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Consumo di alcol e conseguenze per la salute: l’approfondimento dell’Istituto superiore di sanità

L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha ribadito l’importanza di strategie preventive contro l’abuso di alcol e l’incidenza di malattie croniche non trasmissibili associate al suo consumo.

Il consumo di bevande alcoliche ha dimostrato un nesso con l’insorgenza di numerose malattie croniche non trasmissibili. Oltre alla potenziale creazione di dipendenza, il consumo di alcol può comportare immediatamente alterazioni psicomotorie. Queste alterazioni aumentano il rischio non solo per l’individuo che consuma l’alcol, ma anche per l’intera società, conducendo a un incremento nell’incidentalità stradale e relativa invalidità. L’alcol può inoltre portare ad un comportamento sessuale a rischio, incidenti sul lavoro, episodi di violenza, abbandoni e incapacità di creare legami affettivi stabili. È quanto sottolineato dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in un’analisi pubblicata sul proprio portale istituzionale.

Non esiste un consumo sicuro di alcol per la salute.

Come ribadito dall’Iss, non esiste un consumo sicuro di alcol per la salute. I rischi di danni alcol-correlati dipendono da diversi fattori come la quantità di alcol consumata abitualmente, la quantità ingerita in un’occasione singola, il contesto e le modalità di consumo, nonché le caratteristiche individuali dell’individuo. Le patologie legate all’alcol possono essere prevenute unicamente astenendosi dal consumo, pratica particolarmente raccomandata in determinate circostanze (ad esempio alla guida o sul luogo di lavoro) o in fasi della vita come la gravidanza. Durante la gestazione, il consumo di alcol può infatti condurre alla sindrome alcolica fetale (FAS), la più grave tra le patologie fetali indotte dall’alcol.

Alcol primi dieci fattori di rischio per morte prematura.

Secondo il Global Burden of Disease Study dell’Institute for health metrics and evaluation (Ihme), in Italia, nonostante una diminuzione del 18,8% tra il 2007 e il 2017, il consumo di alcol rimane uno dei primi dieci fattori di rischio per morte prematura e anni vissuti in disabilità. Dai dati dell’Istat e dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità si evince che circa 35 milioni di italiani sopra gli 11 anni di età consumano bevande alcoliche. Di questi, più di 8,6 milioni hanno un consumo di alcol a rischio. È particolarmente preoccupante il dato relativo ai minori e ai giovani fino ai 24 anni, per i quali la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche sono vietate. In Italia, l’esposizione all’alcol è causa di circa 39mila accessi al Pronto soccorso con diagnosi principale di abuso di alcol episodico.

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