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Giornata mondiale dell’ipertensione, imparare a misurarla e prevenirla

Si è svolta il 17 maggio la Giornata Mondiale dell’Ipertensione 2021, un appuntamento promosso dalla World Hypertension Leage, di cui fa parte anche la Società italiana dell’ipertensione arteriosa (Siia) – Lega italiana contro l’ipertensione arteriosa. Il tema di quest’anno è stato declinato in tre ambiti d’azione: il primo è sintetizzato dal motto: “Misura la pressione sanguigna accuratamente, controllala, vivi più a lungo”, il secondo sottolinea l’importanza di dedicarsi anche a diffondere la consapevolezza dei rischi legati all’ipertensione, specialmente nelle aree a reddito medio-basso. Terzo focus è, invece, rappresentato dall’importanza di eseguire correttamente la misurazione della pressione, con metodi accurati e strumenti adeguati.

Cos’è la pressione arteriosa?.

La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue circolante sulle pareti arteriose a seguito della spinta data dal cuore. Si definisce pressione massima o sistolica quella rilevata al momento della contrazione cardiaca, mentre per pressione minima o diastolica ci si riferisce a quella misurata nel momento di riposo del cuore. Come spiega la Siia, un individuo ha una pressione alta, quando la massima è uguale o superiore a 140 mmHg e la minima a 90 mmHg. Livelli elevati di pressione arteriosa possono favorire l’insorgere di patologie cardiovascolare. «Nella maggioranza dei pazienti – spiega la Siia – la causa dell’elevazione pressoria è sconosciuta, mentre sono noti alcuni fattori, oltre all’età, che aumentano le probabilità di essere ipertesi o di diventarlo». Tra questi, possiamo menzionare: uno o entrambi i genitori ipertesi, eccessivo consumo di sale, sovrappeso e obesità, sedentarietà, uso di farmaci o sostanze che possono aumentare la pressione. Per evitare di diventare ipertesi si possono mettere in atto alcune misure di prevenzione, come mantenere un peso adeguato, ridurre il consumo di sale e cibi salati, limitare gli alcoolici, praticare regolarmente attività fisica.

La corretta misurazione della pressione.

Per dare ai pazienti uno strumento in più sulla corretta gestione dell’ipertensione, in occasione di questa ventisettesima Giornata mondiale contro l’Ipertensione, la Siia ha realizzato una brochure informativa con il patrocinio di Assofarm, della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani e dell’Unione tecnica italiana farmacisti (Utifar), a sostegno della Campagna mondiale di sensibilizzazione per la lotta all’ipertensione arteriosa. «Solo la misurazione regolare e precisa della pressione arteriosa – si legge sulla brochure – permette di diagnosticare l’ipertensione e di verificare l’efficacia della terapia nella prevenzione delle complicanze cardiovascolari». Ma come si misura correttamente la pressione? La Siia lo spiega punto per punto: occorre essere in condizioni di riposo da almeno cinque minuti, senza aver fumato, bevuto alcool, caffè o te, mangiato pesantemente o fatto attività fisica, non bisogna parlare nè muoversi, ma stare seduti con la schiena appoggiata e il braccio su un tavolo all’altezza del cuore. Si raccomanda di effettuare ogni volta almeno due misurazioni consecutive con un apparecchio validato, utilizzando un bracciale di dimensioni adeguate al proprio braccio. In caso di pazienti come donne in gravidanza, diabetici, anziani, obesi, ecc., si consiglia l’utilizzo di apparecchi specificatamente validati.

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Alcohol Prevention Day, per accendere i riflettori sull’abuso di alcool

«Nel corso del 2019 il 66,8% degli italiani sopra gli 11 anni ha consumato bevande alcoliche. Si tratta di 36 milioni di persone e di questi, più di 11 milioni hanno bevuto alcolici ogni giorno (e più di 8 milioni con modalità definite a rischio)». Sono le cifre presentate dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2021, svolto venerdì 14 maggio per mantenere l’alta l’attenzione sull’abuso di alcool. «Sono 3,8 milioni – si legge in una nota – i binge-drinkers che hanno consumato più di 6 bicchieri di bevanda alcolica in un’unica occasione con 43.148 accessi ai Pronto Soccorso per disintossicarsi. Oltre 670 mila persone consumano in maniera dannosa, una modalità che richiederebbe un intervento per la gestione dei Disturbi da uso da Alcol (DUA) che è stato però assicurato solo a 65.387 alcoldipendenti presi in carico dai servizi».

Proprio sui grandi utilizzatori di alcool si concentra l’analisi dell’Iss: «Durante il 2019 – precisa l’organizzazione governativa -, il 13,4% degli uomini e il 6,2% delle donne sopra gli 11 anni (circa 3 milioni e 300 mila persone) ha ecceduto quotidianamente nel consumo di bevande alcoliche. Hanno cioè superato abitualmente i limiti di consumo a basso rischio: zero unità alcoliche (UA) sotto i 18 anni, una UA per le donne e le persone sopra i 65 anni, e due UA per gli uomini tra i 18 e i 65 anni. I 16-17enni (42,2% dei maschi e 39,2% delle femmine) e gli ultra 65enni sono le due categorie maggiormente colpite. Oltre 8,2 milioni sono i consumatori a rischio e 670.000 i consumatori “high risk” che richiederebbero la gestione clinica dei disturbi da uso di alcol ma che non vengono intercettati dalle strutture del SSN che ha preso in carico nel 2019 solo il 10% di pazienti già alcoldipendenti e “in need for treatment”».

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Vaccini anticovid, Aifa pubblica il Rapporto di farmacovigilanza

56mila segnalazioni su oltre 18 milioni di dosi somministrate. È il bilancio reso pubblico dall’Agenzia italiana del farmaco, ente governativo che in Italia si occupa della sicurezza sui medicinali, pubblicato il 10 maggio 2021. «I dati raccolti e analizzati – evidenzia l’Aifa – riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 aprile 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso». In particolare «nel periodo considerato sono pervenute 56.110 segnalazioni su un totale di 18.148.394 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 309 ogni 100.000 dosi), di cui il 91% sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Come riportato nei precedenti Rapporti, gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi)».

«Le segnalazioni gravi – prosegue l’Aifa – corrispondono all’8,6% del totale, con un tasso 27 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione». In merito alle segnalazioni, l’Aifa precisa che «la maggior parte sono relative al vaccino Comirnaty (75%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (70,9% delle dosi somministrate), e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria (22%) e al vaccino Moderna (3%), mentre non sono presenti, nel periodo considerato, segnalazioni relative a COVID-19 Vaccino Janssen (0,1% delle dosi somministrate)».

«La valutazione dei casi italiani di trombosi venosa intracranica e atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria – prosegue l’Aifa – è in linea con le conclusioni della procedura dell’Agenzia Europa dei Medicinali. In Italia, fino al 26 aprile 2021, sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza 29 segnalazioni di trombosi venose intracraniche e 5 casi di trombosi venose in sede atipica. La maggior parte di questi eventi (22 casi, 65%) hanno interessato le donne con un’età media di circa 48 anni e solo in 1/3 dei casi circa gli uomini (12 casi, 35%) con un’età media di circa 52 anni. Il tempo medio di insorgenza è stato di circa 8 giorni dopo la somministrazione della 1a dose del vaccino Vaxzevria».

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Fisco e tasse, come usufruire della dichiarazione dei redditi precompilata 2021

L’Agenzia delle entrate ha attivato sul suo sito Internet un’area riservata dove i contribuenti possono accedere alla propria dichiarazione precompilata 2021 e al relativo foglio riepilogativo. La dichiarazione è disponibile sia per chi presenta il modello 730 sia per chi si avvale del modello Redditi. Il documento è già precompilato dall’Agenzia e contiene i dati su redditi, ritenute, versamenti e numerose spese detraibili o deducibili. Chi ne voglia usufruire deve quindi solo verificare se i dati inseriti sono corretti. Effettuando il controllo è possibile accettare la dichiarazione (solo se si sceglie il modello 730) senza fare modifiche, rettificare i dati non corretti, integrare la dichiarazione per inserire, per esempio, altre spese deducibili o detraibili non presenti, inviare la dichiarazione direttamente all’Agenzia delle entrate. Il contribuente può anche rivolgersi al proprio sostituto d’imposta, a un Caf o a un professionista abilitato, al quale deve consegnare un’apposita delega per l’accesso al 730 precompilato.

Accesso e scadenze.

Le dichiarazioni, visibili dal 10 maggio, possono essere inviate dal 19 maggio fino al 30 settembre 2021 se si sceglie il modello 730 e dal 19 maggio fino al 30 novembre 2021 se si opta invece per il modello Redditi. L’accesso alla dichiarazione sul sito dell’Agenzia delle entrate si può effettuare usando una delle seguenti modalità: credenziali Spid, Carta d’identità elettronica 3.0 (Cie), credenziali Fisconline rilasciate dall’Agenzia delle entrate (codice Pin e password, fino a quando saranno in uso), Carta nazionale dei servizi (Cns), Pin dispositivo rilasciato dall’Inps, fino a quando sarà utilizzabile. Tra le novità di quest’anno, l’Agenzia mette a disposizione degli eredi, se abilitati, una dichiarazione dei redditi completa dei dati reddituali, degli oneri detraibili e deducibili sostenuti dalla persona deceduta (già comunicati all’Agenzia delle entrate da enti esterni) e delle altre informazioni presenti nell’anagrafe tributaria.

Deduzioni e detrazioni 2021.

Dal 1° gennaio 2020 la detrazione del 19% della maggior parte degli oneri e delle spese spetta se il pagamento è stato effettuato con sistemi “tracciabili” (versamento bancario o postale, carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari). Questa regola non si applica agli acquisti di medicinali e dispositivi medici e per il pagamento di prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale. Pertanto, la dichiarazione precompilata viene elaborata tenendo conto della tracciabilità dei pagamenti, in base a quanto comunicato dagli enti esterni. Nel 2021 sono stati aggiunti, quali nuovi oneri: le spese scolastiche, le erogazioni liberali agli istituti scolastici e i relativi rimborsi, se sono state comunicate all’Agenzia delle entrate e la detrazione del 20% del “Bonus vacanze” utilizzato nel 2020. Per informazioni più dettagliate è possibile consultare la guida (https://jo.my/tplxpr) appositamente predisposta dall’Agenzia per assistere i contribuenti nella compilazione e invio delle dichiarazione precompilata 2021.

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Fare un bagno 90 minuti prima di coricarsi può aiutare a dormire meglio

I ricercatori della Cockrell School of Engineering, presso l’Università del Texas, ad Austin, negli Stati Uniti, hanno scoperto che fare un bagno in acqua a circa 40-41 gradi, una o due ore prima di coricarsi, può migliorare significativamente il sonno. Nel dettaglio, gli studiosi hanno scoperto che la tempistica ottimale del bagno per il raffreddamento della temperatura corporea al fine di migliorare la qualità del sonno è di circa 90 minuti prima di andare a letto. Bagni caldi e docce stimolano il sistema termoregolatore del corpo, causando un marcato aumento della circolazione del sangue dal nucleo interno del corpo ai siti periferici delle mani e dei piedi, con conseguente efficace rimozione del calore corporeo e riduzione della temperatura corporea.

Pertanto, se i bagni sono fatti al momento biologico giusto, vale a dire una o due ore prima di coricarsi, aiuteranno il naturale processo circadiano e aumenteranno le possibilità non solo di addormentarsi rapidamente ma anche di sperimentare un sonno di qualità migliore. «Quando abbiamo esaminato tutti gli studi noti – evidenzia Shahab Haghayegh, del dipartimento di ingegneria biomedica e autore principale del documento – abbiamo notato notevoli disparità in termini di approcci e risultati. L’unico modo – prosegue – per determinare con precisione se il sonno può effettivamente essere migliorato era combinare tutti i dati passati e guardarli attraverso una nuova lente».