Categorie
Notizie

Resistenza agli antibiotici, le iniziative dell’Unione Europea per combattere il fenomeno

L’Unione Europea risponde attivamente al crescente problema della resistenza antimicrobica attraverso nuove direttive, piani di cooperazione globale e l’adozione di un approccio unificato alla salute.

L’antibiotico-resistenza è un fenomeno di preoccupante crescita che si verifica quando batteri o altri microrganismi sviluppano la capacità di resistere agli antibiotici, rendendo questi farmaci meno efficaci. La causa principale di tale resistenza è l’uso eccessivo e improprio di antibiotici, sia in medicina umana che veterinaria. Con il tempo, l’esposizione costante ai farmaci porta i microrganismi a evolvere e a sviluppare meccanismi di resistenza. Questo può portare a infezioni più difficili da trattare, richiedere trattamenti più lunghi e costosi, e in casi estremi, rendere alcune infezioni impossibili da curare. Di conseguenza, l’antibiotico-resistenza rappresenta una minaccia significativa per la salute pubblica globale, motivo per cui è fondamentale affrontarla con urgenza.

Contrasto dell’antibiotico-resistenza in diverse aree.

L’Unione Europea è recentemente intervenuta per rafforzare il proprio impegno nella lotta contro la resistenza antimicrobica. Il Consiglio dell’Unione ha adottato una proposta della Commissione per ampliare il raggio d’azione del blocco contro questo preoccupante fenomeno. Questa mossa, annunciata il 26 aprile 2023 in concomitanza con la revisione della legislazione farmaceutica, vede l’introduzione di una raccomandazione sulla resistenza antimicrobica. Questa strategia punta a contrastare il problema in diverse aree: salute umana, animale e ambientale, secondo l’approccio “One Health”.

Prevenzione, controllo e monitoraggio delle infezioni.

Le misure suggerite si focalizzano su vari aspetti, dalla prevenzione e controllo delle infezioni, alla sorveglianza e monitoraggio, fino all’innovazione e disponibilità di antimicrobici efficienti. Inoltre, si prevede un uso più consapevole degli antimicrobici e una maggiore cooperazione sia tra gli Stati membri dell’Unione Europea che a livello internazionale. Per il 2030, l’UE ha stabilito diversi traguardi in collaborazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Tra questi si includono la riduzione del 20% del consumo totale di antibiotici negli esseri umani, la garanzia che almeno il 65% del consumo totale di antibiotici negli umani sia efficace, e la riduzione delle infezioni causate da tre batteri chiave resistenti agli antibiotici.

© Riproduzione riservata