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Zecche, d’estate ancora più attenzione soprattutto tra erba e cespugli

Le zecche sono molto attive nella stagione calda e attendono di attaccarsi a un ospite tra cespugli ed erba alta. Importante seguire alcune indicazioni.

Le zecche sono parassiti dalle dimensioni che variano da qualche millimetro fino a un centimetro. Come tutti i parassiti traggono il proprio nutrimento succhiando il sangue da un ospite, che può essere una persona o un animale. «Le zecche – si legge sul portale Epicentro dell’Istituto superiore di sanità (Iss) – sono diffuse in tutto il mondo e se ne conoscono circa 900 specie. La loro attività è strettamente legata ai valori di temperatura e umidità e, sebbene ci siano alcune eccezioni, si concentra nei mesi caldi. Infatti, durante la stagione invernale tendono a proteggersi dal freddo rifugiandosi sotto le pietre o interrandosi in profondità». Dalla nascita al raggiungimento dell’età adulta, la zecca può vivere attaccata allo stesso ospite o spostarsi da un ospite all’altro. Non è in grado di saltare né di volare, ma attende di entrare in contatto con l’ospite posizionandosi su piante erbacee o cespugli.

Cosa accade se si viene punti da una zecca?.

La puntura di una zecca è generalmente indolore perché la sua saliva contiene principi anestetici. Quando si attacca a un ospite, rimane lì in genere dai 2 ai 7 giorni per poi cadere spontaneamente. Durante il suo sviluppo biologico, passa da uovo a larva a ninfa, per poi divenire adulto e, in ognuno di questi passaggi richiede un pasto di sangue. La puntura di una zecca non è di per sé pericolosa, ma lo è potenzialmente in quanto può veicolare vari tipi di patogeni, trasmettendoli all’ospite che può così contrarre infezioni o patologie. «La maggior parte di queste malattie – spiega l’Iss – può essere diagnosticata esclusivamente sul piano clinico, ma una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è generalmente risolutiva in particolar modo per le forme a eziologia batterica. Solo raramente (fino al 5% dei casi), e in soggetti anziani o bambini, queste infezioni possono essere pericolose per la vita».

Accorgimenti preventivi.

Per ridurre la possibilità di essere punti dalle zecche, l’Iss raccomanda di indossare abiti chiari (così sarà più semplice individuare le zecche), coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare o stivali, utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello, evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri e le zone in cui l’erba è alta. Inoltre, è consigliabile controllare attentamente pelle e indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti.

Procedura per rimuovere una zecca dalla pelle Se si individuano zecche sulla pelle, queste vanno immediatamente rimosse in quanto maggiore è il tempo che restano attaccate all’ospite, maggiore è il rischio di trasmissione di infezioni. La rimozione va eseguita con una pinzetta a punte sottili, cercando di non schiacciare il corpo del parassita per evitare che questo rigurgiti, spargendo qualche sostanza. Dopo la rimozione, disinfettare la zona. Evitare di toccare la zecca a mani nude, ma usare dei guanti. Rimuovere con un ago sterile eventuali parti rimaste attaccate alla pelle. «Se possibile – raccomanda l’Iss – è utile conservare la zecca in una boccetta con alcol al 70% per una successiva identificazione morfologica ed eventuale isolamento di patogeni. In caso di malattia, informare quanto prima il medico della data e della località in cui si è venuti a contatto con il parassita e, dopo la rimozione, effettuare la profilassi antitetanica. Rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi».

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