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Sonno, dormire bene per restare in salute

La qualità del sonno è direttamente collegata a molti aspetti della salute psico-fisica. Non bisogna quindi mai rassegnarsi a dormire male.

Dormire a sufficienza e bene non è un privilegio, ma un’abitudine imprescindibile per mantenersi in salute. I danni di una mancanza di sonno cronica sono infatti molteplici e impattano notevolmente sulla qualità della vita e le condizioni di salute a qualsiasi età. Il tema è stato affrontato da medici esperti che sostengono che una carenza di sonno porta, in prima battuta, stanchezza e irritazione ma, se protratta nel tempo, è causa di problemi di salute più importanti. È quindi fondamentale non considerare questa situazione come accettabile o inevitabile, perché si possono mettere in atto accortezze, avvalorate dalla medicina del sonno, per prevenire e risolvere i problemi più frequenti. Come punto di partenza, è bene sottolineare che ogni soggetto ha una propria personale necessità di dormire che può variare tra individui diversi. La neurologa Lara Fratticci ha spiegato, in un articolo scritto per Humanitas, che il tempo medio di sonno necessario è di circa 7-8 ore a notte, ma alcuni possono aver bisogno anche di 10 ore e altri possono stare bene con solo 5-6 ore. La prima regole è quindi quella di fare il possibile per non snaturare il proprio orologio biologico.

Le cause dell’insonnia Le cause della mancanza d’insonnia includono più fattori. La dottoressa Fratticci riferisce infatti che «ci possono essere delle cause soggettive come il disturbo dell’umore, la depressione, l’ansia, oppure problematiche come la sindrome delle “gambe senza riposo”, un disagio causato da un’intensa irrequietezza motoria alle gambe che impedisce al paziente di iniziare il sonno notturno. Inoltre, alla base di una scarsa qualità del sonno possono esserci fattori che alterano il normale ritmo sonno-veglia. Questi fattori, a volte, sono riconducibili a determinate malattie sistemiche, a disturbi della tiroide, a scompenso cardiaco o a ipertensione arteriosa». A provocare difficoltà di addormentarsi o frequenti risvegli notturni concorrono però anche abitudini scorrette, come l’assunzione di caffè, alcool o nicotina nelle ore precedenti a quando ci si deve coricare, una dieta troppo ricca di grassi o la pratica sportiva serale. Anche la sistemazione della stanza in cui si dorme ha un impatto sulla qualità del sonno. Bisogna infatti regolare correttamente la temperatura, la luce, allontanarsi da fonti di rumore ed eventuali fattori che possono disturbare il sonno.

Le conseguenze della privazione di sonno Trascorrere periodi prolungati dormendo sempre male o troppo poco porta a una serie di conseguenze sia fisiche sia psicologiche. La dottoressa Fratticci ne elenca una serie, quali astenia, disturbi dell’attenzione, della concentrazione e della memoria, eccessiva sonnolenza diurna, disturbi dell’umore, ansia e facile irritabilità. Oltre al malessere generale occorre poi valutare l’impatto di questa condizione sulla vita quotidiana e le attività da svolgere, che risulteranno molto più complesse da sostenere a causa della stanchezza e della mancanza di concentrazione. Per chi non riesce a risolvere il problema cambiando le proprie abitudini, ci sono vari rimedi che possono essere considerati con l’ausilio del medico e del farmacista, dall’assunzione di integratori a base di melatonina fino alla prescrizione medica di farmaci specifici.

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