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Coronavirus, quando va indossata la mascherina?

«Per prevenire il rischio di infezione da nuovo coronavirus è prioritario curare l’igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda di indossare anche una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti, oppure se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo coronavirus». È quanto puntualizza il ministero della Salute in un comunicato pubblicato lo scorso febbraio sul portale istituzionale. In proposito, il dicastero evidenzia che «l’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani». Inoltre, «non è utile indossare più mascherine sovrapposte» e che «la mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi di malattie respiratorie».

Nella stessa nota il ministero della Salute evidenzia anche le corrette modalità attraverso cui è possibile indossare la mascherina. Più nel dettaglio, «prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica», «copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che aderisca bene al volto», «evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani quando diventa umida, sostituiscila con una nuova e non riutilizzarla; infatti sono maschere mono-uso», ed infine «togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina; gettala immediatamente in un sacchetto chiuso e lavati le mani».

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Ricetta elettronica per i farmaci, la Regione Campania consente l’invio diretto via email

La Direzione generale per la tutela della Salute ed il Coordinamento del Sistema sanitario regionale della Campania ha diffuso una nota indirizzata ai direttori generali delle aziende sanitarie locali, nonché agli Ordini professionali e alle associazioni di categoria in materia di gestione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus (COVD-l9) e di invio telematico del Numero di ricetta elettronica (NRE).

«Vista l’emergenza epidemiologica da Coronavirus – si legge nel testo della lettera – ed al fine di limitare, per quanto possibile, gli accessi presso gli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, in via del tutto straordinaria e temporanea, si invitano i medici, nelle more della fine dello stato di emergenza, limitatamente alle necessità farmacologiche dei pazienti in terapia cronica, a trasmettere il solo numero di Ricetta Elettronica (NRE) relativamente alle prescrizioni farmaceutiche per via telematica (e-mail) esclusivamente ai pazienti richiedenti».

Ciò in quanto, nelle intenzioni della giunta regionale campana, la procedura dovrebbe essere in grado di consentire, «laddove i pazienti non necessitino di vista medica, di evitare la frequentazione delle sale di attesa degli studi, nel rispetto quindi di quanto emanato dal ministero della Salute in materia di contagio e diffusione del COVID-l9». A quel punto il paziente, ottenuto dal suo medico di medicina generale o pediatra il NRE, «potrà recarsi in qualsiasi farmacia della regione Campania, munito della tessera sanitaria, dove vista la condivisione della procedura con gli organi sindacali dei titolari di farmacia, potrà essere “stampata” la ricetta elettronica, necessaria tanto per l’erogazione dei farmaci quanto per l’assolvimento degli adempimenti amministrativi».

Tuttavia, le autorità campane precisano che tale proceduta non potrà essere applicata alle prescrizioni con ricette rosse del Servizio sanitario regionale, ovvero quelle «necessarie ad esempio per l’erogazione dei farmaci in distribuzione per conto (DPC), o ai farmaci appartenenti a categorie speciali».

Ulteriori informazioni in merito alla nota regionale sono disponibili dal medico curante o dal farmacista di fiducia.

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Studio: «Scelte alimentari rispettose del clima proteggono il pianeta»

Una maggiore diffusione delle diete vegetali in Nuova Zelanda potrebbe ridurre sostanzialmente le emissioni di gas a effetto serra migliorando notevolmente la salute della popolazione e risparmiando miliardi di dollari nel sistema sanitario nei prossimi decenni, secondo un nuovo studio dell’Università di Otago. Il ricercatore capo e lo studente di medicina di Otago Jono Drew spiega che il sistema alimentare globale sta guidando sia la crisi climatica sia il crescente carico di malattie croniche comuni come le malattie cardiovascolari, il diabete e il cancro.
Il team di ricerca ha sviluppato un database sulle emissioni alimentari specifico per la Nuova Zelanda che, nella stima delle emissioni di gas a effetto serra derivanti da alimenti comunemente consumati in Nuova Zelanda, considera parti importanti del “ciclo di vita” di ciascun alimento, tra cui agricoltura e lavorazione, trasporto, imballaggio, magazzino e distribuzione, esigenze di refrigerazione e spese generali del supermercato. Utilizzando il loro database, il team è stato quindi in grado di modellare gli impatti sul clima, sulla salute e sui costi del sistema sanitario derivanti da una serie di scenari dietetici.

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Perdita di peso, uno studio identifica le migliori strategie per il successo

Giusto in tempo per il nuovo anno, un nuovo studio di Cal Poly mostra che se vuoi perdere peso e tenerlo fuori, la costruzione di strategie dietetiche, di automonitoraggio e psicologiche adeguate potrebbe essere la chiave del successo. I risultati pubblicati sulla rivista scientifica Obesity hanno rilevato che alcuni dei comportamenti e delle strategie psicologiche più efficaci riportati da coloro che mantengono la perdita di peso includevano la scelta di cibi sani, il monitoraggio di ciò che si mangia e l’uso di un dialogo interiore positivo.
Il team di ricerca ha esaminato 54 comportamenti relativi alla gestione del peso. Rispetto al gruppo di individui stabili al peso, il gruppo di manutentori della perdita di peso ha riferito di un uso più frequente di strategie come la fissazione di obiettivi giornalieri di assunzione di cibo, la registrazione di ciò che veniva mangiato ogni giorno, la misurazione degli alimenti, la riflessione sui successi passati e il rimanere positivo in faccia di riguadagnare peso. I ricercatori hanno anche scoperto che questi comportamenti alimentari e di pensiero sono diventati più facili e radicati nel tempo nel gruppo di coloro che mantengono la perdita di peso.

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Ciproterone, dall’Ema restrizioni d’uso dovute al rischio di meningioma

Come è noto, il ciproterone è un farmaco con attività antiandrogena che blocca l’azione degli androgeni, particolari ormoni sessuali presenti nell’uomo e nella donna. I medicinali che contengono ciproterone sono comunemente utilizzati per trattare varie condizioni androgeno-dipendenti come irsutismo (eccessiva crescita dei capelli), alopecia (caduta dei capelli), acne, ed inoltre cancro della prostata e riduzione delle deviazioni dell’istinto sessuale in uomini. In merito all’utilizzo di questo farmaco, l’Agenzia europea dei medicinali (Ema), autorità che si occupa della sicurezza dei farmaci negli Stati membri dell’Ue, in una circolare diramata il 14 febbraio 2020 rende noto di alcune restrizioni d’uso dovute al rischio di meningioma.
Più nel dettaglio, l’Agenzia fornisce una serie di informazioni utili ai pazienti che assumono tali medicinali. Nello specifico, che «il rischio di meningioma (un tumore al cervello non canceroso) da medicinali contenenti ciproterone, soprattutto quando vengono assunti a dosi elevate (25 mg al giorno o più) è risultato molto basso». Inoltre, «per alcuni usi, come eccessiva crescita dei peli, caduta dei capelli, acne e pelle oleosa, i medicinali contenenti 10 mg o più di ciproterone devono essere assunti quando altre opzioni terapeutiche, inclusi i medicinali a più basso dosaggio di ciproterone, non hanno agito o non possono essere usati. Una volta che hanno iniziato ad agire, il dosaggio deve essere gradualmente ridotto a quello efficace più basso».
In aggiunta a ciò, l’Ema puntualizza che «i medicinali a base di ciproterone devono essere usati per ridurre le deviazioni dell’istinto sessuale negli uomini solamente quando non sono adeguate altre alternative terapeutiche». Ciò «sebbene non ci sia evidenza di un rischio con medicinali contenenti ciproterone a basso dosaggio, in combinazione con etinilestradiolo o estradiolo valerato, come precauzione, questi medicinali non devono essere usati in persone che hanno o hanno avuto un meningioma. Medicinali contenenti un dosaggio più alto di ciproterone hanno già questa restrizione d’uso per il meningioma».
Quanto appena riportato potrebbe non essere di facile comprensione. Per questo motivo, qualora il paziente dovesse aver bisogno di ulteriori chiarimenti può fare riferimento al medico curante o al farmacista di fiducia: entrambi saranno sempre disponibili a fornire informazioni puntuali ed aggiornate in merito alla tematica affrontata.