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Alimentazione notturna e diabete: studi confermano il legame

La Società italiana di diabetologia ha acceso i riflettori sui pericoli dei pasti serali tardivi e del lavoro notturno sulla salute e sul rischio di diabete.

Il 15 marzo 2024 si è celebrata la Giornata mondiale del sonno, occasione per riflettere sull’importanza di un riposo adeguato e sui suoi effetti sulla salute. Un’indagine pubblicata su Nutrition & Diabetes ha esaminato l’impatto dell’orario dei pasti sulla salute, analizzando i dati di oltre 40mila individui. La ricerca ha evidenziato una correlazione tra il consumo di cibo in tarda serata e un incremento del rischio di mortalità per diverse cause, incluso il diabete di tipo 2. Secondo Angelo Avogaro, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), l’orario in cui si consumano i pasti riveste un ruolo centrale per la salute. In particolare, i lavoratori notturni e a turni – circa il 18% della forza lavoro in Italia – sono esposti a rischi maggiori a causa delle loro abitudini alimentari e dell’alterazione dei ritmi circadiani.

L’influenza dell’orologio biologico sul metabolismo

Il corpo umano è regolato da un orologio biologico situato nel cervello, che coordina le funzioni fisiologiche in base ai cicli di luce e oscurità. Il meccanismo è sensibile alla luce, sia naturale che artificiale, e viene influenzato da vari fattori, tra cui la produzione di melatonina, ormone che regola il sonno e altre funzioni metaboliche. Tuttavia, i cambiamenti nei ritmi di vita moderni, come l’uso prolungato di luce artificiale, possono interferire con questi ritmi naturali, portando a squilibri metabolici. In particolare, i lavoratori notturni mostrano alterazioni nei profili metabolici, con conseguenze negative sulla salute, come l’aumento dei trigliceridi e la riduzione del colesterolo Hdl.

Sonno ridotto e aumento del rischio di diabete

Un altro studio condotto dall’Università di Uppsala ha messo in luce il legame tra la durata del sonno e il rischio di sviluppare diabete di tipo 2. I risultati hanno mostrato che dormire cinque ore o meno per notte può aumentare significativamente il rischio di diabete, anche in presenza di una dieta equilibrata. Il rischio si accentua ulteriormente per coloro che dormono solo tre o quattro ore. La ricerca ha sottolineato dunque l’importanza di un sonno di qualità e di durata adeguata come fattore preventivo contro il diabete di tipo 2. È utile ricordare che le informazioni fornite in questo articolo sono a scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di persistenza dei sintomi o per ricevere una consulenza personalizzata, si raccomanda di contattare il proprio medico di base o lo specialista di riferimento. La consulenza del farmacista è un supporto utile ma non intende sostituire il consulto del medico o dello specialista.

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