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Giornata mondiale per l’igiene delle mani: gesto semplice ma essenziale

La Giornata mondiale per l’igiene delle mani, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ogni 5 maggio, è un momento di sensibilizzazione sulla correlazione tra pulizia delle mani e riduzione del rischio infettivo. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di ricordare come la corretta igiene delle mani sia tra le pratiche più efficaci per limitare la trasmissione di microrganismi patogeni, responsabili di malattie comuni e complicanze cliniche. Studi scientifici hanno dimostrato che lavare le mani in modo appropriato può diminuire fino al 40% il pericolo di contrarre infezioni respiratorie e gastrointestinali.

Un gesto quotidiano con effetti protettivi duraturi

Per l’igiene adeguata è necessario seguire una procedura precisa. Le mani vanno bagnate con acqua corrente, insaponate, strofinandole per almeno 40-60 secondi. L’operazione deve includere il palmo, il dorso, gli spazi tra le dita, le estremità delle unghie e i pollici. Il risciacquo va effettuato sotto acqua corrente, seguita dall’asciugatura con salviette monouso o asciugamani puliti. In assenza di acqua e sapone, è possibile utilizzare soluzioni alcoliche con almeno il 60% di alcol, altrettanto efficaci se applicate correttamente.

Dalle strutture sanitarie alla vita quotidiana

L’importanza dell’igiene delle mani si estende a contesti domestici, lavorativi e sociali. Contatti frequenti con superfici contaminate, maniglie, dispositivi elettronici o alimenti non lavati aumentano il rischio di trasferire germi alle mucose di occhi, naso e bocca. Perciò, la pratica deve essere adottata prima di toccare cibi, dopo aver tossito o starnutito, e in seguito all’utilizzo di servizi igienici. I consigli nell’articolo non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o condizioni cliniche specifiche, è necessario rivolgersi a professionisti sanitari qualificati.

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Movimento invisibile: come mantenersi attivi durante il lavoro

La sedentarietà è un fattore di rischio per la salute, soprattutto per chi trascorre diverse ore in posizione statica durante l’attività professionale. Studi recenti hanno evidenziato come la mancanza di movimento favorisca i disturbi muscoloscheletrici, circolatori e metabolici.

L’ambiente lavorativo come spazio di prevenzione

Le scrivanie regolabili in altezza, per alternare posizione seduta e in piedi, favoriscono il maggiore equilibrio posturale. La disposizione di oggetti di uso comune lontano dalla postazione obbliga a brevi spostamenti, aumentando l’attività muscolare. La pianificazione di pause regolari, di 2-3 minuti ogni ora, può essere sfruttata per eseguire esercizi di stretching o camminate leggere, utili a riattivare la circolazione.

Dalla teoria alla pratica: azioni quotidiane sostenibili

L’efficacia delle strategie dipende dalla costanza e dall’adattamento alle esigenze individuali. Contrarre volontariamente i muscoli degli arti inferiori per migliorare il ritorno venoso, o ruotare le spalle per sciogliere le tensioni, richiedono sforzo minimo ma producono benefici cumulativi. Anche la scelta di mezzi di trasporto attivi, come percorsi a piedi per raggiungere il luogo di lavoro o l’uso delle scale, contribuisce a incrementare il dispendio energetico giornaliero. È utile ricordare che il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti. In caso di problematiche persistenti, è necessario rivolgersi a professionisti sanitari competenti.

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Docce fredde e salute, quali benefici per l’organismo?

L’interesse verso le docce fredde è aumentato in parallelo alla ricerca di metodi semplici per sostenere il benessere fisico. Studi hanno suggerito che l’acqua a basse temperature, se utilizzata in modo controllato, attivi una risposta fisiologica correlata al sistema immunitario. L’adattamento sarebbe legato alla produzione di specifiche proteine e al miglioramento della circolazione sanguigna.

Dalla teoria alla pratica: come agisce l’organismo

La reazione immediata al contatto con il freddo coinvolge principalmente il sistema nervoso e quello cardiovascolare. La vasocostrizione seguita da una vasodilatazione migliora l’ossigenazione dei tessuti e favorisce l’eliminazione delle tossine. Parallelamente, si è osservato l’incremento dell’attività dei leucociti, cellule fondamentali per contrastare infezioni e patogeni. Processi che, se ripetuti con costanza, rendono il corpo più efficiente nel gestire situazioni di stress fisico.

Integrare le docce fredde nella routine quotidiana

È essenziale adottare un approccio graduale: iniziare con brevi esposizioni di pochi secondi, limitate alle estremità o a parti del corpo meno sensibili, consente di abituarsi progressivamente allo stimolo. È raccomandato evitare la pratica in presenza di patologie cardiovascolari, disturbi respiratori o stati febbrili. La costanza, unita all’attenta valutazione delle proprie condizioni di salute, è il presupposto per un utilizzo sicuro. È utile sottolineare che i contenuti nell’articolo non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o patologie preesistenti, è necessario consultare uno specialista.

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Dieta mediterranea, i benefici per la salute nelle linee guida Iss

Sono state pubblicate il 10 marzo 2025 le linee guida sulla Dieta mediterranea, elaborate da Fondazione Dieta mediterranea, Sinpe e Siprec con il supporto dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Il documento, frutto di una revisione sistematica della letteratura scientifica e del lavoro di esperti multidisciplinari, ha fornito oltre 50 raccomandazioni basate su evidenze scientifiche, per promuovere un approccio nutrizionale equilibrato, sostenibile e adattabile a diverse condizioni patologiche, dalla prevenzione cardiovascolare alla gestione del diabete.

Un modello di vita oltre la nutrizione: i benefici multidisciplinari

Ebbene, la Dieta mediterranea ha dimostrato efficacia nella riduzione della mortalità e nell’impatto positivo su patologie cardiovascolari, metaboliche e oncologiche. Studi hanno confermato la diminuzione del rischio di ictus, diabete tipo 2 e tumori del colon-retto, oltre a miglioramenti nella salute ossea e neurocognitiva. L’apporto di fibre, antiossidanti e grassi monoinsaturi aiuta il miglior controllo glicemico e alla protezione da malattie degenerative. Aspetti economici rilevanti hanno evidenziato anche la riduzione dei costi sanitari legati alle cure, grazie alla prevenzione delle complicanze croniche. La sostenibilità ambientale, con preferenza per prodotti locali e stagionali, completa il quadro dei vantaggi.

Radici culturali e applicazioni pratiche: oltre il cibo

Riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale, la Dieta mediterranea incorpora principi di convivialità, attività fisica e rispetto per la biodiversità. Le preparazioni culinarie privilegiano cotture salutari come vapore e forno, con esempi di piatti unici che associano cereali, legumi e verdure. Si tratta di un approccio che favorisce un’alimentazione completa ed economica, adatta a diverse fasce della popolazione. L’integrazione di abitudini come il riposo adeguato e il dialogo interculturale rafforza il legame tra benessere individuale e collettivo, evidenziando come il modello mediterraneo trascenda la semplice scelta degli alimenti. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti. In caso di problematiche persistenti, è necessario rivolgersi a professionisti sanitari di riferimento.

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Sindrome del bambino scosso: riconoscere e prevenire i rischi

La Sindrome del bambino scosso (Sbs) è una condizione grave che può manifestarsi quando un neonato o un lattante viene scosso con forza. Il gesto è spesso frutto di frustrazione o stress da parte di chi accudisce il piccolo e può provocare danni cerebrali, emorragie retiniche e lesioni al sistema nervoso. L’evento nazionale di sensibilizzazione si è tenuto in Italia il 7 aprile 2025 e ha mirato a diffondere la consapevolezza sulle conseguenze di questi comportamenti, sottolineando la necessità di adottare misure preventive. La Sbs è una vera e propria emergenza medica che richiede intervento immediato, ma la sua natura evitabile la rende un fenomeno su cui è cruciale agire attraverso l’informazione.

Conseguenze dello scuotimento e come prevenirlo

Le conseguenze della Sindrome del bambino scosso sono in alcuni casi irreversibili, si parte da disabilità motorie e cognitive fino, nei casi più gravi, al decesso. Studi clinici hanno evidenziato che i neonati, a causa della debolezza dei muscoli cervicali e delle dimensioni della testa rispetto al corpo, sono particolarmente vulnerabili. Anche pochi secondi di scuotimento violento possono causare traumi severi. La prevenzione si basa sulla capacità di riconoscere le situazioni a rischio, come il pianto prolungato del bambino, e sull’adozione di strategie alternative per gestire lo stress.

Il ruolo dei caregiver e le risorse disponibili

I genitori e coloro che si occupano di neonati devono essere consapevoli delle proprie emozioni e limiti, soprattutto in contesti di stanchezza o pressione psicologica. È essenziale individuare reti di supporto – familiari, professionisti sanitari o servizi territoriali – a cui rivolgersi in caso di difficoltà. Spesso, farmacie, consultori e pediatri mettono a disposizione percorsi educativi per apprendere tecniche di consolazione sicure e metodi per calmare il pianto. È utile ricordare che il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti. In caso di dubbi o sintomi persistenti, è necessario rivolgersi tempestivamente a professionisti sanitari qualificati o agli specialisti di riferimento.