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Intolleranza al glutine, gran parte dei pazienti in Europa sono ancora senza diagnosi

Sebbene in Italia siano diagnosticati 200.000 soggetti celiaci, gran parte della popolazione europea non è a conoscenza di essere intollerante al glutine.

Il 16 di maggio si è celebrata la Giornata Mondiale della Celiachia, malattia cronica legata all’esposizione al glutine, e alla relativa intolleranza, da parte di adulti e bambini in Italia ed Europa. In occasione dell’evento l’Associazione Italiana Celiachia ha rilevato che in Italia i pazienti sono attualmente circa 200.000, di cui 21.277 bambini, fino ai 10 anni. In realtà le stime parlano chiaro: i celiaci dovrebbero essere almeno 600.000, ne consegue che gran parte della popolazione non è al corrente di avere questa patologia, con il rischio di sviluppare problemi di salute e complicanze.
In Europa il decorso che va dalla conoscenza del problema alla diagnosi definitiva può impiegare fino a otto anni, mentre, in Italia il tempo necessario all’accesso al SSN per avere la certezza di essere celiaci è di circa sei anni.
Un altro aspetto spesso sottovalutato è che la celiachia può presentarsi a qualsiasi età, a partire dallo svezzamento, momento in cui viene introdotto il glutine, passando per l’infanzia, sino ad arrivare all’adolescenza ed oltre.
L’unico modo al momento per bloccare il processo di intolleranza al glutine è quello di una rigorosa dieta senza glutine, pertanto, come riferito da Caterina Pilo, Direttore Generale Aic, in un’intervista ad Ansa, “è essenziale la diagnosi precoce, per tutelare il processo di crescita e lo sviluppo, gestendo nel migliore dei modi i sintomi. Se la celiachia non viene diagnosticata, i piccoli possono incorrere in severe complicanze, tra cui perdita di peso, problemi nella crescita, ritardo della pubertà, stanchezza cronica e osteoporosi”.

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