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Antibiotici, l’Italia tra i paesi europei a maggior consumo

L’Agenzia italiana del farmaco ha pubblicato il rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia” con i dati relativi ai consumi nel 2019.

L’Agenzia italiana del farmaco, ente di controllo per la sicurezza dei farmaci, ha pubblicato il rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia” contenente i dati di consumo degli antibiotici in Italia. Tali medicinali sono particolarmente importanti perché il loro maggior uso contribuisce negativamente al fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Si tratta di una forma di difesa messa in atto da parte dei microrganismi che col tempo rendono inutilizzabile gli antibiotici, mettendo a serio rischio la salute di adulti e bambini. Secondo quanto evidenziato nel rapporto, sebbene vi sia una maggiore consapevolezza per l’uso ed un’assunzione più attenta di tali medicinali, vi sono ad oggi alcune Regioni d’Italia a maggior consumo. Tra queste, Puglia e Calabria.

Tra i farmaci più usati le pennicilline, che «hanno rappresentato la classe a maggior prevalenza d’uso, seguite dai macrolidi e dalle cefalosporine, antibiotici considerati di seconda scelta secondo le linee guida per il trattamento delle infezioni pediatriche più comuni».

In merito all’uso, l’Aifa evidenzia che «nelle regioni del Sud si è riscontrato un minor utilizzo dell’amoxicillina rispetto all’associazione amoxicillina/acido clavulanico, raccomandata nella popolazione pediatrica solo nei casi severi/complicati e recidivanti delle infezioni più frequenti (es. otiti)».

È utile ribadire che, alla luce di quanto evidenziato, assumere antibiotici senza la prescrizione del medico mette a rischio la propria saluta soprattutto nei casi in cui tali farmaci non abbiano più effetto per trattare infezioni sostenute da batteri sensibili. Per questo motivo, è sempre bene far riferimento al proprio medico curante, allo specialista, o al farmacista di fiducia, per chiedere informazioni utili alla problematica in atto o a tali tipi di farmaci.

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