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Stitichezza: in vacanza potrebbe essere più frequente

La stitichezza è un disturbo comune, ma potrebbe verificarsi soprattutto durante i periodi di vacanza. I cambiamenti nelle abitudini quotidiane – l’alimentazione, l’idratazione e l’attività fisica – possono influire sul regolare funzionamento dell’intestino. Anche lo stress legato agli spostamenti o la scelta di cibi meno ricchi di fibre fanno parte del problema.

Prevenire la stitichezza in viaggio

È importante mantenere l’alimentazione equilibrata, anche lontano da casa. Consumare frutta, verdura e cereali integrali aiuta a garantire un adeguato apporto di fibre. È fondamentale bere acqua poiché la disidratazione può peggiorare la situazione. La moderata attività fisica, come camminare, favorisce la motilità intestinale.

Quando ricorrere all’automedicazione o al medico

Se i cambiamenti nello stile di vita non bastano, è possibile valutare l’uso di integratori a base di fibre o di lassativi, sempre sotto consiglio del farmacista. È importante evitare il fai-da-te e scegliere prodotti adatti alle proprie esigenze. In caso di sintomi persistenti o dolorosi, è sempre necessario rivolgersi a un medico per escludere cause più serie. I consigli forniti dai farmacisti non sostituiscono il parere dei medici curanti o degli specialisti. In caso di disturbi prolungati o gravi, è necessario consultare uno specialista.

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Perché i cambiamenti climatici aggravano le allergie

Le allergie stagionali sono un problema sempre più diffuso, e il cambiamento climatico ha un ruolo nel loro peggioramento. L’aumento delle temperature medie e le alterazioni nei modelli meteorologici influiscono direttamente sulla produzione e sulla distribuzione dei pollini. Stagioni più calde e umide favoriscono la crescita più abbondante delle piante, mentre periodi di siccità possono aumentare la concentrazione di polveri sottili e altri allergeni nell’aria.

Come il clima modifica la diffusione degli allergeni

Tra gli effetti più evidenti del cambiamento climatico vi è l’allungamento della stagione pollinica. In molte regioni, le piante iniziano a rilasciare polline prima del solito e continuano a farlo più a lungo. Ciò espone i soggetti allergici a un periodo di disagio prolungato. L’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera stimola maggiore produzione di polline da parte di alcune specie vegetali, rendendolo più abbondante e potenzialmente più irritante.

Gestire le allergie in un clima che cambia

Per ridurre l’impatto delle allergie, è importante adottare misure preventive. Monitorare i bollettini pollinici può aiutare a pianificare le attività all’aperto nei momenti di minore concentrazione di allergeni. L’uso di mascherine può essere utile durante le giornate ventose, mentre mantenere le finestre chiuse nelle ore centrali della giornata limita l’ingresso di pollini in casa. Consultare un farmacista o un medico permette di individuare terapie adeguate, come antistaminici o spray nasali, per alleviare i sintomi. I consigli forniti non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o peggioramento delle condizioni, è necessario rivolgersi a un professionista sanitario.

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Il rumore notturno: effetti sul riposo e sulla salute cardiaca

Il riposo di notte è fondamentale per il benessere fisico e mentale. A volte a presenza di rumori durante le ore dedicate al sonno può alterarne la qualità. Fonti di disturbo acustico possono essere esterne, come il traffico o i vicini, o interne all’abitazione, come elettrodomestici o dispositivi elettronici. L’organismo, durante il sonno, necessita di un ambiente silenzioso per completare i processi rigenerativi.

Le conseguenze sulla salute cardiovascolare

Studi scientifici evidenziano una correlazione tra l’esposizione prolungata a rumori notturni e l’aumento del rischio di problematiche cardiache. Il sistema cardiovascolare può subire alterazioni a causa di un sonno frammentato o insufficiente. In particolare, è stato osservato un incremento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca in soggetti esposti a fonti di disturbo acustico. Fattori che, se protratti nel tempo, possono contribuire all’insorgenza di condizioni più gravi.

Strategie per ridurre l’impatto del rumore

È possibile usare finestre con doppi vetri. L’applicazione di materiali fonoassorbenti può attenuare i suoni provenienti dall’esterno. Nell’abitazione è consigliabile spegnere dispositivi elettronici non necessari e preferire ambienti lontani da fonti di disturbo. In alcuni casi, l’impiego di tappi per le orecchie può rappresentare una soluzione temporanea efficace. Le informazioni fornite non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di disturbi persistenti, è necessario rivolgersi a un professionista sanitario di riferimento.

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Perché le zanzare pungono alcune persone più spesso?

La puntura di zanzara è un fenomeno che dipende da diversi fattori, tra cui la composizione chimica della pelle, il livello di anidride carbonica emessa durante la respirazione e la temperatura corporea. Alcune sostanze prodotte naturalmente dal corpo, come l’acido lattico e alcuni composti volatili, possono attirare maggiormente tali insetti. Anche il gruppo sanguigno sembra influenzare la probabilità di essere punti, con alcune ricerche che indicano una maggiore attrazione verso determinati tipi.

Come ridurre il rischio di punture

Esistono accorgimenti pratici per limitare le punture di zanzare. Indossare abiti chiari e coprenti, soprattutto nelle ore serali, può ridurre l’esposizione della pelle. L’utilizzo di repellenti cutanei, preferibilmente a base di principi attivi come il Deet o l’icaridina, danno protezione efficace, sebbene siano prodotti che hanno delle controindicazioni essendo la natura di origine chimica. È importante applicare i repellenti seguendo le indicazioni riportate sulla confezione, per la sicurezza e per garantire la massima efficacia. L’ambiente in cui ci si trova può essere reso meno favorevole alle zanzare evitando ristagni d’acqua e usando zanzariere.

Soluzioni per alleviare il fastidio delle punture

Nel caso in cui una puntura si verifichi, è possibile intervenire per ridurre prurito e gonfiore. Prodotti a base di ammoniaca o antistaminici topici possono fornire un sollievo immediato. Anche il freddo, applicato con ghiaccio avvolto in un panno, può attenuare l’infiammazione. Se la reazione cutanea è particolarmente intensa o persistente, è consigliabile consultare un farmacista o un medico per valutare soluzioni più specifiche. I consigli forniti dai farmacisti non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o reazioni anomale, è necessario rivolgersi a un professionista sanitario.

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Giornata della neurologia: 5 consigli per proteggere la salute del cervello in vacanza

La Società Italiana di Neurologia (Sin) ha acceso i riflettori sull’importanza della prevenzione neurologica anche durante il periodo estivo. In occasione della Giornata nazionale della Neurologia, che coincide con la Giornata mondiale del cervello il 22 luglio 2025, la Sin ha presentato un vademecum con cinque consigli per mantenere il cervello sano e in forma durante le vacanze. L’iniziativa si inserisce nella Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031, ispirata al principio “One Brain, One Health”, che riconosce il legame tra salute cerebrale, salute mentale, ambiente e società.

Idratazione, sonno regolare e attività fisica

Il vademecum della Sin comprende cinque punti per la salute del cervello in vacanza. La Sin raccomanda un’idratazione adeguata e un’alimentazione neuroprotettiva, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, pesce azzurro e grassi insaturi. Segue l’importanza di un sonno regolare e di qualità, che favorisce il benessere neuronale, la memoria e la stabilità emotiva. L’attività fisica quotidiana, come camminate, nuoto o escursioni, stimola la neurogenesi e migliora il flusso sanguigno cerebrale, riducendo il rischio di demenza e depressione. La stimolazione cognitiva attraverso attività come lettura, gioco e apprendimento, unita alle relazioni sociali, rafforza la riserva cognitiva e protegge da declino cognitivo e depressione.

Gestione dello stress e prevenzione dei traumi

La gestione dello stress attraverso tecniche di rilassamento e la protezione dai traumi, ad esempio proteggendo il capo durante le attività sportive, completano il quadro della prevenzione neurologica estiva. La Sin sottolinea come la prevenzione dello stress sia una priorità anche in vacanza, alla luce dell’aumento dei disturbi psicologici registrato nel 2024. I consigli si inseriscono in un più ampio impegno della Sin per promuovere una cultura della prevenzione neurologica, in linea con gli obiettivi dell’Oms e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti, ove la problematica presentata dovesse perdurare. È necessario contattare i medici curanti o gli specialisti di riferimento per una valutazione approfondita e un trattamento adeguato.