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Smartphone e aumento di peso: il legame tra schermi e metabolismo

L’esposizione prolungata agli schermi dei dispositivi digitali, in particolare degli smartphone, è stata associata a possibili alterazioni del metabolismo e a un incremento del consumo di cibo. Studi hanno suggerito che l’attenzione rivolta verso i display riduce la consapevolezza delle quantità di alimenti assunti, favorendo comportamenti alimentari disordinati. La luce blu emessa dagli schermi potrebbe interferire con i ritmi circadiani, influenzando negativamente i processi metabolici.

L’impatto della tecnologia sulle abitudini alimentari

La relazione tra utilizzo dello smartphone e aumento di peso non è diretta, ma mediata da diversi fattori comportamentali e fisiologici. L’uso intensivo di dispositivi digitali tende a ridurre l’attività fisica, favorendo uno stile di vita sedentario. L’interazione con i social media e le piattaforme digitali può generare stress emotivo, che in alcuni casi si traduce in fame nervosa. Ricerche condotte hanno evidenziato una correlazione tra il tempo trascorso davanti allo schermo e l’assunzione di cibi ipercalorici.

Strategie per mitigare gli effetti negativi

Sebbene l’abbandono completo della tecnologia non sia realistico, è possibile adottare misure per limitarne l’impatto sul metabolismo. Regolare il tempo di utilizzo dei dispositivi, evitare di consumare pasti davanti allo schermo e privilegiare attività fisica sono accorgimenti utili. Alcuni esperti suggeriscono l’impiego di filtri per la luce blu e la programmazione di pause regolari durante l’uso dello smartphone. La sensibilizzazione su tali aspetti potrebbe essere un passo importante per la prevenzione di problematiche legate al peso e al benessere metabolico.

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Caldo eccessivo, i motivi per cui porta alla stanchezza

Con l’aumento delle temperature, il corpo è sottoposto a sforzo maggiore per mantenere l’equilibrio termico. Il processo richiede energia e può portare a una sensazione di affaticamento. La sudorazione eccessiva provoca perdita di liquidi e sali minerali. La disidratazione, anche lieve, può accentuare stanchezza e ridurre la concentrazione.

Come il caldo influisce sul sonno e sull’alimentazione.

Le notti afose possono compromettere la qualità del riposo, rendendo difficile addormentarsi o causando risvegli frequenti. Il sonno insufficiente può peggiorare la sensazione di spossatezza durante il giorno. Anche l’alimentazione ha un ruolo: pasti pesanti e ricchi di grassi richiedono una digestione più lunga, aumentando la percezione di stanchezza. È preferibile optare per cibi leggeri, ricchi di vitamine e minerali, che favoriscono l’idratazione e forniscono energia senza appesantire.

Ridurre l’affaticamento legato al caldo

È consigliabile evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde e indossare abiti leggeri e traspiranti. Bere acqua regolarmente, anche in assenza di sete, aiuta a mantenere l’idratazione. Integrare la dieta con frutta e verdura ricche di potassio e magnesio può contrastare la perdita di sali minerali. Se necessario, è possibile ricorrere a integratori specifici, previo consiglio del farmacista o del medico. I contenuti non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o peggioramento delle condizioni, è necessario consultare un professionista sanitario.

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Risperidone in soluzione orale per bambini, le raccomandazioni per l’uso sicuro

Negli ultimi tempi sono emersi casi di sovradosaggio accidentale in bambini e adolescenti in terapia con risperidone 1 mg/ml in soluzione orale. Gli errori sono stati attribuiti principalmente a una errata interpretazione della scala graduata presente sul dispositivo di dosaggio. Le autorità regolatorie, tra cui l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), hanno sottolineato l’importanza di fornire istruzioni precise per evitare somministrazioni eccessive.

Ridurre il rischio di effetti indesiderati gravi

Il risperidone è un farmaco antipsicotico utilizzato nel trattamento sintomatico dell’aggressività persistente in pazienti pediatrici con disturbi del comportamento. Data la delicatezza del trattamento, è fondamentale che chi somministra il medicinale comprenda correttamente le modalità di dosaggio per ridurre il rischio di effetti indesiderati gravi.

Le cause principali degli errori terapeutici

Tra i fattori che hanno contribuito agli errori di somministrazione vi sono la difficoltà nella lettura delle tacche del dosatore, specialmente per volumi ridotti, e la mancanza di uniformità tra i dispositivi forniti con i diversi prodotti a base di risperidone. In alcuni casi, la dose somministrata è risultata fino a dieci volte superiore a quella prescritta, con conseguenze cliniche significative.

I sintomi del sovradosaggio

I sintomi più comuni legati al sovradosaggio includono sonnolenza, tachicardia, ipotensione e, in situazioni più gravi, convulsioni. Per prevenire tali eventi, è stato raccomandato di utilizzare esclusivamente il dosatore fornito con il farmaco e di verificare attentamente la quantità da somministrare prima di ogni utilizzo.

Raccomandazioni per un uso corretto e sicuro

Le autorità sanitarie hanno stabilito che i dispositivi di dosaggio devono presentare tacche chiaramente leggibili, con intervalli di 0,25 ml, e che i fogli illustrativi devono includere illustrazioni dettagliate per facilitare la misurazione dei volumi più piccoli. È essenziale che i caregiver leggano attentamente le istruzioni prima di procedere con la somministrazione e che consultino immediatamente un medico in caso di dubbi o comparsa di effetti indesiderati. Il presente articolo ha finalità esclusivamente informative e non sostituisce il parere del medico. In caso di dubbi o persistenza di sintomi, è necessario consultare il proprio medico curante o uno specialista di riferimento.

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Mal di gola in estate, il lato negativo dell’aria condizionata

In estate il mal di gola può manifestarsi con maggiore frequenza a causa dell’uso di aria condizionata. Gli sbalzi termici tra ambienti esterni e interni, uniti all’aria secca prodotta dai climatizzatori, possono irritare le mucose della gola, portando a infiammazioni. Anche la ridotta umidità negli spazi climatizzati contribuisce a seccare le vie respiratorie, rendendole più vulnerabili.

Ridurre i rischi legati all’aria condizionata

Per limitare gli effetti negativi dell’aria condizionata, è bene innanzitutto provare a non usare aria condizionata. Se proprio è necessaria, è consigliabile regolare la temperatura tra i 24 e i 26 gradi, evitando differenze eccessive rispetto all’esterno. È utile mantenere il livello di umidità adeguato, usando umidificatori o posizionando una ciotola d’acqua nelle stanze. È importante effettuare la manutenzione periodica dei filtri dei climatizzatori per prevenire la proliferazione di batteri e polveri che potrebbero peggiorare l’irritazione.

Rimedi per alleviare il fastidio alla gola

In caso di mal di gola è possibile ricorrere a gargarismi con acqua tiepida e sale, tisane a base di ingredienti lenitivi come la camomilla o il miele, e caramelle balsamiche senza zucchero. Se i sintomi persistono, è possibile consultare il farmacista per valutare l’uso di prodotti specifici, come spray o pastiglie antisettiche. Nei casi più severi o prolungati, è necessario rivolgersi al medico curante per escludere infezioni batteriche o altre patologie. I consigli forniti dai farmacisti non sostituiscono il parere del medico. In presenza di sintomi persistenti o aggravati, è sempre raccomandato contattare il proprio medico curante o uno specialista di riferimento.

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Perché i cambiamenti climatici aggravano le allergie

Le allergie stagionali sono un problema sempre più diffuso, e il cambiamento climatico ha un ruolo nel loro peggioramento. L’aumento delle temperature medie e le alterazioni nei modelli meteorologici influiscono direttamente sulla produzione e sulla distribuzione dei pollini. Stagioni più calde e umide favoriscono la crescita più abbondante delle piante, mentre periodi di siccità possono aumentare la concentrazione di polveri sottili e altri allergeni nell’aria.

Come il clima modifica la diffusione degli allergeni

Tra gli effetti più evidenti del cambiamento climatico vi è l’allungamento della stagione pollinica. In molte regioni, le piante iniziano a rilasciare polline prima del solito e continuano a farlo più a lungo. Ciò espone i soggetti allergici a un periodo di disagio prolungato. L’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera stimola maggiore produzione di polline da parte di alcune specie vegetali, rendendolo più abbondante e potenzialmente più irritante.

Gestire le allergie in un clima che cambia

Per ridurre l’impatto delle allergie, è importante adottare misure preventive. Monitorare i bollettini pollinici può aiutare a pianificare le attività all’aperto nei momenti di minore concentrazione di allergeni. L’uso di mascherine può essere utile durante le giornate ventose, mentre mantenere le finestre chiuse nelle ore centrali della giornata limita l’ingresso di pollini in casa. Consultare un farmacista o un medico permette di individuare terapie adeguate, come antistaminici o spray nasali, per alleviare i sintomi. I consigli forniti non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o peggioramento delle condizioni, è necessario rivolgersi a un professionista sanitario.