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Apnee notturne: oltre 4 milioni di italiani a rischio di gravi conseguenze

Le apnee notturne sono un disturbo del sonno che interessa milioni di persone in Italia e nel mondo. Si stima che oltre 4 milioni di italiani siano soggetti a più di 15 episodi di apnea all’ora durante il sonno, fenomeno deteriora la qualità del riposo e comporta gravi rischi per la salute. Durante il congresso Nazionale della società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale, a Bergamo, sono stati presentati dati aggiornati e nuove soluzioni tecnologiche per il trattamento del disturbo.

Implicazioni sanitarie delle apnee notturne

Quanto alle cause primarie, l’apnea notturna è causata dall’occlusione temporanea delle vie respiratorie durante il sonno, spesso aggravata da condizioni di sovrappeso o obesità. Il disturbo può avere serie conseguenze sulla salute: rischi aumentati di patologie cardiovascolari, diabete e ipertensione. A ciò si aggiunge la sonnolenza diurna, la quale può aumentare il rischio di incidenti stradali.

Trattamenti innovativi e prevenzione

Le strategie per le apnee notturne sono in continua evoluzione. Come evidenziato nell’ambito del congresso, la perdita di peso rimane una delle misure preventive più efficaci. Tuttavia, durante il congresso sono stati discussi anche trattamenti avanzati come l’uso di dispositivi orali notturni e neurostimolatori, che aiutano a mantenere aperte le vie aeree durante il sonno. Le soluzioni offrono alternative a chi non trova sollievo con i metodi più tradizionali.

Perché è cruciale affrontare le apnee notturne

Le apnee notturne sono un disturbo del sonno e una condizione che può avere profonde ripercussioni sulla salute generale e sulla sicurezza pubblica. È essenziale, dunque, che i pazienti non sottovalutino i sintomi e che si rivolgano a specialisti per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato. La sensibilizzazione e l’informazione sono fondamentali per prevenire le gravi conseguenze associate a questo disturbo. È utile ricordare che il consiglio dei farmacisti non sostituisce il consulto con il medico curante. In caso di persistenza dei sintomi, è necessario contattare il proprio medico di base o lo specialista di riferimento.

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Dieta e iperglicemia: il legame con l’aumento del rischio di cancro

Un team di ricercatori di Singapore e del Regno Unito ha pubblicato sulla rivista Cell uno studio che potrebbe gettare nuova luce sul legame tra dieta, diabete e rischio di cancro. La chiave di questa relazione sembrerebbe risiedere in alcuni cambiamenti nel metabolismo del glucosio, in grado di disattivare temporaneamente un gene protettivo contro i tumori, il Brca2. Lo studio ha preso in esame individui che avevano ereditato una copia difettosa del gene Brca2, scoprendo che le loro cellule risultavano più sensibili al metilgliossale (Mgo), un composto prodotto in grandi quantità in presenza di iperglicemia. Il metabolismo del glucosio è responsabile di oltre il 90% del Mgo presente nelle cellule e livelli elevati di questo composto possono portare alla formazione di radicali liberi, sostanze dannose per il Dna e le proteine.

L’effetto del metilgliossale sulle funzioni antitumorali del gene Brca2

I ricercatori hanno osservato che il Mgo può disattivare temporaneamente le funzioni antitumorali del gene Brca2, provocando mutazioni legate allo sviluppo del cancro. Questo effetto è stato riscontrato in cellule non cancerose, campioni di tessuto derivati da pazienti, casi di cancro al seno umano e modelli murini di cancro al pancreas. Lo studio, iniziato con l’obiettivo di comprendere i fattori che aumentano il rischio di cancro nelle famiglie a rischio, ha evidenziato il ruolo del processo di glicolisi, responsabile della trasformazione del glucosio in energia. In sintesi, le variazioni nei livelli di glucosio possono inibire le funzioni protettive e riparatrici del gene Brca2 a causa del Mgo, contribuendo allo sviluppo della malattia.

Possibilità di monitorare e controllare i livelli di metilgliossale

Una notizia positiva emersa dallo studio è che, in condizioni favorevoli, il gene Brca2 può tornare a svolgere le sue funzioni di sentinella. Inoltre, i livelli di metilgliossale possono essere monitorati attraverso un semplice esame del sangue (HbA1c) e controllati con una dieta corretta e l’uso di farmaci specifici. Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questi risultati, il merito dei ricercatori è stato quello di aver spiegato il meccanismo attraverso cui una dieta scorretta o un diabete non adeguatamente controllato possono aumentare la suscettibilità oncologica. Come sottolineato da Angelo Avogaro, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), l’iperglicemia potrebbe disabilitare temporaneamente il gene Brca2, aumentando il rischio non solo di cancro alla mammella, ma anche di altri tumori.

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Dichiarazione dei redditi, la detrazione delle spese per gli acquisti in farmacia

Per fruire della detrazione fiscale relativa alle spese mediche e sanitarie sostenute nel corso dell’anno 2023, è necessario che il pagamento dell’onere sia effettuato con modalità tracciabili, come carte di debito, carte di credito e prepagate, assegni bancari e circolari o bonifici. Tuttavia, esistono alcune eccezioni a questa regola, come l’acquisto di medicinali, dispositivi medici, prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche e prestazioni sanitarie rese da strutture private accreditate dal Servizio sanitario nazionale.

Detrazione del ticket sui medicinali

Per quanto riguarda la detrazione del ticket sui medicinali, è sufficiente presentare lo “scontrino parlante” che riporti la natura e la quantità dei prodotti acquistati, il codice alfanumerico identificativo del farmaco e il codice fiscale del destinatario. Nello scontrino fiscale, per stabilire se la spesa è detraibile o meno, deve essere indicata la parola “farmaco” o “medicinale”, anche con sigle specifiche come Otc, Sop, Omeopatico, Med, F.Co, Tk o Fc.

Preparazioni galeniche e farmaci omeopatici

I farmaci preparati in farmacia, ovvero le preparazioni galeniche, possono essere portati in detrazione qualora la spesa sostenuta risulti certificata con documenti che indichino la natura della spesa, la qualità, la quantità e il codice fiscale del destinatario. In caso di difficoltà nell’emettere scontrini fiscali parlanti, la farmacia deve ricorrere all’emissione della fattura. I farmaci omeopatici, considerati medicinali a tutti gli effetti, sono detraibili presentando lo scontrino fiscale o la fattura che specifichi natura, qualità, quantità del prodotto acquistato e il codice fiscale del destinatario. Per i medicinali omeopatici privi del codice Aic, la qualità del farmaco è indicata da un codice identificativo valido su tutto il territorio nazionale.

Medicinali fitoterapici e farmaci veterinari

I medicinali fitoterapici, contenenti esclusivamente sostanze vegetali o preparazioni vegetali, sono detraibili solo quando approvati dall’Aifa e venduti nelle farmacie. Le spese per farmaci veterinari, invece, possono essere portate in detrazione fiscale nel modello 730/2024 per il 19% sulla somma che supera la franchigia di 129,11 euro, con un limite massimo di 550 euro. È necessario che lo scontrino riporti il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati, oltre a un’autocertificazione attestante che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. È importante ricordare che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, qualora la problematica presentata dovesse perdurare. In tal caso, è necessario contattare il medico curante o il medico specialista di riferimento per una valutazione approfondita della situazione.

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L’impatto dei pesticidi (anche) sulla salute dei lavoratori agricoli

L’agricoltura moderna ha subito profonde trasformazioni negli ultimi decenni, caratterizzate dall’impiego diffuso e sistematico di sostanze chimiche sintetiche come fungicidi, erbicidi, insetticidi e fertilizzanti. Tali pratiche hanno portato a una perdita significativa di terreni fertili a livello globale, stimata intorno al 25% secondo le stime di Faostat. L’utilizzo di prodotti chimici inorganici per aumentare la produttività del suolo tende, nel giro di pochi anni, a inaridirlo. Un terreno coltivabile è un organismo vivente e come tale deve essere trattato, evitando forzature violente con la concimazione chimica e l’uso eccessivo di pesticidi sulle piante coltivate. A far luce su tali aspetti, un articolo di Fiorella Belpoggi, emerita direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna, dal titolo “Pesticidi e salute dei lavoratori del settore agricolo”, pubblicato sulla rivista “Il Cesalpino”, numero 61/2024.

Esposizione ai pesticidi: effetti acuti e cronici sulla salute

L’esposizione umana alle sostanze chimiche impiegate in agricoltura può provocare sia effetti acuti (intossicazione) che cronici sui sistemi cardiovascolare, nervoso, respiratorio, endocrino e riproduttivo, nonché sull’apparato digerente, incluso il fegato. Come spiegato dalla ricercatrice, è stato osservato che molte formulazioni contengono composti cancerogeni, mutageni e teratogeni. Gli effetti a lungo termine dovuti all’esposizione cronica, anche a basse dosi, possono manifestarsi molto tempo dopo l’esposizione e possono persino essere trasmessi di generazione in generazione. L’insorgenza di gravi patologie associate all’esposizione cronica dei lavoratori agricoli è stata evidenziata da numerosi studi. Si rimanda all’articolo integrale per la lettura completa del testo. È utile ricordare che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, qualora la problematica presentata dovesse perdurare. In tal caso, è necessario contattare il medico di famiglia o lo specialista di riferimento.

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Fisioterapia del pavimento pelvico, gli esperti: «Fondamentale per le disfunzioni pelvi-perineali»

Si è conclusa a Bologna la seconda Conference del Gruppo di interesse specialistico in Fisioterapia e riabilitazione del pavimento pelvico (Gis Frpp) dell’Associazione italiana di fisioterapia (Aifi), intitolata “Bridging the gap of pelvic skills”. L’evento, che ha visto la partecipazione di oltre 150 persone tra fisioterapisti, studenti di fisioterapia e medici, è stata occasione di confronto su tematiche di grande rilevanza per la fisioterapia del pavimento pelvico.

Riabilitazione neurologica, aspetti legali e prolasso degli organi pelvici

Alla conferenza sono state affrontate diverse tematiche, tra cui la riabilitazione pelvi-perineale in ambito neurologico, con interventi di fisiatre e fisioterapiste su vescica e intestino neurogeni e sessualità nel paziente mieloleso. Una sessione è stata dedicata agli aspetti giuridici e professionali, con la presentazione di due documenti ufficiali del Gis Frpp: il “Position statement sulla Fisioterapia Pelvi-perineale” e il modulo per il consenso informato specifico per questo ambito. Altre sessioni hanno riguardato la nutraceutica, la gestione del prolasso degli organi pelvici e il dolore pelvico cronico.

Utilizzo dell’ecografo nella riabilitazione pelvi-perineale

Dalle relazioni è emersa l’importanza di un approccio bio-psicosociale nella gestione del paziente con dolore cronico pelvico, considerando fattori come l’effetto placebo-nocebo e la fisioterapia psicologicamente informata. Il congresso si è concluso con un workshop pratico tenuto dalla fisioterapista spagnola Paula Igualada Martinez, la quale ha illustrato l’utilizzo dell’ecografo come strumento prezioso per assistere il fisioterapista nella riabilitazione delle disfunzioni pelvi-perineali, sia nella fase pre-parto che post-parto. Si ricorda che il consiglio del fisioterapista o del farmacista non sostituisce in nessun modo il consulto con il medico. In caso di problematiche persistenti, è necessario contattare il proprio medico curante o il medico specialista.