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Come i farmacisti possono supportare il controllo dell’obesità e il diabete

L’obesità e il diabete sono due condizioni croniche strettamente correlate, entrambe caratterizzate da un drammatico aumento nel corso degli ultimi decenni. Nonostante la prevalenza di queste patologie, esiste un gran numero di persone che vivono con queste condizioni senza una diagnosi o un trattamento adeguato. L’obesità, particolarmente, può portare a una serie di condizioni di salute gravi, tra cui il diabete di tipo 2. Pertanto, il controllo dell’obesità è fondamentale per la prevenzione e la gestione del diabete.

Il ruolo dei farmacisti nella gestione dell’obesità e del diabete.

I farmacisti svolgono un ruolo fondamentale nel fornire assistenza sanitaria. Sono professionisti accessibili e informati, con la capacità di offrire consulenza sulle condizioni di salute croniche, compresi l’obesità e il diabete. Attraverso la loro competenza in farmacologia, possono aiutare il paziente nel migliorare l’uso dei farmaci sicuro ed efficace. I farmacisti possono fornire educazione alla salute, sostenere la gestione del peso e promuovere comportamenti salutari per prevenire e gestire l’obesità e il diabete. La valutazione regolare del peso corporeo e dei livelli di glucosio nel sangue è fondamentale per i pazienti con obesità e diabete. I farmacisti possono monitorare queste misurazioni e fornire feedback e possono fungere da ponte tra i pazienti e altri professionisti sanitari, facilitando un approccio di cura coordinato.

La prevenzione è la chiave.

La prevenzione è un aspetto cruciale nella lotta contro l’obesità e il diabete. I farmacisti possono aiutare i pazienti a comprendere l’importanza della dieta equilibrata e dell’esercizio fisico regolare come strumenti preventivi. Forniscono consigli sulle modifiche dello stile di vita che possono aiutare a mantenere un peso salutare e a gestire i livelli di glucosio nel sangue. Pertanto, il contatto costante con i propri farmacisti di fiducia può diventare un’importante opportunità di prevenzione e di educazione alla salute. È utile sottolineare che le informazioni fornite in questo articolo sono intese a sostenere, non a sostituire, la relazione esistente tra il paziente e il medico curante. Nonostante il ruolo significativo dei farmacisti nella gestione dell’obesità e del diabete, è sempre fondamentale consultare il medico curante in caso di problematiche persistenti.

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L’Oms esorta i governi a cessare i sussidi alle coltivazioni di tabacco

Il 26 Maggio, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha esortato i governi a cessare i sussidi alle coltivazioni di tabacco e a supportare colture più sostenibili che potrebbero nutrire milioni di persone. A causa del tabacco, si verificano 8 milioni di decessi l’anno, nonostante i governi di tutto il mondo spendano milioni per sostenere le coltivazioni di tabacco, come ha dichiarato il direttore generale dell’Oms, Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus. Scegliendo di coltivare cibo anziché tabacco, la salute viene posta come priorità, si preservano gli ecosistemi e si rafforza la sicurezza alimentare per tutti.

La coltivazione del tabacco nel mondo.

Attualmente, più di 300 milioni di persone in tutto il mondo stanno affrontando una grave insicurezza alimentare.

Contemporaneamente, oltre 3 milioni di ettari di terreno in più di 120 paesi vengono utilizzati per coltivare il letale tabacco, anche in paesi in cui le persone stanno soffrendo la fame. Le aziende del tabacco, sfruttando gruppi di agricoltori come fronte per le proprie lobby, esagerano i benefici economici della coltivazione del tabacco, intrappolando gli agricoltori in un ciclo di debito. Un nuovo rapporto dell’Oms, intitolato “Coltiva cibo, non tabacco”, mette in luce le problematiche della coltivazione del tabacco e i vantaggi di una transizione verso colture alimentari più sostenibili per gli agricoltori, le comunità, le economie, l’ambiente e il mondo in generale. La coltivazione del tabacco non solo causa malattie agli stessi agricoltori, ma viene stimato che oltre 1 milione di bambini lavorino nelle piantagioni di tabacco, perdendo l’opportunità di un’istruzione.

La coltivazione del tabacco rappresenta un problema globale.

Fino a ora, l’attenzione si è concentrata prevalentemente in Asia e Sud America, ma i dati più recenti mostrano che le aziende del tabacco stanno espandendosi in Africa. Dal 2005, c’è stato un aumento di quasi il 20% delle terre dedicate alla coltivazione del tabacco in tutto il continente africano. L’Oms, l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura e il Programma Alimentare Mondiale sostengono l’iniziativa Tobacco Free Farms, che fornirà aiuto a più di 5.000 agricoltori in Kenya e Zambia per coltivare cibo sostenibile invece del tabacco. Scegliendo di coltivare cibo invece di tabacco, si dà priorità alla salute, si preservano gli ecosistemi e si aumenta la sicurezza alimentare.

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Antibiotico-resistenza: un fenomeno preoccupante e le implicazioni per i pazienti

L’antibiotico-resistenza rappresenta una sfida emergente nel campo della sanità a livello globale. Questo fenomeno si verifica quando batteri, precedentemente sensibili agli antibiotici, sviluppano meccanismi che li rendono immuni a tali farmaci. Si tratta di una problematica che interessa un’ampia varietà di pazienti, influendo negativamente sulla salute pubblica. Il problema è accentuato dal frequente e spesso inappropriato utilizzo di antibiotici, che promuove l’emergere di ceppi batterici resistenti.

Gli antibiotici non discriminano tra batteri buoni e cattivi.

Il processo di antibiotico-resistenza è generalmente causato dall’uso eccessivo o improprio di antibiotici. Gli antibiotici non discriminano tra batteri buoni e cattivi e possono pertanto distruggere entrambi. Quando un batterio diventa resistente a un antibiotico, continua a moltiplicarsi, contribuendo a diffondere la resistenza. Questa situazione può portare a infezioni prolungate, a maggiori costi sanitari e, in ultima analisi, a un aumento della mortalità. Inoltre, gli individui con infezioni resistenti agli antibiotici hanno un rischio maggiore di sviluppare complicazioni.

Aderire rigorosamente alle prescrizioni mediche quando si assumono antibiotici.

La ricerca di nuovi antibiotici e l’implementazione di strategie di gestione dell’uso degli antibiotici sono due possibili approcci per combattere l’antibiotico-resistenza. Tuttavia, il progresso è lento e le soluzioni non sono immediate. Intanto, è di vitale importanza che ogni paziente aderisca rigorosamente alle prescrizioni mediche quando assume antibiotici. Inoltre, i professionisti della sanità dovrebbero limitare la prescrizione di antibiotici solo quando strettamente necessario. È utile ricordare che questo articolo non intende sostituire il consulto con il medico curante. Se la problematica presentata dovesse perdurare, si raccomanda di ricorrere a un parere medico. Il consiglio del farmacista, sebbene sia importante, non è sostitutivo del consulto con il medico curante.

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Strategie e consigli per una respirazione salutare nella vita quotidiana

L’Associazione dei riabilitatori dell’insufficienza respiratoria (Arir), con oltre tre decenni di esperienza nel sostenere individui con affezioni cardiorespiratorie, ha recentemente condiviso una serie di linee guida per migliorare la qualità della respirazione. Queste istruzioni rivestono un ruolo significativo per individui affetti da malattie respiratorie, coloro che sono esposti a inquinamento o condizioni di vita stressanti, e più in generale, per tutti coloro che ambiscono a ottimizzare la propria respirazione e, di conseguenza, il proprio benessere generale.

Comportamenti salubri e semplici per la salute respiratoria.

Arir sostiene che per favorire una respirazione efficace è essenziale adottare uno stile di vita attivo. Tale stile di vita dovrebbe essere basato su comportamenti salubri e semplici, come ad esempio privilegiare l’uso delle scale rispetto all’ascensore o scegliere di spostarsi a piedi o in bicicletta per raggiungere il luogo di lavoro o per brevi spostamenti. In questo senso, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda l’effettuazione di almeno 10mila passi al giorno. L’attività fisica regolare è un elemento cruciale per promuovere un sano stato cardiocircolatorio con ripercussioni positive sulla respirazione. Ciò assume ancora più importanza nelle malattie cardiorespiratorie croniche, dove la dispnea può causare limitazioni nelle attività quotidiane. È quindi fondamentale rivolgersi a professionisti sanitari qualificati che possono fornire strategie per migliorare l’autonomia, gestire i sintomi in modo adeguato e non mettere a rischio la salute.

Come si modifica il respiro durante l’attività fisica.

Durante l’attività fisica, il modo di respirare si modifica. Se a riposo è naturale respirare dal naso, quando l’attività fisica intensifica, si tende a fare respiri più profondi e si inizia a respirare più velocemente, aumentando così la frequenza respiratoria. È perfettamente normale cominciare a respirare dalla bocca, in quanto ciò permette un passaggio d’aria più rapido e maggiore. In presenza di varie patologie cardiorespiratorie, la respirazione si adatta alle condizioni fisiopatologiche dell’apparato respiratorio. In molti casi, questo adattamento funzionale alla necessità di respirare e di fare meno sforzo possibile per farlo è un equilibrio vitale. Il fisioterapista cardiorespiratorio, in stretta collaborazione con medici specialisti, è in grado di valutare e suggerire strategie di compensazione o di supporto atte a migliorare i sintomi e proporre programmi di ricondizionamento o allenamento, ove necessario.

L’importanza della postura nella respirazione.

La postura, inoltre, ha un impatto significativo sul processo respiratorio. Il fisioterapista cardiorespiratorio ha il compito di valutare attentamente e identificare strategie compensatorie, posture e regimi di allenamento che aiutano l’individuo a svolgere attività compatibili con la propria condizione, sia che si tratti di una persona sana o affetta da patologie cardiorespiratorie. Come evidente, le linee guida di Arir enfatizzano l’importanza di uno stile di vita attivo, un’attività fisica regolare, un adeguato modo di respirare durante l’esercizio e l’attenzione alla postura per una respirazione ottimale. Le raccomandazioni dell’associazione non solo aiutano a migliorare la qualità della respirazione nella vita quotidiana, ma contribuiscono anche al generale benessere fisico e mentale delle persone.

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Interferenza della biotina con gli esami tiroidei: un’analisi dettagliata

Diverse aziende farmaceutiche, in accordo con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), hanno diramato una circolare il 1 marzo 2023 ponendo l’attenzione su una problematica emergente: l’interferenza della biotina con gli immunodosaggi tiroidei basati sull’interazione biotina/streptavidina. Tali metodiche sono spesso utilizzate nella pratica clinica per la valutazione della funzionalità tiroidea e per il monitoraggio terapeutico di medicinali a base di levotiroxina. In determinate condizioni, l’assunzione di biotina può influenzare i risultati degli esami, rendendoli falsamente alti o falsamente bassi. Quando la biotina è assunta in dosi elevate, l’interferenza può essere più marcata, con possibili conseguenze sulla gestione del paziente o sulla diagnosi.

Gli studi a supporto delle evidenze.

Nell’ambito di uno studio più recente, è stato riportato il rischio di interferenza della biotina con gli immunodosaggi tiroidei. È stato evidenziato come alte dosi di biotina possano interferire in maniera significativa con tali esami. Alcuni test sono particolarmente sensibili a quantità minori di biotina, e anche il momento del prelievo del campione rispetto all’assunzione di biotina può avere un effetto sull’esito dell’esame. Considerando l’uso diffuso di integratori di biotina in dosi elevate e la prevalenza di condizioni come l’ipotiroidismo, che richiedono monitoraggi periodici della funzionalità tiroidea, si può affermare che esista un potenziale rischio di gestione clinica inappropriata basata su risultati fuorvianti degli esami.

Possibile interferenza con la biotina.

L’interpretazione dei risultati degli esami di laboratorio richiede quindi una considerazione attenta della possibile interferenza con la biotina, specialmente se i risultati non coincidono con la presentazione clinica. Il personale di laboratorio dovrebbe essere avvisato nel caso un paziente assuma prodotti contenenti biotina e si sottoponga ad esami della funzionalità tiroidea. L’informazione riguardante l’interferenza della biotina sarà inclusa nelle informazioni di prodotto dei medicinali a base di levotiroxina. È cruciale che i pazienti siano consapevoli di queste informazioni prima di sottoporsi a immunodosaggi tiroidei. È utile ricordare, infine, che il consiglio del farmacista non sostituisce quello del medico curante a cui è necessario sempre far riferimento in caso di problematiche che non accennano a scomparire.