alle misure adottate a livello nazionale. L’Ema sta monitorando attentamente la situazione e collaborando con i produttori per identificare misure volte a mitigare l’impatto della carenza.

Informazioni per i pazienti

I pazienti che utilizzano salbutamolo per via inalatoria sono invitati a non accumulare scorte del medicinale, ma a rivolgersi al proprio medico o al farmacista per discutere eventuali alternative terapeutiche disponibili. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare i registri nazionali delle carenze o contattare le autorità competenti del proprio paese. È utile ricordare il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, qualora la problematica presentata dovesse perdurare. In tal caso, è necessario contattare il proprio medico di base o lo specialista di riferimento.

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Crescono i casi di cancro nei paesi occidentali: l’importanza della prevenzione

Durante l’edizione 2024 del Congresso americano di oncologia, a Chicago, è emerso un dato allarmante: negli Stati Uniti si è superata per la prima volta la soglia dei due milioni di casi di tumore annui, un fenomeno in crescita anche negli altri Paesi occidentali. La situazione richiede un’azione immediata per mitigare l’impatto della malattia sulla società. La Fondazione Aiom ha posto l’accento sulla necessità di modificare gli stili di vita scorretti, come il consumo di tabacco, l’eccessivo uso di alcol, la sedentarietà e una dieta non equilibrata. Tali fattori sono riconosciuti come principali promotori della cancerogenesi.

I fattori che possono indurre il cancro

Il concetto di Cancer driver interception, ovvero l’intercettazione dei fattori che possono indurre il cancro, emerge come strategia fondamentale. L’approccio prevede il monitoraggio dell’instabilità genomica, dell’infiammazione cronica, degli squilibri immunitari e delle alterazioni del microbiota, che possono essere identificati anche attraverso semplici prelievi di sangue. Intervenire in questa fase precoce può significativamente ridurre il rischio di sviluppare tumori maligni.

Risultati promettenti e prospettive future

I risultati presentati durante il congresso indicano che l’adozione di precise strategie può ridurre il carico di malattia e migliorare l’efficacia delle terapie, rendendo alcune neoplasie gestibili come malattie croniche e altre persino curabili. È stato inoltre ribadito che circa il 40% delle neoplasie potrebbe essere evitato attraverso la prevenzione. I dati sottolineano l’importanza di un impegno collettivo e di politiche sanitarie che favoriscano la prevenzione attiva e un miglioramento degli stili di vita. È utile ricordare che il consiglio del farmacista è un supporto valido per promuovere la salute e la prevenzione, tuttavia non sostituisce assolutamente il parere del medico curante. In caso di persistenza dei sintomi o per condizioni specifiche, è essenziale consultare il proprio medico di base o uno specialista.

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Reflusso gastroesofageo, un disturbo che colpisce il 20% degli italiani

Il reflusso gastroesofageo rappresenta una condizione medica piuttosto comune nella popolazione italiana, con una prevalenza stimata intorno al 20%. Il dato emerge in concomitanza con la Giornata mondiale della salute digestiva, avvenuta lo scorso 29 maggio 2024, occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo a disturbi e patologie che interessano l’apparato digerente. Il reflusso gastroesofageo si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale verso l’esofago, causando sintomi quali bruciore retrosternale, rigurgito acido e difficoltà digestive.

Fattori di rischio e stile di vita

Diversi fattori possono favorire l’insorgenza e l’aggravamento del reflusso gastroesofageo. Tra questi, l’obesità, il fumo, l’assunzione di determinati farmaci e un’alimentazione scorretta giocano un ruolo significativo. Anche lo stress e la sedentarietà possono influire negativamente sulla funzionalità dell’apparato digerente. Per contrastare il reflusso gastroesofageo, è utile adottare lo stile di vita sano, un’alimentazione equilibrata, dall’attività fisica regolare e dalla gestione efficace dello stress.

Diagnosi e trattamento tempestivi

In presenza di sintomi persistenti riconducibili al reflusso gastroesofageo, è essenziale rivolgersi al proprio medico curante per una valutazione approfondita. Con l’anamnesi accurata e, se necessario, esami strumentali mirati, sarà possibile formulare una diagnosi precisa e impostare un piano terapeutico adeguato. Il trattamento del reflusso gastroesofageo si basa principalmente su modifiche dello stile di vita, associati, ove indicato, all’assunzione di farmaci specifici, come gli inibitori di pompa protonica. La gestione tempestiva e appropriata della patologia consente di prevenire l’insorgenza di complicanze, come l’esofagite erosiva o l’esofago di Barrett, e di migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti. È utile ricordare che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, ove la problematica presentata dovesse perdurare. In caso di sintomi persistenti o dubbi riguardanti il reflusso gastroesofageo, è necessario contattare il proprio medico di famiglia o lo specialista di riferimento per una valutazione approfondita e un trattamento personalizzato.

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Giornata internazionale della protezione solare: le regole per la corretta esposizione

La Giornata internazionale della protezione solare è un’occasione per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di proteggersi adeguatamente dai raggi solari. L’esposizione al sole, sebbene benefica sotto molti aspetti, può comportare rischi per la salute della pelle se non gestita con attenzione. Tra questi, il più grave è il rischio di sviluppare melanomi e altri tipi di tumori cutanei, oltre a problemi meno gravi ma comunque fastidiosi come scottature e invecchiamento precoce della pelle.

L’importanza della protezione adeguata

Per prevenire danni, dunque, è fondamentale adottare comportamenti corretti durante l’esposizione solare. L’utilizzo di creme solari con un fattore di protezione adeguato è il primo passo. Con l’aiuto dei medici dermatologi o dei farmacisti, è raccomandato scegliere un prodotto che offra una protezione ampia contro i raggi Uva e Uvb, applicandolo generosamente su tutte le parti del corpo esposte, e rinnovando l’applicazione ogni due ore o immediatamente dopo aver nuotato o sudato.

Abbronzatura sicura e duratura: i consigli più utili

Oltre all’uso di creme solari, è consigliabile indossare indumenti protettivi come cappelli a tesa larga e occhiali da sole con protezione Uv. È importante anche limitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata, generalmente tra le 10:00 e le 16:00 – sebbene questo orario dipenda dalle zone geografiche –, quando i raggi solari sono più intensi. È utile ricordare che l’abbronzatura non deve essere forzata: esporsi gradualmente permette alla pelle di acclimatarsi e riduce il rischio di danni.

La salute della pelle: una priorità da non sottovalutare

La Giornata internazionale della protezione solare serve anche a ricordare che la salute della pelle deve essere sempre una priorità. Monitorare regolarmente la propria pelle e osservare l’eventuale comparsa di nuove macchie o cambiamenti in quelle esistenti è essenziale per la prevenzione dei tumori cutanei. In caso di dubbi o anomalie, è imperativo consultare un dermatologo. È utile ricordare, inoltre, che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante. Qualora la problematica presentata dovesse perdurare, è necessario contattare il medico curante o il medico specialista di riferimento.

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Obesità infantile in calo, ma ancora 19% sovrappeso e 10% obesi

Secondo i dati elaborati da Okkio alla salute, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e promozione della salute (Cnapps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nel 2023 in Italia i bambini e le bambine di 8-9 anni in sovrappeso rappresentano il 19%, mentre quelli con obesità il 9,8%, inclusi il 2,6% con obesità grave. I dati, resi noti durante un convegno presso la sede dell’Iss, evidenziano un andamento in diminuzione del sovrappeso dalla prima raccolta dati del 2008/9, mentre l’obesità, dopo un iniziale decremento, è risultata stabile per alcuni anni, con un leggero aumento nel 2023. La sorveglianza ha coinvolto tutte le Regioni e Province Autonome, arruolando oltre 50mila bambini e altrettante famiglie.

Abitudini alimentari e attività fisica: criticità persistenti

I genitori hanno riportato abitudini alimentari non ottimali per una significativa percentuale di bambini, tra cui una colazione inadeguata al mattino, il consumo frequente di merende abbondanti, bevande zuccherate e snack dolci, oltre a un ridotto consumo di frutta, verdura e legumi. Anche l’attività fisica risulta insufficiente per molti bambini, con un quinto di loro che non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’intervista e una percentuale elevata che trascorre più di 2 ore al giorno davanti a dispositivi elettronici. Gli indicatori relativi ad alimentazione e attività fisica sono solo leggermente cambiati rispetto alla precedente raccolta dati del 2019. Si conferma inoltre un gradiente geografico Nord-Sud, con prevalenze di eccesso ponderale più elevate nelle regioni meridionali, e un impatto delle condizioni socioeconomiche delle famiglie sull’eccesso ponderale e sullo stile di vita dei bambini.

Studio Epas-Iss: pandemia ha influito su benessere e stili di vita dei bambini

Sono stati presentati anche i risultati dello studio Epas-Iss, che ha approfondito gli effetti della pandemia da Covid-19 sugli stili di vita e sul benessere dei bambini del terzo anno di scuola primaria e delle loro famiglie. Lo studio ha rilevato un aumento del consumo di snack salati e dolci e una lieve diminuzione di quello di frutta e verdura durante il periodo pandemico. Nonostante siano emersi alcuni cambiamenti positivi, come un maggiore consumo di pasti in famiglia e di cibo cucinato in casa, i genitori hanno segnalato un peggioramento del benessere fisico e psicosociale dei figli, con una diminuzione di vitalità ed energia e un aumento di sentimenti di tristezza e solitudine. I dati hanno evidenziato anche una riduzione del tempo dedicato al gioco attivo e alle attività all’aperto e un aumento del tempo trascorso davanti a dispositivi elettronici. Infine, lo studio ha messo in luce un incremento delle disuguaglianze educative a seguito della scuola a distanza, in particolare tra i bambini più vulnerabili.