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Interferenza della biotina con gli esami tiroidei: un’analisi dettagliata

In determinate condizioni, l’assunzione di biotina può influenzare i risultati degli esami tiroidei, rendendoli falsamente alti o falsamente bassi.

Diverse aziende farmaceutiche, in accordo con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), hanno diramato una circolare il 1 marzo 2023 ponendo l’attenzione su una problematica emergente: l’interferenza della biotina con gli immunodosaggi tiroidei basati sull’interazione biotina/streptavidina. Tali metodiche sono spesso utilizzate nella pratica clinica per la valutazione della funzionalità tiroidea e per il monitoraggio terapeutico di medicinali a base di levotiroxina. In determinate condizioni, l’assunzione di biotina può influenzare i risultati degli esami, rendendoli falsamente alti o falsamente bassi. Quando la biotina è assunta in dosi elevate, l’interferenza può essere più marcata, con possibili conseguenze sulla gestione del paziente o sulla diagnosi.

Gli studi a supporto delle evidenze.

Nell’ambito di uno studio più recente, è stato riportato il rischio di interferenza della biotina con gli immunodosaggi tiroidei. È stato evidenziato come alte dosi di biotina possano interferire in maniera significativa con tali esami. Alcuni test sono particolarmente sensibili a quantità minori di biotina, e anche il momento del prelievo del campione rispetto all’assunzione di biotina può avere un effetto sull’esito dell’esame. Considerando l’uso diffuso di integratori di biotina in dosi elevate e la prevalenza di condizioni come l’ipotiroidismo, che richiedono monitoraggi periodici della funzionalità tiroidea, si può affermare che esista un potenziale rischio di gestione clinica inappropriata basata su risultati fuorvianti degli esami.

Possibile interferenza con la biotina.

L’interpretazione dei risultati degli esami di laboratorio richiede quindi una considerazione attenta della possibile interferenza con la biotina, specialmente se i risultati non coincidono con la presentazione clinica. Il personale di laboratorio dovrebbe essere avvisato nel caso un paziente assuma prodotti contenenti biotina e si sottoponga ad esami della funzionalità tiroidea. L’informazione riguardante l’interferenza della biotina sarà inclusa nelle informazioni di prodotto dei medicinali a base di levotiroxina. È cruciale che i pazienti siano consapevoli di queste informazioni prima di sottoporsi a immunodosaggi tiroidei. È utile ricordare, infine, che il consiglio del farmacista non sostituisce quello del medico curante a cui è necessario sempre far riferimento in caso di problematiche che non accennano a scomparire.

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