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Microclima, ambienti troppo umidi danneggiano la salute

Un elevato tasso di umidità nell’ambiente favorisce la formazione di muffe, che possono causare danni respiratori, soprattutto ai bambini.

Il tasso di umidità nell’ambiente è un fattore molto importante per la salute. Ambienti eccessivamente umidi, infatti, determinano varie conseguenze per la salute ed è quindi importante seguire una serie di regole per riportare l’umidità a livelli ottimali. Non di rado abitazioni ed edifici di altro tipo, nei quali si trascorre la maggior parte del tempo, specie in inverno, presentano elevati livelli di umidità, provocando la formazione di muffe, dannose per l’apparato respiratorio. «Uno dei problemi più fastidiosi e dannosi per il comfort abitativo è quello legato all’umidità – si legge in un opuscolo del ministero della Salute dedicato a questo tema -. La presenza di acqua nelle murature può provocare inconvenienti come la diminuzione del comfort termico, il degrado dei materiali a causa di reazioni chimiche distruttive e la comparsa di muffe». Con il termine “muffe” si indicano microrganismi fungini, in grado di proliferare a grande velocità, disseminando le loro spore ovunque.

I danni delle muffe.

Come spiegano gli esperti del Ministero, le muffe «si trovano soprattutto dove è presente umidità in eccesso e scarsa ventilazione e tendono a svilupparsi più rapidamente con un clima caldo umido, come in estate e in luoghi poco illuminati, su oggetti e materiali umidi, in umidificatori o sistemi di condizionamento d’aria, non sottoposti a regolare pulizia e manutenzione». L’esposizione a muffe e umidità domestica causa diversi disturbi respiratori, come asma e tosse. I soggetti più colpiti sembrano essere i più piccoli. Secondo il Ministero, «i risultati complessivi di studi trasversali su bambini di 6-12 anni hanno confermato la relazione positiva tra la muffa visibile e la tosse notturna e diurna dei bambini e, nelle famiglie più affollate, la relazione con asma e sensibilizzazione ad allergeni inalanti».

Gli accorgimenti per ridurre l’esposizione.

Ci sono vari metodi per limitare i danni dell’umidità e delle muffe. Si può anzitutto verificare se muri esterni, fondamenta, sottotetti e attico siano isolati e sufficientemente ventilati. In casa è invece importante fare in modo che il tasso di umidità non superi il 50%. Da evitare poi l’uso di tappeti o moquette in bagno, cucina e lavanderia. È inoltre sconsigliato stendere il bucato umido in ambienti chiusi poco ventilati. In caso vi siano macchie di muffa visibili, è opportuno rimuoverle con prodotti specifici, come le tinture speciali antimuffa a base di acqua. Un’altra importante raccomandazione è quella di eseguire periodicamente la manutenzione di umidificatori, condizionatori e del sistema di ventilazione meccanica, pulendo o sostituendo i filtri. Una pulizia regolare va fatta anche alle guarnizioni dei frigoriferi. Infine, gli esperti segnalano che i depuratori di aria muniti di filtri adeguati possono essere efficaci nel rimuovere le spore fungine.

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