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Gli integratori alimentari: tra falsi miti e verità

Gli integratori alimentari sono spesso oggetto di discussione e dibattito, con informazioni contrastanti che possono generare confusione negli utilizzatori. È importante fare chiarezza su questo tema, distinguendo i fatti dalle false credenze. Innanzitutto, è fondamentale sottolineare che gli integratori non hanno una funzione curativa delle malattie, ma il loro scopo principale è quello di supportare il mantenimento di un buono stato di salute nelle persone che stanno già bene. A far luce su queste dinamiche la sigla “Integratori & Salute”.

Gli integratori alimentari sono prodotti sicuri e regolamentati

Sia ben chiaro, gli integratori non possono sostituire l’alimentazione varia ed equilibrata, che è la base per il benessere dell’organismo. Contrariamente a quanto si possa pensare, l’efficacia degli integratori alimentari è supportata da numerosi studi clinici e pubblicazioni scientifiche internazionali. Studi che confermano il valore di alcune sostanze nutritive contenute negli integratori per il mantenimento di un buono stato di salute. La sicurezza degli integratori è garantita dalla rigorosa normativa nazionale e comunitaria che regola ogni fase, dalla produzione alla commercializzazione. Gli integratori sono prodotti seguendo standard elevati di gestione della sicurezza alimentare e controllo della qualità, per prevenire contaminazioni, errori di formulazione e rischi per la salute degli utilizzatori.

L’uso degli integratori può essere particolarmente utile in situazioni specifiche

Ci sono situazioni in cui l’uso di integratori può essere fortemente consigliato o utile. È il caso della gravidanza e l’allattamento, contesti in cui l’apporto di alcune sostanze nutritive attraverso l’alimentazione può non essere sufficiente per l’aumentato fabbisogno metabolico. In questi casi, esistono integratori specifici, di norma consigliati dal medico, per compensare tali carenze. Anche per gli anziani, che potrebbero avere difficoltà ad alimentarsi adeguatamente, gli integratori possono essere un supporto a complemento dell’alimentazione, per garantire un corretto apporto nutrizionale. Per chi pratica sport, alcuni integratori come proteine, aminoacidi, sali minerali e vitamine possono essere utili, ma vanno sempre scelti in base al tipo di attività e alle reali necessità.

Consiglio dei farmacisti non sostituisce il consulto con i medici

Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti, nel caso in cui la problematica presentata dovesse perdurare. Si raccomanda di contattare sempre il proprio medico di fiducia o gli specialisti di riferimento per una valutazione approfondita e personalizzata.

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Firstline di Aifa: l’app “semaforo” per l’uso corretto degli antibiotici

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha presentato Firstline, un’applicazione mobile che fornisce indicazioni sul trattamento delle 10 infezioni più diffuse tra adulti e bambini. L’app, disponibile gratuitamente sui principali store digitali e sul sito dedicato, si propone come uno strumento di facile consultazione per supportare i medici nella prescrizione antibiotica e per scoraggiare l’automedicazione da parte dei cittadini.

Raccomandazioni dell’Oms, adattate al contesto italiano

Firstline integra e rielabora le linee guida fornite dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nell’Aware Antibiotic Book, selezionando alcune patologie nell’ambito dell’assistenza extra-ospedaliera e adattandole alla situazione epidemiologica e alla disponibilità dei farmaci in Italia. Per ciascuna delle dieci infezioni, l’app indica gli agenti patogeni responsabili, i sintomi caratteristici, gli esami diagnostici consigliati e le terapie farmacologiche più appropriate, sia antibiotiche che non.

Uso improprio degli antibiotici e resistenze batteriche

Aifa ha ricordato che gli antibiotici sono farmaci soggetti a prescrizione medica e che l’automedicazione è fortemente sconsigliata. Solo il medico, infatti, può valutare caso per caso la necessità di prescrivere un antibiotico e individuare il farmaco più indicato, considerando diversi fattori come la diagnosi, l’anamnesi, le condizioni cliniche del paziente e le possibili interazioni con altri farmaci. L’app può rivelarsi uno strumento utile per i medici, ma anche per arginare l’uso improprio e “fai da te” da parte dei cittadini, contribuendo così a contrastare il crescente fenomeno delle resistenze batteriche agli antibiotici. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti, ove la problematica presentata dovesse perdurare. In caso di persistenza dei sintomi o di dubbi, è necessario contattare i medici curanti o gli specialisti di riferimento.

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Il sorprendente legame tra alimentazione e salute mentale

Quando si parla di alimentazione e di effetti sull’organismo ci si riferisce principalmente alla salute fisica, trascurando il fatto che la corretta alimentazione può influenzare anche la salute mentale. Diversi studi scientifici, infatti, hanno evidenziato come ciò che si mangia possa incidere sull’umore, le emozioni e il benessere psicologico. L’alimentazione varia, bilanciata e ricca di nutrienti ha dimostrato di promuovere il buon funzionamento cerebrale e di contrastare disturbi quali ansia, depressione e declino cognitivo.

Corretta alimentazione e salute mentale

L’alimentazione “giusta” per la salute mentale dovrebbe privilegiare cibi integrali, ricchi di fibre, vitamine e minerali. Fondamentale è l’apporto di acidi grassi omega-3, presenti soprattutto nel pesce azzurro, nelle noci e nei semi oleosi, che svolgono un’azione antinfiammatoria e neuroprotettiva. Altrettanto importanti sono le vitamine del gruppo B, presenti in cereali integrali, legumi e verdure a foglia verde, coinvolte nella sintesi di neurotrasmettitori che regolano l’umore.

I consigli per un’alimentazione pro-benessere mentale

È suggeribile, dunque, limitare il consumo di zuccheri semplici, grassi saturi e alimenti ultra-processati, che portano a infiammazione e stress ossidativo a livello cerebrale. Moderazione è consigliata anche per caffeina e alcol, che interferiscono con il sonno e l’equilibrio emotivo. Stile di vita attivo, gestione dello stress e mantenimento di relazioni sociali positive possono aiutare al benessere mentale. I consigli forniti hanno carattere generale e non intendono sostituire il consulto con i medici curanti, che resta necessario qualora le problematiche dovessero perdurare o richiedere una valutazione specialistica.

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L’obesità, sfida da affrontare con consapevolezza

L’obesità è tra le sfide per la salute pubblica a livello globale. È una condizione che è caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo e può avere ripercussioni negative sulla qualità della vita e aumentare il rischio di sviluppare diverse patologie croniche. La Giornata mondiale dell’obesità, che si celebra il 4 marzo, offre l’opportunità di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di adottare uno stile di vita sano e di prevenire l’insorgenza della problematica.

Cause e conseguenze dell’obesità: un quadro complesso

Più fattori contribuiscono all’obesità. Tra questi, la predisposizione genetica, le abitudini alimentari scorrette e la sedentarietà. L’assunzione eccessiva di alimenti ad alto contenuto calorico e la mancanza di attività fisica regolare portano all’aumento del peso corporeo. L’obesità, a sua volta, può favorire lo sviluppo di patologie croniche come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione arteriosa e alcune forme di cancro, compromettendo la salute e la qualità della vita delle persone interessate.

Prevenzione e gestione dell’obesità: il ruolo di uno stile di vita sano

Per prevenire e contrastare l’obesità è consigliabile privilegiare il consumo di alimenti freschi, ricchi di nutrienti e a basso contenuto calorico, tra cui frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre. È importante poi limitare l’assunzione di cibi processati, zuccheri aggiunti e grassi saturi. L’attività fisica, da praticare con costanza e moderazione, aiuta a mantenere il peso sano, a migliorare il tono muscolare e a favorire il benessere psicofisico. In caso di obesità conclamata, è opportuno rivolgersi a professionisti sanitari qualificati per ricevere un supporto personalizzato nella gestione della condizione. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti, ove la problematica presentata dovesse perdurare. È necessario contattare i medici curanti o i medici specialisti di riferimento per una valutazione approfondita e un piano di trattamento individualizzato.

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L’aumento dei consumi di antibiotici e la crescita dell’antibiotico-resistenza

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato il rapporto sul consumo degli antibiotici nel 2023, mettendo in luce il preoccupante aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente. Il consumo complessivo di antibiotici per uso sistemico, sia pubblico che privato, ha raggiunto le 22,4 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti. L’incremento risulta particolarmente allarmante se si considera il trend in diminuzione osservato nel periodo 2013-2021.

Uso inappropriato degli antibiotici è un problema di non poco conto

Il rapporto Aifa ha evidenziato che l’aumento dei consumi si accompagna a un incremento delle prescrizioni di molecole ad ampio spettro, nonostante il maggior rischio di generare resistenze microbiche. L’Italia si colloca ancora al di sotto dell’obiettivo del 65% di prescrizioni di antibiotici appartenenti al gruppo “Access”, raccomandato dall’Unione europea. Si è osservata una disomogeneità regionale, con consumi più elevati nelle regioni del Sud rispetto a quelle del Nord e del Centro.

Incremento dei consumi di antibiotici si riflette sulla antibiotico-resistenza

I dati mostrano un aumento della antibiotico-resistenza per diversi microrganismi. L’Escherichia coli, responsabile di forme di diarrea potenzialmente gravi, ha visto un incremento della resistenza alle cefalosporine di terza generazione, passando dal 23,8% nel 2021 al 26,7% nel 2023. Anche la Klebsiella pneumoniae, che causa infezioni delle vie urinarie, presenta una resistenza alle cefalosporine di terza generazione in leggero aumento, raggiungendo il 55,2% nel 2023. I dati evidenziano la necessità di un uso più consapevole e appropriato degli antibiotici per contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti. In caso di problematiche persistenti, è necessario contattare il proprio medico di base o gli specialisti di riferimento per una valutazione approfondita e un trattamento adeguato.