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Inquinamento da microplastiche, anche le zanzare lo subiscono: ecco perché è dannoso

Una nuova ricerca dimostra che le zanzare che ingeriscono microplastiche contaminano altri insetti e mammiferi, con un danno per l’intera catena alimentare.

Le microplastiche, ovvero i residui di plastica di diametro inferiore ai 5mm, sono estremamente pericolose per l’inquinamento ambientale, soprattutto per gli habitat marini e acquatici, perché di più facile ingestione da parte degli organismi viventi. Non sono immuni da questo pericolo anche le tanto odiate zanzare, che pure rivestono un ruolo importante nei gradini più bassi della catena alimentare essendo preda di diversi animali di terra e volatili, tra cui libellule, ragni, rondini e pipistrelli.

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Biology Letters di The Royal Society, ha dimostrato che quando una larva di zanzara mangia particelle di microplastica, quella plastica può rimanere nel corpo dell’insetto fino all’età adulta ed essere trasferita a qualsiasi organismo possa mangiare quella zanzara, trasferendo la contaminazione dall’habitat acquatico a quello terrestre e aereo. Le zanzare si sviluppano attraverso quattro fasi larvali di alimentazione e uno stadio pupale, trasformandosi infine in un adulto volante. Come modello di studio è stata scelta la zanzara Culex, data la sua presenza in tutto il mondo e l’ampia diffusione in vari habitat.

Lo studio è stato condotto in laboratorio e ha analizzato se i granuli di polistirene fluorescente di diversa grandezza possano trasferirsi dallo stadio di larva di zanzara a quello di adulto volante. I granuli fluorescenti sono stati scelti per consentire di rilevare facilmente le microplastiche negli stadi di sviluppo della zanzara e anche per consentire un’indagine sulla posizione all’interno del corpo durante la metamorfosi.

Lo studio ha dimostrato che le particelle più piccole di microplastica sono state trasferite più facilmente nello stadio adulto della zanzara rispetto alle particelle più grandi. Il trasferimento di microplastica negli adulti è stato confermato mediante microscopia a fluorescenza in cui i granuli sono stati rilevati nell’addome dell’adulto, in particolare all’interno dei tubuli malpighiani.

I risultati dello studio hanno implicazioni importanti perché dimostrano che ogni stadio di vita acquatica che è in grado di consumare microplastiche e trasferirle nella fase di vita terrestre è un potenziale vettore di inquinamento su nuovi habitat aerei e terrestri. In questo caso lo studio ha preso come modello la zanzara Culex, ma qualsiasi insetto d’acqua dolce che può ingerire microplastiche probabilmente trasmetterà la plastica in uno stadio adulto terrestre.

L’ingestione di organismi contaminati da microplastiche da parte di altri esseri viventi non è nuova e la diffusa distribuzione di microplastiche negli ambienti marini significa che animali come pesci e molluschi venduti per il consumo umano sono contaminati, con un conseguente trasferimento di microplastiche tra i vari livelli della catena alimentare.

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