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Patologie oncologiche, l’11% dei pazienti continua a fumare e il 18% a bere

Secondo quanto evidenziato dall’Iss, 1 persona anziana su 10 continua a mantenere il vizio del fumo e dell’alcol anche dopo la patologia oncologica.

«Le persone anziane che hanno avuto una diagnosi di tumore mantengono abitudini, quali fumo, abuso di alcol, sedentarietà o scarso consumo di frutta e verdura, che rappresentano fattori di rischio per recidive tumorali o aggravanti della patologia stessa». È quanto emerso alla presentazione del volume “I numeri del cancro in Italia 2019”, prodotto dall’aggregazione dei dati dei sistemi di sorveglianza “Passi e Passi d’Argento” e coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss). «Nel biennio 2016-2017 – si legge in una nota – sono state raccolte informazioni su un campione rappresentativo per genere ed età di 22.811 persone di 65 anni o più residenti in Italia; di queste 3.019 hanno riferito di aver ricevuto una diagnosi di tumore, pari a una prevalenza media annua nella popolazione generale di ultra 65enni del 12,8%». Alla luce di quanto è emerso, dunque, «fra questi pazienti resta non trascurabile la quota di persone che si mantengono fumatori abituali (11%). Il 18% fa ancora un consumo di alcol rischioso per la salute (superando il limite indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità per gli ultra 65enni di una unità alcolica al giorno) e il 40% dichiara di essere sedentario».
Infine, «è relativamente bassa (13%) la quota di persone che consuma almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, come raccomandano le linee guida per una corretta e sana alimentazione». Tra i comportamenti salutari da mettere in atto dopo la diagnosi di una patologia oncologica è bene ribadire l’importanza di sospendere il fumo e la somministrazione di alcol, oltre che evitare atteggiamenti legati alla vita sedentaria, facendo grande consumo di frutta e verdura.

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