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Uso del valproato e neurosviluppo nei bambini: approvate le raccomandazioni

Sono state approvate dall’Agenzia europea per i medicinali le misure precedentemente raccomandate dal Prac. L’Agenzia aveva evidenziato a gennaio che «nuove informazioni suggeriscono che possa esserci un rischio aumentato di disturbi del neurosviluppo (problemi dello sviluppo che iniziano nella prima infanzia) nei bambini nati da padri trattati con valproato nei 3 mesi precedenti al concepimento rispetto a quelli nati da padri che utilizzavano lamotrigina o levetiracetam».

Le indicazioni dell’Ema. L’Agenzia aveva raccomandato «che il tuo trattamento con valproato sia iniziato e supervisionato da uno specialista con esperienza nella gestione del tuo tipo di patologia». Inoltre «il tuo medico rivedrà regolarmente il tuo trattamento con valproato per verificare se il valproato sia ancora il trattamento più adatto per te e per discutere la possibilità di altre terapie per trattare la tua posologia, in base alla tua situazione».

Le misure precauzionali da osservare. Quanto alle misure precauzionali, «il tuo medico discuterà con te il rischio potenziale per i bambini nati da padri che assumono valproato», «la necessità di considerare una contraccezione efficace (controllo della nascita) per te e per la tua partner durante il trattamento e per 3 mesi dopo aver sospeso il trattamento» e «la necessità di consultare lo specialista se stai pianificando di concepire un figlio e prima di interrompere la contraccezione».

Attenzione al concepimento durante la terapia. Inoltre «non devi donare sperma mentre assumi valproato e per i 3 mesi successivi alla sospensione di valproato». In aggiunta a ciò «se la tua partner rimane incinta e tu stavi assumendo valproato nei 3 mesi precedenti al concepimento, parla con il tuo medico se tu o il tuo partner avete domande». Infine «non interrompere il trattamento senza consultare il medico. Se interrompi il trattamento i tuoi sintomi potrebbero peggiorare». Il medico ti darà da leggere una guida per il paziente. Insieme al medicinale riceverai anche una scheda paziente che ti ricorderà i potenziali rischi derivanti dall’uso del valproato.

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Medicinali scaduti: come smaltirli con l’aiuto dei farmacisti

Smaltire correttamente i medicinali scaduti dal proprio armadio di casa è una questione pratica che tuttavia tocca anche aspetti relativi all’ambiente e la salute. I residui di farmaci, infatti, hanno effetti nocivi sull’ecosistema e sulla fauna quando non vengono eliminati in maniera appropriata. Le farmacie, in qualità di punti di riferimento per la salute e il benessere della comunità, svolgono un ruolo anche in questo processo. I farmacisti, con la loro competenza, sono in prima linea nel promuovere pratiche di smaltimento responsabili, informando e guidando le persone verso comportamenti sostenibili.

L’impatto dei farmaci sull’ecosistema. La presenza di farmaci in acque superficiali e sotterranee è una problematica che ha attirato da tempo l’attenzione degli scienziati negli ultimi anni. Studi hanno evidenziato in che modo le sostanze, non assorbite dall’organismo umano e successivamente eliminate, possano raggiungere i corsi d’acqua attraverso gli scarichi domestici. Il conferimento improprio di farmaci scaduti o non utilizzati nelle discariche comuni può contribuire al rilascio di tali sostanze nell’ambiente.

L’importanza dell’educazione ambientale in farmacia. Le farmacie diventano punti di raccolta autorizzati, dove le persone possono portare i farmaci non più necessari o scaduti. I medicinali vengono poi smaltiti seguendo procedure che ne impediscono il rilascio nell’ambiente. L’educazione ambientale è un fattore centrale in questo contesto: i farmacisti, grazie alla loro posizione di fiducia nella società, possono sensibilizzare i pazienti sull’importanza di un corretto smaltimento dei farmaci. È utile ricordare, infine, che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante. Qualora una problematica di salute dovesse presentarsi o perdurare, è necessario visitare il medico curante o il medico specialista di riferimento.

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La cura dei piedi per equilibrio e salute dell’organismo

La salute dei piedi è un aspetto talvolta trascurato nella routine quotidiana di cura personale. Ciò nonostante, è utile prestare attenzione a questa parte del corpo che sostiene il peso dell’intero organismo e che è soggetta a continui stress. La cura dei piedi comprende la prevenzione e il trattamento di problematiche che possono influire sulla qualità della vita.

Giusto supporto al piede e igiene quotidiana. La prevenzione delle patologie podaliche inizia con la scelta di calzature adeguate. È importante scegliere scarpe che garantiscano il giusto supporto al piede, evitando modelli troppo stretti o con tacchi eccessivamente alti che possono causare deformazioni o dolore. In aggiunta a ciò, l’igiene quotidiana dei piedi è un requisito essenziale per prevenire infezioni fungine e batteriche, come la tinea pedis, comunemente nota come piede d’atleta.

Corretta igiene e prevenzione. La cura quotidiana dei piedi include il lavaggio con acqua tiepida e sapone neutro, seguito da un’accurata asciugatura, soprattutto tra le dita, per evitare la proliferazione di microrganismi. L’uso di creme idratanti aiuta a mantenere la pelle morbida ed elastica, prevenendo screpolature e lesioni cutanee. È consigliabile effettuare controlli periodici per rilevare eventuali anomalie come unghie incarnite, calli o verruche, che possono richiedere l’intervento di uno specialista.

Visita podologica quando necessario. La visita periodica da un podologo può essere utile per valutare lo stato di salute dei piedi e ricevere consigli personalizzati. Il professionista è in grado di riconoscere i primi segni di patologie più gravi, come il diabete o la neuropatia periferica, che possono manifestarsi inizialmente con sintomi a livello dei piedi.

Consulenza podologica e prevenzione. La salute dei piedi è particolarmente importante per le persone affette da diabete, che possono sviluppare complicazioni gravi se non si adottano le giuste precauzioni. La cura dei piedi, in questi casi, diventa parte integrante della gestione della malattia e richiede un’attenzione costante. La collaborazione tra il paziente, il farmacista e il podologo è essenziale per garantire un approccio olistico alla salute podalica. La cura dei piedi non deve essere sottovalutata, poiché rappresenta un elemento chiave per il benessere complessivo.

Contattare i professionisti quando necessario. È importante adottare una routine di cura preventiva e non esitare a consultare un professionista in caso di problemi persistenti. Il consiglio del farmacista è fornito a titolo informativo e non sostituisce in alcun modo il consulto medico. In caso di persistenza dei sintomi o di dubbi sulla salute dei piedi, è imperativo contattare il proprio medico curante o il podologo di riferimento per ricevere una valutazione approfondita e un trattamento adeguato.

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Arsenico inorganico negli alimenti: confermati i rischi per la salute

La valutazione del rischio legato all’arsenico inorganico nei prodotti alimentari, aggiornata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), ha riconfermato le preoccupazioni per la salute dei consumatori. L’arsenico, presente in natura e diffuso anche a causa delle attività umane, si trova in diverse forme chimiche, ma è la sua variante inorganica a destare maggiore allarme. La Commissione europea ha incaricato l’Efsa di rivedere la valutazione dell’arsenico inorganico, includendo nuove ricerche sugli effetti tossici di questa sostanza. Nel corso della stesura del parere definitivo, l’Efsa ha preso in considerazione le osservazioni ricevute da vari portatori di interesse esterni, riflettendo un processo di consultazione aperto e dettagliato.

Principali fonti di arsenico inorganico. L’esposizione all’arsenico inorganico avviene principalmente attraverso l’alimentazione. In Europa, il riso, i prodotti derivati, i cereali e i loro derivati rappresentano le principali fonti di questo contaminante per la popolazione. Sebbene l’acqua potabile possa essere una fonte di arsenico, i livelli in Europa sono generalmente contenuti. L’assunzione prolungata di arsenico inorganico è stata collegata a effetti dannosi per la salute, inclusa l’insorgenza di alcune forme di cancro. L’Efsa ha identificato l’aumento dell’incidenza di tumori cutanei come l’effetto nocivo più significativo legato all’esposizione a questa sostanza. La protezione contro il cancro della pelle è vista come un mezzo per prevenire anche altri potenziali danni alla salute.

Valutazione del rischio e misure di prevenzione. L’Efsa sta valutando anche i rischi potenziali legati all’esposizione all’arsenico organico negli alimenti. Al termine di questa analisi, l’ente procederà a valutare i rischi derivanti dall’esposizione combinata sia all’arsenico organico che inorganico presenti negli alimenti, per fornire un quadro più completo della situazione e delle possibili misure di mitigazione del rischio. Le informazioni fornite in questo articolo sono destinate a supportare, e non a sostituire, la relazione che esiste tra il paziente e il proprio medico curante. In caso di persistenza dei sintomi o di dubbi sulla propria salute, è fondamentale consultare il proprio medico di base o lo specialista di riferimento. Il consiglio del farmacista è un valido supporto informativo ma non può sostituire il parere medico qualificato.

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Uso del valproato e neurosviluppo nei bambini: le raccomandazioni del Prac

«Nuove informazioni suggeriscono che possa esserci un rischio aumentato di disturbi del neurosviluppo (problemi dello sviluppo che iniziano nella prima infanzia) nei bambini nati da padri trattati con valproato nei 3 mesi precedenti al concepimento rispetto a quelli nati da padri che utilizzavano lamotrigina o levetiracetam». È quanto si legge in una nota diramata dall’Agenzia europea per i medicinali, la quale ha sottolineato che «poichè lo studio presenta limitazioni, non è possibile confermare che questo aumento del rischio sia causato dal valproato».

La supervisione di uno specialista. L’Agenzia «raccomanda che il tuo trattamento con valproato sia iniziato e supervisionato da uno specialista con esperienza nella gestione del tuo tipo di patologia». Inoltre «il tuo medico rivedrà regolarmente il tuo trattamento con valproato per verificare se il valproato sia ancora il trattamento più adatto per te e per discutere la possibilità di altre terapie per trattare la tua posologia, in base alla tua situazione».

Le misure precauzionali da osservare. Quanto alle misure precauzionali, «il tuo medico discuterà con te il rischio potenziale per i bambini nati da padri che assumono valproato», «la necessità di considerare una contraccezione efficace (controllo della nascita) per te e per la tua partner durante il trattamento e per 3 mesi dopo aver sospeso il trattamento» e «la necessità di consultare lo specialista se stai pianificando di concepire un figlio e prima di interrompere la contraccezione».

Attenzione al concepimento durante la terapia. Inoltre «non devi donare sperma mentre assumi valproato e per i 3 mesi successivi alla sospensione di valproato». In aggiunta a ciò «se la tua partner rimane incinta e tu stavi assumendo valproato nei 3 mesi precedenti al concepimento, parla con il tuo medico se tu o il tuo partner avete domande». Infine «non interrompere il trattamento senza consultare il medico. Se interrompi il trattamento i tuoi sintomi potrebbero peggiorare». Il medico ti darà da leggere una guida per il paziente. Insieme al medicinale riceverai anche una scheda paziente che ti ricorderà i potenziali rischi derivanti dall’uso del valproato.