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Ritrovare il benessere dopo le festività: i consigli utili

Il periodo natalizio è spesso sinonimo di convivialità e, non di rado, di eccessi a tavola. Con l’arrivo del nuovo anno, molte persone si trovano a dover gestire le conseguenze di tali abitudini le quali possono manifestarsi sotto forma di aumento di peso o di un generale senso di malessere. È importante, pertanto, adottare strategie efficaci per ritrovare il benessere fisico e psicologico.

La moderazione alimentare come primo passo. Una delle prime misure da adottare è la moderazione alimentare. Dopo periodi di eccessi, è consigliabile la riduzione graduale della grandezza delle porzioni e concentrarsi su alimenti nutrienti e leggeri. L’alimentazione dovrebbe essere ricca di frutta e verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi salutari, evitando il più possibile cibi elaborati e ricchi di zuccheri semplici. L’acqua gioca un ruolo centrale: essendo essenziale per l’idratazione e per aiutare l’organismo a eliminare le tossine accumulate è essenziale assumerne una discreta quantità.

Attività fisica regolare per stimolare il metabolismo. Parallelamente all’adozione di un’alimentazione equilibrata, è fondamentale riprendere o incrementare l’attività fisica. L’esercizio regolare non solo contribuisce alla perdita di peso, ma migliora anche l’umore e la qualità del sonno, rinforza il sistema immunitario e aumenta l’energia. Si consiglia di scegliere un’attività piacevole, che possa essere mantenuta nel tempo, come camminare, nuotare o andare in bicicletta, e di praticarla per almeno 150 minuti a settimana, come raccomandato dalle linee guida per l’attività fisica.

Importanza del riposo e della gestione dello stress. È essenziale non trascurare il riposo e la gestione dello stress: dormire un numero adeguato di ore per notte aiuta a regolare gli ormoni della fame e del metabolismo, mentre tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga possono contribuire a ridurre i livelli di stress, spesso causa di alimentazione emotiva e di accumulo di peso. Il ritorno a uno stile di vita salutare dopo le festività richiede un approccio olistico che comprenda alimentazione, esercizio fisico e benessere psicologico. È importante ricordare che i consigli forniti non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di persistenza dei sintomi o per condizioni particolari, è necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista di riferimento.

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Fumo e tumore al polmone: l’Italia tra modelli di prevenzione e ostacoli

Un’indagine condotta da Iqvia per Roche Italia ha evidenziato una situazione contrastante nel panorama italiano riguardo al fumo e alla prevenzione del tumore al polmone. Se da un lato il 25% della popolazione italiana è attualmente fumatore, dall’altro quasi la metà si dimostra incline alla prevenzione e ai controlli. Il dato emerge in un contesto dove il tumore al polmone si conferma come una delle principali cause di morte per cancro nel Paese, con una percentuale significativa di casi diagnosticati in stadio avanzato. La diagnosi precoce, quindi, diventa un fattore cruciale per migliorare la prognosi e ridurre l’impatto socioeconomico della malattia.

La percezione del fumo e la prevenzione in Italia. L’indagine ha delineato il profilo dei fumatori italiani, evidenziando che una parte consistente di essi convive con patologie croniche e che, nonostante ciò, un’importante percentuale si sottopone regolarmente a controlli preventivi. Tuttavia, la ricerca ha anche messo in luce la presenza di barriere psicologiche, organizzative e informative che ostacolano l’accesso allo screening polmonare. La percezione del tumore al polmone come malattia incurabile e la mancanza di consapevolezza sull’importanza della diagnosi precoce rappresentano ostacoli significativi. Inoltre, la scarsa informazione sui programmi di screening e i timori legati alla loro invasività e utilità contribuiscono a frenare l’adesione ai controlli.

Strategie per migliorare l’accesso allo screening. Per superare tali barriere, l’indagine suggerisce di implementare campagne informative che promuovano la prevenzione e la diagnosi precoce in maniera costruttiva e non stigmatizzante. È fondamentale migliorare la comunicazione sulle modalità di prenotazione degli esami e sulle loro caratteristiche non invasive e gratuite. Il dibattito suscitato dai risultati dell’indagine ha evidenziato la necessità di un impegno comune tra comunità scientifica, associazioni di pazienti, istituzioni e industria farmaceutica per ampliare l’accesso allo screening e migliorare la gestione della patologia.

Promuovere cultura della prevenzione. L’indagine “Screening fobia e leve per favorire l’accesso allo screening” ha messo in luce la complessità del rapporto tra fumatori italiani e la prevenzione del tumore al polmone. Se da un lato vi è una crescente sensibilità verso i controlli preventivi, dall’altro persistono barriere che ne limitano l’efficacia. È necessario un lavoro sinergico per promuovere una cultura della prevenzione e garantire un accesso facilitato e informato allo screening polmonare. È utile ricordare che le informazioni fornite in questo articolo hanno lo scopo di sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e dello screening. Non sostituiscono in alcun modo il parere del medico curante. In caso di persistenza dei sintomi o dubbi sulla propria salute, è imperativo rivolgersi al proprio medico di fiducia o allo specialista di riferimento.

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Prevenzione del diabete: l’importanza e il ruolo dell’ambiente

L’incidenza del diabete tipo 2 è in ascesa, e le ricerche indicano che non solo le scelte individuali, ma anche l’ambiente circostante giocano un ruolo fondamentale nel suo sviluppo. Il Position Paper “Innovazione, salute e sostenibilità”, frutto della collaborazione tra The European House – Ambrosetti e Novo Nordisk, è stato presentato all’Istituto Luigi Sturzo di Roma, mettendo in luce come il Servizio sanitario nazionale possa influenzare positivamente la sostenibilità ambientale. La gestione oculata delle risorse, che comprende l’uso di materie prime, la produzione di rifiuti e il consumo energetico, insieme all’adozione di tecnologie sanitarie rispettose dell’ambiente, può migliorare la qualità della vita dei pazienti.

La salute pubblica al bivio tra ecologia e malattie croniche. Il dibattito scientifico e politico attuale pone in evidenza le sfide poste dalla salute pubblica e dalla tutela ambientale, spesso considerate in maniera separata. Tuttavia, il 24% del carico globale di malattia è attribuibile a fattori di rischio ambientali, che sono responsabili di oltre 13 milioni di decessi all’anno. I sistemi sanitari, a fronte delle crescenti esigenze di cura, contribuiscono significativamente all’inquinamento, producendo il 4,4% delle emissioni globali di gas serra. Se considerati come un’entità unica, rappresenterebbero il quinto maggior emettitore di Co2 a livello mondiale. La correlazione tra ambiente, cambiamenti climatici e l’insorgenza di malattie croniche non trasmissibili, come il diabete e il cancro, richiede un’attenzione crescente da parte delle istituzioni e di tutti gli attori del settore sanitario.

Urbanizzazione e stili di vita: impatti sulla salute e sul diabete. L’urbanizzazione sfrenata e gli stili di vita sedentari sono tra i fattori che contribuiscono all’aumento dei casi di diabete, specialmente nelle aree metropolitane. La mancanza di spazi verdi e la ridotta possibilità di movimento pedonale, uniti a elevati livelli di inquinamento atmosferico, annullano i benefici della walkability. Inoltre, la solitudine è stata identificata come un fattore di rischio che aumenta del 20% la probabilità di sviluppare il diabete. La salute, come sottolineato da esperti del settore, è largamente influenzata dal contesto in cui gli individui vivono lungo l’arco della vita. La comprensione di questa dinamica è cruciale per intervenire nella prevenzione e nella gestione efficace delle patologie legate a tali fattori. L’approccio One Health, che considera la salute in una prospettiva integrata e come investimento, richiede azioni mirate e una valutazione dei percorsi di cura che includa i benefici economici, sociali e ambientali.

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Salute del cuore, i consigli su come mantenersi in forma

Nel mese di settembre si è celebrata la Giornata mondiale del cuore, evento internazionale che ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla salute cardiovascolare. La giornata è un’occasione per riflettere sull’importanza di adottare stili di vita sani e comportamenti preventivi, per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Anche la prevenzione è indispensabile per mantenere un cuore sano. Ciò implica l’adozione di una serie di comportamenti salutari, tra cui una dieta equilibrata, attività fisica regolare e controllo del peso corporeo. Vanno evitati comportamenti nocivi come il fumo e l’abuso di alcol. La prevenzione comprende anche il monitoraggio regolare dei parametri di salute, come la pressione sanguigna, il colesterolo e i livelli di glucosio nel sangue.

Il ruolo del farmacista nella promozione della salute cardiovascolare Il farmacista svolge un ruolo anche nella promozione della salute cardiovascolare: può fornire consigli preziosi su come mantenere un cuore sano. La Giornata mondiale del cuore è un momento che ha l’obiettivo di ricordare di prendersi cura della propria salute cardiovascolare. Adottare uno stile di vita sano e fare prevenzione sono i primi passi per mantenere un cuore sano. Il farmacista è un alleato prezioso in questo percorso, fornendo consigli e supporto. Ciò nonostante, il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante. Nel caso in cui la problematica presentata dovesse perdurare, è necessario contattare il medico curante o il medico specialista di riferimento.

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Sigarette elettroniche e problemi respiratori, i risultati di uno studio francese

Uno studio pubblicato a dicembre 2023 sulla rivista scientifica “Respiratory Medicine” ha esaminato l’impatto dell’utilizzo delle sigarette elettroniche sulla salute respiratoria della popolazione adulta francese. La ricerca, condotta da un team di esperti in ambito sanitario e universitario, ha mirato a valutare la correlazione tra l’uso di questi dispositivi e la manifestazione di sintomi legati all’asma e alla bronchite cronica, con un’attenzione particolare verso coloro che non hanno mai fumato sigarette tradizionali. L’analisi ha incluso dati raccolti all’inizio dello studio da 136.276 partecipanti, reclutati tra il 2015 e il 2019.

Associazione tra l’uso di sigarette elettroniche e sintomi respiratori. I risultati hanno evidenziato un incremento nella frequenza dei sintomi respiratori sia tra gli utilizzatori attuali sia tra gli ex utilizzatori di sigarette elettroniche. Dopo aver controllato per variabili quali il fumo di sigarette tradizionali, l’uso di cannabis, demografia, istruzione e indice di massa corporea (Bmi), è emerso che gli attuali e gli ex utilizzatori mostravano un punteggio medio aggiustato per i sintomi dell’asma (Amsr) rispettivamente di 1.34 e 1.39, e un rapporto di prevalenza aggiustato (Apr) per la bronchite cronica di 1.27 e 1.40. Questi dati suggeriscono una relazione significativa tra l’uso di sigarette elettroniche e l’aggravamento dei sintomi respiratori.

Impatto differenziato tra generi e non fumatori di sigarette tradizionali. Tra gli individui che non avevano mai fumato sigarette tradizionali, l’uso di sigarette elettroniche era associato a un aumento del punteggio medio per i sintomi dell’asma in entrambi i sessi, con un Amsr di 1.44 per gli uomini e di 1.36 per le donne. Inoltre, è stata osservata una maggiore prevalenza di bronchite cronica solo nelle donne, con un Apr di 1.97. I risultati indicano che l’uso di sigarette elettroniche può avere effetti nocivi sulla salute respiratoria, indipendentemente dall’uso di tabacco e cannabis, e che tali effetti possono variare tra uomini e donne. Lo studio fornisce ulteriori prove degli effetti dannosi delle sigarette elettroniche sulla salute respiratoria. Sebbene la ricerca nel campo sia ancora in corso, questi risultati sottolineano l’importanza di considerare attentamente l’uso di tali dispositivi, soprattutto per coloro che non hanno precedenti di fumo di sigarette combustibili.