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Cellulari e possibili rischi per la salute, Tar del Lazio chiede campagna informativa

Il Tar del Lazio accoglie la richiesta per una campagna che informi gli utilizzatori sui rischi legati all’abuso di telefonia mobile.

I ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione, Università e Ricerca hanno accolto la richiesta del Tar del Lazio nel provvedere ad adottare entro sei mesi una campagna informativa che indirizzi il consumatore all’uso appropriato dei telefoni cellulari. E’ quanto comunica il dicastero della Salute, in comunicato congiunto. «I tre ministeri – si legge – recepiscono con favore la decisione giurisdizionale, convinti della necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e di promuovere misure di prevenzione», dichiarandosi già al lavoro per costituire «un tavolo congiunto che avrà la finalità di dare seguito a quanto deciso dai giudici amministrativi». La richiesta del Tar del Lazio fa seguito al ricorso dell’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog che aveva già messo in allerta i giudici sugli evidenti rischi.
Secondo quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica”, citando gli atti depositati, «il tema dei possibili rischi per la salute conseguenti all’uso del cellulare è alla costante attenzione del ministero della Salute, in particolare a seguito della classificazione stabilita dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro nel 2011, di agente possibilmente cancerogeno per l’uomo (categoria 2B) per i campi elettromagnetici in radiofrequenza». Per chiarire, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Airc) classifica il gruppo 2B come «possibilmente cancerogeno per l’uomo». Questa categoria è dunque utilizzata quando c’è «limitata evidenza di cancerogenicità nell’uomo e meno che sufficiente evidenza di cancerogenicità negli animali da esperimento».
Il Tar del Lazio ha accolto favorevolmente la richiesta dell’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog in seguito ad una sentenza che nel 2017 ha riconosciuto un vitalizio a un dipendente Telecom il quale, per questioni lavorative, aveva utilizzato il cellulare in maniera «abnorme» ed aveva sviluppato un tumore benigno ma invalidante al cervello. In tale sentenza i giudici avevano riconosciuto un nesso tra lo sviluppo del tumore e l’utilizzo che il dipendente aveva fatto del cellulare dal 1995 al 2010. In seguito, i legali, per conto dell’Associazione si sono dunque rivolti al Tar del Lazio affinché sia avviata una campagna informativa che sensibilizzi il consumatore sui rischi che comporta l’uso improprio ed eccessivo di cellulari e simili. Da qui, l’accoglimento della richiesta.
«E’ un segnale importante e molto forte che chiedevamo da molto tempo: si tratta di rischi che non possiamo più sottovalutare – spiega a Repubblica Laura Masiero, presidente dell’Associazione. Gli studi scientifici – prosegue – stanno progredendo enormemente, abbiamo dei lavori importanti che indicano come ci siano dei rischi. Siamo di fronte a una sperimentazione globale, di massa, ma non ci si rende conto delle conseguenze che ci sono soprattutto per le fasce più deboli, i bambini sono i più a rischio. I cellulari non sono giocattoli, ma una tecnologia che è utile ma che va usata adeguatamente. Vigileremo sulla campagna informativa».

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