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Respirazione controllata: il rimedio naturale contro stress e ansia

Lo stress e le tensioni emotive sono fenomeni diffusi, in molti casi legati a ritmi di vita accelerati o a situazioni complesse. Studi hanno da tempo evidenziato come la respirazione profonda e regolare influisca positivamente sul sistema nervoso, attivando meccanismi fisiologici associati al rilassamento. Il processo, definito “risposta parasimpatica”, riduce la frequenza cardiaca e la produzione di cortisolo, favorendo uno stato di calma. L’applicazione di tali metodi richiede pochi minuti al giorno e non necessita di strumenti particolari, rendendoli accessibili a chiunque e in qualsiasi luogo ci si trovi, anche in viaggio o sul posto di lavoro.

La respirazione controllata nella routine giornaliera

Il primo approccio consiste nella respirazione diaframmatica, con l’uso del diaframma per espandere l’addome nell’inspirazione. È una modalità da praticare in posizione supina o seduta che incrementa l’ossigenazione e riduce la tensione muscolare. L’altra tecnica consolidata è il metodo 4-7-8: inspirare per quattro secondi, trattenere l’aria per sette secondi ed espirare per otto secondi. Ripetere il ciclo per quattro volte consecutive permette di ottenere effetti immediati. Ulteriori varianti includono la respirazione a narici alternate, utile per riequilibrare l’attività cerebrale. L’ideale è dedicarsi agli esercizi almeno dieci minuti al giorno, preferibilmente in ambienti silenziosi.

Benefici a lungo termine

La costanza nell’esecuzione degli esercizi respiratori può portare a miglioramenti lenti ma progressivi nella gestione dell’ansia e nella qualità del sonno. Tali pratiche, se abbinate a uno stile di vita equilibrato, contribuiscono a rafforzare la resilienza psicologica. È tuttavia opportuno sottolineare che si tratta di metodologie le quali non sostituiscono interventi medici in presenza di disturbi clinicamente diagnosticati. In caso di sintomi persistenti o peggioramenti, è fondamentale consultare professionisti sanitari per valutazioni approfondite. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti, ove la problematica presentata dovesse perdurare, ed è necessario contattare i medici curanti o i medici specialisti di riferimento.

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Giornata mondiale per l’igiene delle mani: gesto semplice ma essenziale

La Giornata mondiale per l’igiene delle mani, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ogni 5 maggio, è un momento di sensibilizzazione sulla correlazione tra pulizia delle mani e riduzione del rischio infettivo. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di ricordare come la corretta igiene delle mani sia tra le pratiche più efficaci per limitare la trasmissione di microrganismi patogeni, responsabili di malattie comuni e complicanze cliniche. Studi scientifici hanno dimostrato che lavare le mani in modo appropriato può diminuire fino al 40% il pericolo di contrarre infezioni respiratorie e gastrointestinali.

Un gesto quotidiano con effetti protettivi duraturi

Per l’igiene adeguata è necessario seguire una procedura precisa. Le mani vanno bagnate con acqua corrente, insaponate, strofinandole per almeno 40-60 secondi. L’operazione deve includere il palmo, il dorso, gli spazi tra le dita, le estremità delle unghie e i pollici. Il risciacquo va effettuato sotto acqua corrente, seguita dall’asciugatura con salviette monouso o asciugamani puliti. In assenza di acqua e sapone, è possibile utilizzare soluzioni alcoliche con almeno il 60% di alcol, altrettanto efficaci se applicate correttamente.

Dalle strutture sanitarie alla vita quotidiana

L’importanza dell’igiene delle mani si estende a contesti domestici, lavorativi e sociali. Contatti frequenti con superfici contaminate, maniglie, dispositivi elettronici o alimenti non lavati aumentano il rischio di trasferire germi alle mucose di occhi, naso e bocca. Perciò, la pratica deve essere adottata prima di toccare cibi, dopo aver tossito o starnutito, e in seguito all’utilizzo di servizi igienici. I consigli nell’articolo non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o condizioni cliniche specifiche, è necessario rivolgersi a professionisti sanitari qualificati.

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Movimento invisibile: come mantenersi attivi durante il lavoro

La sedentarietà è un fattore di rischio per la salute, soprattutto per chi trascorre diverse ore in posizione statica durante l’attività professionale. Studi recenti hanno evidenziato come la mancanza di movimento favorisca i disturbi muscoloscheletrici, circolatori e metabolici.

L’ambiente lavorativo come spazio di prevenzione

Le scrivanie regolabili in altezza, per alternare posizione seduta e in piedi, favoriscono il maggiore equilibrio posturale. La disposizione di oggetti di uso comune lontano dalla postazione obbliga a brevi spostamenti, aumentando l’attività muscolare. La pianificazione di pause regolari, di 2-3 minuti ogni ora, può essere sfruttata per eseguire esercizi di stretching o camminate leggere, utili a riattivare la circolazione.

Dalla teoria alla pratica: azioni quotidiane sostenibili

L’efficacia delle strategie dipende dalla costanza e dall’adattamento alle esigenze individuali. Contrarre volontariamente i muscoli degli arti inferiori per migliorare il ritorno venoso, o ruotare le spalle per sciogliere le tensioni, richiedono sforzo minimo ma producono benefici cumulativi. Anche la scelta di mezzi di trasporto attivi, come percorsi a piedi per raggiungere il luogo di lavoro o l’uso delle scale, contribuisce a incrementare il dispendio energetico giornaliero. È utile ricordare che il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti. In caso di problematiche persistenti, è necessario rivolgersi a professionisti sanitari competenti.

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Docce fredde e salute, quali benefici per l’organismo?

L’interesse verso le docce fredde è aumentato in parallelo alla ricerca di metodi semplici per sostenere il benessere fisico. Studi hanno suggerito che l’acqua a basse temperature, se utilizzata in modo controllato, attivi una risposta fisiologica correlata al sistema immunitario. L’adattamento sarebbe legato alla produzione di specifiche proteine e al miglioramento della circolazione sanguigna.

Dalla teoria alla pratica: come agisce l’organismo

La reazione immediata al contatto con il freddo coinvolge principalmente il sistema nervoso e quello cardiovascolare. La vasocostrizione seguita da una vasodilatazione migliora l’ossigenazione dei tessuti e favorisce l’eliminazione delle tossine. Parallelamente, si è osservato l’incremento dell’attività dei leucociti, cellule fondamentali per contrastare infezioni e patogeni. Processi che, se ripetuti con costanza, rendono il corpo più efficiente nel gestire situazioni di stress fisico.

Integrare le docce fredde nella routine quotidiana

È essenziale adottare un approccio graduale: iniziare con brevi esposizioni di pochi secondi, limitate alle estremità o a parti del corpo meno sensibili, consente di abituarsi progressivamente allo stimolo. È raccomandato evitare la pratica in presenza di patologie cardiovascolari, disturbi respiratori o stati febbrili. La costanza, unita all’attenta valutazione delle proprie condizioni di salute, è il presupposto per un utilizzo sicuro. È utile sottolineare che i contenuti nell’articolo non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o patologie preesistenti, è necessario consultare uno specialista.

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Dieta mediterranea, i benefici per la salute nelle linee guida Iss

Sono state pubblicate il 10 marzo 2025 le linee guida sulla Dieta mediterranea, elaborate da Fondazione Dieta mediterranea, Sinpe e Siprec con il supporto dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Il documento, frutto di una revisione sistematica della letteratura scientifica e del lavoro di esperti multidisciplinari, ha fornito oltre 50 raccomandazioni basate su evidenze scientifiche, per promuovere un approccio nutrizionale equilibrato, sostenibile e adattabile a diverse condizioni patologiche, dalla prevenzione cardiovascolare alla gestione del diabete.

Un modello di vita oltre la nutrizione: i benefici multidisciplinari

Ebbene, la Dieta mediterranea ha dimostrato efficacia nella riduzione della mortalità e nell’impatto positivo su patologie cardiovascolari, metaboliche e oncologiche. Studi hanno confermato la diminuzione del rischio di ictus, diabete tipo 2 e tumori del colon-retto, oltre a miglioramenti nella salute ossea e neurocognitiva. L’apporto di fibre, antiossidanti e grassi monoinsaturi aiuta il miglior controllo glicemico e alla protezione da malattie degenerative. Aspetti economici rilevanti hanno evidenziato anche la riduzione dei costi sanitari legati alle cure, grazie alla prevenzione delle complicanze croniche. La sostenibilità ambientale, con preferenza per prodotti locali e stagionali, completa il quadro dei vantaggi.

Radici culturali e applicazioni pratiche: oltre il cibo

Riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale, la Dieta mediterranea incorpora principi di convivialità, attività fisica e rispetto per la biodiversità. Le preparazioni culinarie privilegiano cotture salutari come vapore e forno, con esempi di piatti unici che associano cereali, legumi e verdure. Si tratta di un approccio che favorisce un’alimentazione completa ed economica, adatta a diverse fasce della popolazione. L’integrazione di abitudini come il riposo adeguato e il dialogo interculturale rafforza il legame tra benessere individuale e collettivo, evidenziando come il modello mediterraneo trascenda la semplice scelta degli alimenti. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti. In caso di problematiche persistenti, è necessario rivolgersi a professionisti sanitari di riferimento.