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Vizio del fumo dopo diagnosi di cancro, Iaslc: «Medici raccomandino cessazione del tabacco»

L’Associazione internazionale per lo studio del cancro al polmone ha inviato la classe medica ad informare i malati di cancro sulla necessità di cessare l’uso del tabacco.

L’Associazione internazionale per lo studio del cancro del polmone (International association for the study of lung cancer, Iaslc) ha diramato un appello in occasione della conferenza annuale sul cancro al polmone, svoltasi a Barcellona dal 7 al 10 settembre 2019, per richiamare l’attenzione sull’importanza della cessazione del tabacco dopo la diagnosi del cancro. Ciò esortando tutti i medici a selezionare i malati di cancro per l’uso del tabacco e raccomandare loro la cessazione del tabacco. Secondo quanto riportato dall’associazione, «i pazienti oncologici che continuano a fumare dopo la diagnosi hanno un tasso di mortalità più elevato e un rischio più elevato di un secondo sviluppo del cancro». Nello specifico, «gli effetti clinici del fumo dopo la diagnosi del cancro hanno anche un effetto sostanziale sull’aumento dei costi di trattamento del cancro».
Nella propria dichiarazione pubblicata nei giorni del congresso, la Iaslc ha diramato diverse raccomandazioni. Tra queste, che «tutti i malati di cancro devono essere sottoposti a screening per l’uso del tabacco e informati sui benefici della sospensione del tabacco». Inoltre, «nei pazienti che continuano a fumare dopo la diagnosi di cancro, l’assistenza di cessazione del tabacco basata sull’evidenza deve essere sistematicamente e integralmente integrata nella cura multidisciplinare del cancro per i pazienti e i loro familiari». In aggiunta a ciò, «i programmi educativi sulla gestione del cancro dovrebbero includere l’addestramento alla cessazione del tabacco, la comunicazione empatica sulla storia dell’uso del tabacco e la cessazione e l’utilizzo delle risorse esistenti per la cessazione del tabacco basate sull’evidenza». Inoltre «la consulenza e il trattamento per smettere di fumare dovrebbe essere un servizio rimborsabile». Infine, «lo stato di fumo, sia inizialmente che durante lo studio, dovrebbe essere un elemento di dati richiesto per tutti gli studi clinici prospettici», e dunque che «le sperimentazioni cliniche su pazienti con cancro dovrebbero prendere in considerazione progetti che potrebbero anche determinare gli interventi più efficaci per la sospensione del tabacco».

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