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Diabete di tipo 2: se gestito bene, minore rischio di demenza

Una ricerca ha mostrato come un’efficace gestione del diabete di tipo 2 possa ridurre il rischio di demenza.

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Jama Network Open ha messo in luce l’importanza di una gestione ottimale del diabete di tipo 2 per la prevenzione della demenza. La ricerca ha rivelato che un controllo glicemico accurato può portare a una diminuzione del 28% nel rischio di demenza per tutte le cause. Inoltre, si è osservata una riduzione del 15% nel rischio di malattia di Alzheimer e un calo del 39% nel rischio di demenza vascolare. I ricercatori hanno mostrato come i pazienti con livelli più elevati di Emoglobina A1C (HbA1C), indicatore del controllo glicemico a lungo termine, presentino un rischio aumentato di demenza, che varia dal 17% al 54%. Ciò sottolinea l’importanza del mantenimento di livelli ottimali di glucosio nel sangue per la salute cognitiva.

Gestione multidisciplinare del diabete e declino cognitivo

L’indagine ha inoltre dimostrato l’efficacia di programmi multidisciplinari di gestione del diabete nel modificare la traiettoria del declino cognitivo. I partecipanti ai programmi hanno mostrato risultati migliori rispetto a coloro che ricevevano cure standard. Per garantire l’affidabilità dei risultati, oltre 27.809 pazienti con diabete di tipo 2 che ricevevano servizi di assistenza primaria sono stati accuratamente abbinati in rapporto uno a uno con individui sottoposti a trattamento standard.

Meccanismi fisiopatologici che collegano il diabete alla demenza

L’eccesso di zuccheri nel sangue, tipico del diabete non gestito in modo ottimale, può influenzare lo sviluppo della demenza attraverso diversi meccanismi fisiopatologici, compresa la formazione di prodotti finali di glicazione avanzata, che possono alterare la funzione delle proteine e promuovere lo stress ossidativo e l’infiammazione, contribuendo alla patogenesi della demenza. L’iperglicemia cronica può inoltre aumentare lo stress ossidativo e accelerare l’aterosclerosi, incrementando il rischio di demenza vascolare. Il diabete di tipo 2 è comunemente associato alla resistenza all’insulina, che può avere effetti diretti sul cervello, influenzando la neurotrasmissione, la plasticità sinaptica e la sopravvivenza neuronale. Questi meccanismi non agiscono isolatamente ma interagiscono tra loro, aumentando la complessità della relazione tra diabete e demenza. La ricerca è dunque fondamentale per sviluppare strategie preventive e terapeutiche più efficaci.

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