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Studio conferma: uso dei social fa aumentare la depressione

Un recente studio ha messo in correlazione il tempo passato sui social network ed un calo del benessere.

Erano il lontano anno 2000, i social non esistevano e per dirsi qualcosa bisognava farsi un colpo di telefono o incontrarsi di persona. Tempi che cambiano, tecnologia che innova e stravolge, ma anche conseguenze inaspettate a seguito del largo uso che si fa dei dispositivi. Esiti che spesso mettono a repentaglio il nostro stato di salute, che si tratti di quella fisica, ma soprattutto di quella mentale. E’ il caso dei risultati di uno studio pubblicato su una rivista statunitense, il Journal of Social and Clinical Psychology, che ha documentato con esattezza la correlazione tra uso smodato dei social ed impatto su solitudine e depressione.
La ricerca, condotta dall’università della Pennsylvania, ha individuato una relazione causale tra il tempo trascorso online sui social ed un calo del benessere. I ricercatori hanno messo sotto esame 143 studenti universitari, suddivisi in due gruppi, e monitorato il tempo trascorso sui social. In seguito, agli stessi partecipanti è stato presentato un questionario con domande su umore e benessere. Un primo gruppo, rispetto un secondo, doveva ridurre per tre settimane l’uso dei social a soli 10 minuti per ognuna delle tre principali piattaforme. Mentre, nel secondo gruppo, i partecipanti avrebbero potuto usare liberamente i social.
Ebbene, secondo quanto scoperto, «usare i social media meno del solito ha comportato una diminuzione significativa di depressione e solitudine. Questi effetti sono particolarmente pronunciati per le persone che erano più depresse quando sono entrate nello studio», spiega la psicologa Melissa G. Hunt, autrice della ricerca, secondo quanto riportato da Ansa. «Può sembrare strano – spiega Hunt – che usare meno i social faccia sentire meno soli, ma alcune pubblicazioni in materia evidenziano che c’è un forte confronto sociale: quando si guarda la vita delle altre persone, in particolare su Instagram, è facile concludere che la vita di tutti gli altri è più bella o migliore della propria».

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