I ricercatori hanno studiato 433.268 persone di età tra i 37 e i 73 anni, che si auto definivano tipi “mattinieri”, tipi “mezzi mattinieri”, tipi “pre-serali”, tipi “serali”, e le hanno seguite per una media di sei anni e mezzo, analizzando le cause di morte, partendo dai relativi certificati.
Lo studio, pubblicato sulla rivista “Chronobiology International”, ha preso in considerazione anche altre variabili, tra cui età, sesso, fumo, indice di massa corporea, durata del sonno ed altri elementi.
Ebbene, è emerso che le persone appartenenti al gruppo dei tipi “serali”, se comparate con quelle del gruppo appartenenti ai tipi “mattinieri”, hanno una percentuale più alta del 10% di essere soggetti ad eventi avversi e patologie, tra cui la morte.
Ogni incremento dello status da “mattinieri” a quello “serali” è stato associato ad un incrementato rischio di malattia.
Le persone “nottambule” sono vicine quasi al doppio del rischio, rispetto alle persone “mattiniere”, di avere dei disordini psicologici e il 30% il rischio maggiore di sviluppare diabete. Il rischio invece di problemi respiratori è più alto del 23%, mentre per i rischi gastrointestinali è del22 %.
La direttrice dello studio, Dr.ssa Knutson, professoressa associata di neurologia alla Northwestern University, ha detto che “sebbene essere dei tipi notturni è in parte attribuibile a motivi di natura genetica, le persone possono fare piccoli miglioramenti graduali, come per esempio andare a letto prima, evitare l’uso di smartphone prima di dormire, ed eventualmente provare ad uscire da soli dalla confort zone dei nottambuli”. La causa dell’incremento di mortalità resta incerta, la Dr.ssa Knutson tuttavia ha aggiunto, “coloro che vivono di notte dovrebbero sapere che potrebbero avere alcune conseguenze sulla salute”.
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Le persone mattiniere possono vivere più a lungo delle “nottambule”
Sebbene non sia stata chiarita la causa, sembrerebbe che le persone mattiniere sono più longeve di quelle che vivono di notte.