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Frutta e verdura: quasi assenti sulle tavole degli italiani

Un rapporto dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ha rilevato come frutta e verdura siano poco presenti sulle tavole degli italiani.

Meno di 1 italiano su 10 consuma giornalmente frutta e verdura a sufficienza, vale a dire 5 volte al giorno. È questa emerge dai dati raccolti nel biennio 2020-2021 da Sorveglianza Passi e Passi d’Argento, strumenti dell’Istituto Superiore di Sanità impiegati per monitorare le condizioni di salute della popolazione in Italia. Poco più della metà delle persone di età compresa fra i 18 e i 69 anni afferma di consumare 1 o 2 porzioni di frutta/verdura al giorno; il 38% ne consuma 3-4 porzioni; l’8% raggiunge l’obiettivo delle 5 porzioni quotidiane. Due persone su 100 dichiarano di non mangiare mai né frutta né verdura. Sembra quindi che il consumo di frutta e verdura aumenti proporzionalmente con l’avanzare dell’età, soprattutto tra le donne, tra coloro che non hanno particolari problemi economici e tra le persone con un maggiore grado di istruzione.

Rimane comunque un’abitudine di pochi, soprattutto nelle regioni del centro-sud, ad eccezione della Sardegna, dove il consumo di questi specifici alimenti è fra i più alti d’Italia (18%). Perché proprio 5 porzioni al giorno? Perché le indicazioni dell’OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità circa una corretta e sana alimentazione prevedono l’introduzione di 400 grammi di frutta/verdura nei pasti della giornata. Di conseguenza, tale quantità può essere frazionata in almeno cinque porzioni giornaliere. Il consumo di frutta e verdura, in altre parole, non ha un limite superiore: più ne mangiamo e meglio è, nel quadro di un regime nutrizionale il più possibile equilibrato e completo. Una dieta monoalimento o di sole frutta e verdura sarebbe comunque sbilanciata per l’assenza o l’insufficienza di altri nutrienti fondamentali.

Dal computo delle 5 porzioni al giorno di frutta e verdura sono esclusi succhi di frutta, estratti e centrifugati vegetali o misti di frutta e verdura: non vengono considerati a tutti gli effetti dei sostituti della frutta e/o verdura ma dei loro derivati mancanti di alcune proprietà nutrizionali dei prodotti d’origine. Per aumentare il consumo di frutta e vegetali occorre moltiplicare le occasioni di consumo: colazione, pranzo, cena, spuntini e fuori pasto. Se ne può aumentare il consumo anche integrandoli a piatti elaborati, inserendoli come ingredienti di ogni portata, dal primo piatto al dessert. Come mai in Italia, patria della celeberrima dieta mediterranea, i consumi di frutta e verdura sono ancora così bassi? Reddito, cultura, area geografica sono fattori che influenzano le nostre scelte alimentari. In più, l’educazione e le abitudini alimentari famigliari acquisiti in età pediatrica e adolescenziale giocano un ruolo altrettanto importante nelle nostre scelte alimentari. Quali sono i vantaggi di un consumo costante e abbondante di frutta e verdura? Si tratta di alimenti privi di grassi ma ricchi di vitamine, sali minerali e fibre. Svolgono una funzione protettiva nei confronti di patologie croniche non trasmissibili come i tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie. Prevengono l’invecchiamento cutaneo, aumentano le difese immunitarie, contribuiscono a mantenerci in forma e a far funzionare l’intera macchina del corpo umano.

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