Categorie
Notizie

Fermenti lattici, quando sono utili e come agiscono

L’uso di antibiotici potrebbe portare a disturbi gastrointestinali, come diarrea o gonfiore. Si tratta di effetti dovuti dall’alterazione della flora batterica intestinale, che viene compromessa dall’azione del farmaco. Gli antibiotici, infatti, non distinguono tra batteri nocivi e quelli benefici, riducendo la diversità microbica nell’intestino. Per tale motivo, l’assunzione di fermenti lattici potrebbe essere utile durante o dopo la terapia antibiotica prescritta dal medico o dallo specialista.

Quando i fermenti lattici possono essere utili

Non sempre è necessario assumere fermenti lattici dopo un ciclo di antibiotici. La decisione dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di antibiotico utilizzato, la durata della terapia e le condizioni individuali del paziente. Alcuni studi indicano che i probiotici possono ridurre il rischio di diarrea associata agli antibiotici, ma non tutti i ceppi batterici hanno la stessa efficacia. L’intestino, d’altro canto, è in grado di ripristinare autonomamente il proprio equilibrio nel giro di alcune settimane.

Come scegliere il fermento lattico giusto

Se si decide di assumere fermenti lattici, è importante optare per ceppi batterici specifici, come Lactobacillus rhamnosus o Saccharomyces boulardii, che hanno dimostrato una certa efficacia in studi clinici. In alcuni casi, l’assunzione di probiotici potrebbe non essere raccomandata, ad esempio in pazienti con sistema immunitario compromesso. Dunque, è sempre consigliabile chiedere un parere al farmacista o al medico prima di iniziare qualsiasi integrazione. Le informazioni fornite non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o dubbi, è necessario rivolgersi a un professionista sanitario.

Categorie
Notizie

Misure di sicurezza aggiornate per finasteride e dutasteride

Le autorità sanitarie regolatorie europee, in collaborazione con l’Agenzia italiana del farmaco, hanno concluso la revisione dei profili di sicurezza dei medicinali contenenti finasteride e dutasteride che ha esaminato i dati disponibili in merito alla possibile associazione tra l’uso di tali principi attivi e l’insorgenza di ideazione suicidaria. L’esito ha portato all’introduzione di ulteriori misure precauzionali e informative, con specifico riferimento alle diverse formulazioni e indicazioni terapeutiche.

Aggiornamenti specifici per le diverse formulazioni

La revisione ha evidenziato come il rischio di ideazione suicidaria sia considerato una reazione avversa di frequenza non nota per la finasteride orale. L’effetto è stato riportato principalmente in pazienti sottoposti a terapia per il trattamento dell’alopecia androgenetica. È stato osservato che in alcuni soggetti le disfunzioni sessuali, note reazioni avverse ai farmaci, possono portare all’insorgenza di alterazioni dell’umore. Per le formulazioni a basso dosaggio di finasteride, indicate per la calvizie comune, sarà inclusa nella confezione una scheda informativa dedicata al paziente, con lo scopo di illustrare i potenziali rischi e le azioni da intraprendere. Le informazioni sul prodotto saranno integrate con la raccomandazione di contattare un medico in caso di comparsa di disfunzioni sessuali e di valutare la sospensione della terapia.

Raccomandazioni per i pazienti e dovere di segnalazione

Per quanto concerne il dutasteride, utilizzato per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna, le evidenze attuali non sono ritenute sufficienti a stabilire un nesso causale definitivo con l’ideazione suicidaria. Tuttavia, in via precauzionale e considerando il meccanismo d’azione comune alla classe terapeutica, anche le informazioni sul farmaco saranno aggiornate. Sarà inserita una raccomandazione che invita i pazienti a consultare immediatamente un medico qualora manifestino sintomi riconducibili a variazioni dell’umore. La formulazione topica di finasteride, invece, non richiede al momento aggiornamenti, poiché non sussistono prove a supporto di un rischio analogo. Si ricorda infine l’importanza della segnalazione di ogni sospetta reazione avversa attraverso i canali ufficiali, al fine di garantire una continua vigilanza sulla sicurezza dei medicinali. Il presente articolo ha scopo puramente informativo e non sostituisce il parere del medico curante. In caso di dubbi sulla terapia o di persistenza di sintomi, è necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista di riferimento.

Categorie
Notizie

Farmaci da banco, la campagna per l’uso consapevole

Le autorità regolatorie del farmaco in Europa hanno avviato un’iniziativa di comunicazione per sensibilizzare la popolazione su un utilizzo appropriato dei medicinali da banco. Il messaggio centrale dell’iniziativa sottolinea l’importanza di una lettura attenta del foglio illustrativo, del rispetto delle indicazioni in esso contenute e di un impiego responsabile dei prodotti. L’iniziativa è rivolta a tutti coloro che fanno ricorso a farmaci senza obbligo di ricetta per disturbi occasionali, quali ad esempio antidolorifici, decongestionanti nasali, prodotti per l’acidità gastrica o medicinali per la tosse.

L’accessibilità non deve indurre in approssimazione

Come è noto, i medicinali da banco sono liberamente acquistabili in farmacia, in parafarmacia e in alcuni casi anche nella grande distribuzione, in quanto destinati alla gestione di sintomatologie lievi e transitorie. La loro natura accessibile non deve però trarre in inganno, in quanto nessun farmaco può considerarsi totalmente privo di potenziali conseguenze. L’impiego non corretto, che non rispetti posologia e durata del trattamento, può infatti condurre all’insorgenza di reazioni avverse o, in determinate circostanze, generare fenomeni di dipendenza. Per tali ragioni, è considerato fondamentale attenersi scrupolosamente alle informazioni presenti nella confezione e nel foglietto illustrativo allegato.

La consultazione del medico rimane un pilastro fondamentale.

L’Agenzia italiana del farmaco ha ribadito che i medicinali da banco, seppur importanti per l’autogestione di piccoli disturbi, richiedono un approccio consapevole. È necessario considerare che si tratta pur sempre di sostanze attive con un proprio profilo beneficio-rischio. Prima di assumere qualsiasi prodotto è quindi indispensabile verificare le modalità d’uso e la durata massima del trattamento consigliata. In presenza di incertezze o nel caso in cui la sintomatologia non accenni a migliorare, è necessario interrompere l’assunto e richiedere il parere di un operatore sanitario. La campagna è il primo progetto congiunto a livello europeo per promuovere una cultura dell’uso responsabile dei farmaci. Il presente post ha scopo puramente informativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista. In caso di disturbi persistenti o per qualsiasi dubbio sulla propria condizione di salute, è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico.

Categorie
Notizie

Mal di testa e temporali: come il meteo influisce sul corpo

Alcune persone avvertono mal di testa in concomitanza di un temporale o di un cambiamento meteorologico. Si tratta di un fenomeno legato a fattori fisici e ambientali che influenzano l’organismo. Le variazioni di pressione atmosferica, l’umidità e le temperature instabili sono tra le cause principali. Quando la pressione esterna diminuisce, come accade prima di un temporale, i vasi sanguigni possono dilatarsi, esercitando pressione sulle terminazioni nervose e generando dolore.

Quali sono i fattori scatenanti del mal di testa legato al meteo?

L’aumento dell’umidità può peggiorare la percezione del dolore in chi già soffre di emicrania, così come i repentini sbalzi termici i quali possono alterare l’equilibrio interno del corpo, portando alla risposta infiammatoria. Alcuni studi suggeriscono che le persone con maggiore sensibilità alle variazioni climatiche siano più esposte al tipo di disturbo. Non è ancora chiaro il motivo per cui alcuni individui siano più predisposti di altri, ma si ipotizza un legame con la genetica o con condizioni preesistenti.

Come ridurre gli effetti del mal di testa legato al meteo?

Mantenere la corretta idratazione è la prima cosa da fare, poiché la disidratazione può accentuare i sintomi. Evitare l’eccessivo consumo di caffeina e alcol può ridurre la frequenza degli episodi dolorosi. In caso di necessità, è possibile ricorrere a farmaci da banco, previo consulto con il farmacista, per alleviare il dolore. Se il disturbo persiste o si aggrava, è opportuno rivolgersi a un medico per una valutazione più approfondita. I consigli forniti dai farmacisti non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o peggioramento delle condizioni, è necessario consultare un professionista sanitario.

Categorie
Notizie

Il sale “nascosto” nei cibi: come ridurlo per la salute del cuore

Il consumo eccessivo di sale è legato a numerosi rischi per la salute, in particolare per il sistema cardiovascolare. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda di non superare i 5 grammi al giorno, ma molti alimenti trasformati contengono quantità elevate senza che sia immediatamente evidente. Riconoscere le fonti “nascoste” è il passo principale per adottare abitudini alimentari più sane.

Come identificare il sale negli alimenti

Leggere le etichette nutrizionali è essenziale per individuare il sale presente nei cibi. Spesso viene indicato come “sodio”, e per calcolare la quantità corrispondente di sale è sufficiente moltiplicare il valore per 2,5. Prodotti come salumi, formaggi stagionati, snack salati e sughi pronti sono tra i principali responsabili dell’eccessivo apporto quotidiano. Anche alimenti considerati salutari, come alcuni cereali o pane, possono contenere quantità di sale.

Strategie per ridurre l’assunzione di sale.

Preferire alimenti freschi e non processati è tra le soluzioni più efficaci per limitare il consumo di sale. Cucinare in casa permette di controllare gli ingredienti e utilizzare alternative come spezie ed erbe aromatiche per insaporire i piatti. Lavare verdure in scatola o legumi sotto acqua corrente può ridurre il contenuto di sodio. Piccoli accorgimenti, come evitare di aggiungere sale a tavola, contribuiscono a migliorare la dieta senza rinunciare al gusto. Le informazioni fornite non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di dubbi o sintomi persistenti, è necessario consultare un professionista sanitario.