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Abbracci e carezze: il potere del contatto sul benessere quotidiano

Il contatto è un elemento centrale nelle relazioni interpersonali che ha anche delle ripercussioni sulla salute. Diverse ricerche hanno evidenziato come gesti semplici, un abbraccio o una carezza, attivino risposte fisiologiche misurabili come il rilascio di ossitocina, ormone associato alla sensazione di tranquillità, e la riduzione del cortisolo, legato allo stress. Meccanismi che aiutano a migliorare l’umore e a favorire uno stato di rilassamento, dimostrando che l’interazione corporea può avere effetti paragonabili a terapie non farmacologiche.

Meccanismi biologici alla base degli effetti positivi

Le reazioni chimiche scatenate dal contatto coinvolgono diversi sistemi dell’organismo: vengono stimolati serotonina e dopamina, neurotrasmettitori correlati alla regolazione del piacere e della motivazione. Si è osservata anche la modulazione dell’attività cardiovascolare, con possibile diminuzione della pressione sanguigna e del ritmo cardiaco. I processi, uniti a una maggiore produzione di anticorpi, rafforzano le difese immunitarie, confermano il legame tra benessere emotivo e salute fisica.

Implicazioni pratiche nella vita di tutti i giorni

Praticare gesti di affetto ogni giorno migliora la qualità della vita. In contesti sociali, familiari o di coppia, il contatto rafforza i legami e crea un senso di appartenenza. In ambito sanitario, approcci come il massaggio o il sostegno empatico tramite il tatto trovano spazio come complementi a trattamenti tradizionali. È tuttavia essenziale rispettare le preferenze individuali, facendo in modo che ogni forma di interazione sia consensuale e appropriata al contesto. I consigli presenti nell’articolo non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di malessere persistente o disturbi è necessario rivolgersi a professionisti sanitari qualificati per una valutazione personalizzata.

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Antibiotico-resistenza: l’impegno condiviso per contrastarla

La resistenza agli antimicrobici è tra le maggiori minacce per la salute, con un impatto in termini di vite umane e costi economici. Nella sola Europa, le infezioni correlate alla resistenza agli antimicrobici causano tra 33mila e 35mila decessi annuali, di cui circa un terzo riguarda l’Italia. Il fenomeno genera un costo annuo di 11,7 miliardi di euro nell’Unione europea, mentre nel contesto nazionale l’impatto economico supera i 2,4 miliardi. I dati, diffusi dall’Ecdc, hanno messo in luce l’urgenza di strategie integrate per ridurre la diffusione di batteri resistenti. In tale contesto, nel marzo 2025 Cittadinanzattiva ha presentato a Roma un Manifesto civico per favorire la collaborazione attiva tra istituzioni, professionisti sanitari e popolazione.

Strategie istituzionali e azioni collettive

Il documento propone interventi concreti per ottimizzare la risposta al fenomeno. Tra le priorità indicate, vi è l’implementazione del Piano nazionale di contrasto alla antibiotico-resistenza (Pncar), la cui efficacia dipende dall’utilizzo appropriato delle risorse stanziate e dal monitoraggio costante dei risultati. Altre misure vedono l’incentivazione alla ricerca di nuovi antibiotici, l’adozione di test diagnostici rapidi per ridurre prescrizioni inappropriate e la formazione specifica per gli operatori sanitari. Il Manifesto ha messo in luce l’importanza di regolamentare l’uso di antibiotici in agricoltura e negli allevamenti, in linea con l’approccio “One Health”, che considera interdipendenti la salute umana, animale e ambientale.

Il contributo delle associazioni civiche e dei pazienti

Le organizzazioni civiche e di pazienti sono chiamate a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione della popolazione. Attraverso campagne informative in collaborazione con Asl, farmacie e scuole, è possibile promuovere comportamenti responsabili, come l’aderenza terapeutica, la prevenzione delle infezioni e lo smaltimento corretto dei farmaci scaduti. All’interno delle strutture sanitarie, inoltre, le associazioni possono supportare attività di monitoraggio per raccogliere dati sulle infezioni ospedaliere, contribuendo a identificare criticità e soluzioni. La partecipazione civica, soprattutto delle fasce più vulnerabili, è considerata un elemento chiave per contenere la diffusione dell’Amr e garantire l’efficacia delle terapie future.

Cosa è l’antibiotico-resistenza e perché è importante

L’antibiotico-resistenza è un fenomeno naturale per cui i batteri sviluppano la capacità di sopravvivere all’azione dei farmaci progettati per eliminarli. Il processo, accelerato dall’uso eccessivo o scorretto degli antibiotici, riduce progressivamente l’efficacia delle terapie, rendendo le infezioni più difficili da curare. Quando i batteri diventano resistenti, infezioni comuni – ad esempio quelle urinarie o respiratorie – possono richiedere trattamenti più aggressivi, prolungare i tempi di guarigione o, in casi gravi, diventare incurabili. La diffusione del fenomeno è favorita da comportamenti come l’auto-prescrizione, l’interruzione precoce della terapia o l’uso di antibiotici per patologie virali, contro le quali questi farmaci sono inefficaci. È utile ricordare che il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti. In caso di problematiche persistenti, è necessario rivolgersi al proprio medico di riferimento o a uno specialista.

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Allergie primaverili, come prepararsi ad affrontarle

La primavera è sempre un periodo critico per chi soffre di reazioni allergiche. I principali responsabili sono i pollini rilasciati da alberi, erbe e piante, che provocano starnuti, congestione nasale e prurito oculare. Identificare le specifiche sostanze che scatenano le reazioni allergiche è la prima cosa fare. Test specifici, prescritti dal medico, consentono di individuare gli allergeni coinvolti, facilitando la pianificazione di strategie preventive. La conoscenza dei calendari pollinici, che indicano i periodi a maggiore concentrazione nell’aria, permette di anticipare i rischi.

Riconoscere i fattori scatenanti è il primo passo

La riduzione dell’esposizione agli allergeni è un elemento centrale nella gestione delle allergie. Nelle giornate con elevati livelli pollinici, è consigliabile limitare le attività all’aperto nelle ore centrali, quando la dispersione è massima. L’uso di mascherine protettive durante i lavori esterni può ridurre l’inalazione di particelle. In ambienti chiusi, l’impiego di filtri per l’aria e la pulizia regolare delle superfici contribuiscono a mantenere l’atmosfera controllata. È opportuno evitare di aprire le finestre nelle ore di maggiore concentrazione pollinica e lavare frequentemente capelli e indumenti dopo l’esposizione all’esterno.

Limitare il contatto con gli allergeni migliora la qualità della vita

L’approccio terapeutico è il supporto a cui ricorrono in molti. I farmaci antistaminici, in diverse formulazioni, agiscono contro i sintomi più comuni. Spray nasali a base di corticosteroidi possono alleviare l’infiammazione delle mucose. Nei casi più complessi, il medico potrebbe valutare l’immunoterapia specifica, un trattamento che modula la risposta immunitaria nel tempo. È essenziale seguire le indicazioni del professionista sanitario riguardo ai dosaggi e alla durata delle terapie, evitando l’auto-somministrazione prolungata.

Il consulto del medico curante

È utile ricordare che i consigli presenti nell’articolo non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o aggravamento delle condizioni, è necessario rivolgersi a un professionista sanitario qualificato per una valutazione personalizzata.

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Giornata mondiale dell’attività fisica: il movimento come prevenzione

La Giornata mondiale dell’attività fisica, che ricorre annualmente il 6 aprile, è un momento di riflessione sul movimento ome prevenzione di numerose patologie e per il mantenimento di uno stato di benessere psicofisico. Le malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità e alcune forme di cancro, oltre l’umore e la qualità del sonno, possono essere migliorate con l’attività fisica.

Almeno 150 minuti di attività fisica moderata a settimana

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda a ogni adulto di svolgere almeno 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata o 75 minuti di attività fisica aerobica di intensità vigorosa durante la settimana. Attività che possono essere camminata veloce, nuoto, bicicletta o altre discipline che aumentano la frequenza cardiaca e la respirazione. È consigliabile integrare esercizi di rafforzamento muscolare almeno due volte a settimana.

Iniziare l’attività fisica in sicurezza

Prima di iniziare un nuovo programma di allenamento, è opportuno consultare il proprio medico curante, specialmente in presenza di patologie croniche o limitazioni fisiche. I farmacisti possono inoltre suggerire integratori alimentari o prodotti specifici per supportare l’organismo durante l’attività fisica, sempre sotto la supervisione del medico. È utile ricordare che il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti, qualora la problematica presentata dovesse perdurare. In caso di dubbi o persistenza dei sintomi, è necessario contattare il proprio medico di base o gli specialisti di riferimento.

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Guida ai servizi dell’Agenzia delle entrate: l’aggiornamento del 2025

L’Agenzia delle entrate ha reso disponibile sul proprio sito web la versione aggiornata della guida “I Servizi dell’Agenzia delle entrate”, con le funzionalità introdotte per semplificare il dialogo con i cittadini e facilitare gli adempimenti fiscali e burocratici. La guida contiene diversi aggiornamenti, tra cui informazioni sulla richiesta del codice fiscale per i neonati e sulla richiesta del duplicato della tessera sanitaria.

Codice fiscale per i neonati e duplicato della tessera sanitaria

Per quanto riguarda la richiesta del codice fiscale per i neonati, la guida fornisce informazioni utili per ai neogenitori. Se il Comune di residenza non ha comunicato il codice fiscale del neonato, è possibile richiederlo online, accedendo alla propria area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate, tramite credenziali Spid, Cie o Cns. La richiesta può essere effettuata da un genitore o da un suo rappresentante, indicando i dati anagrafici del bambino e allegando l’attestato di nascita.

Come chiedere il duplicato della tessera sanitaria

L’altro aggiornamento riguarda la richiesta del duplicato della tessera sanitaria, in caso di smarrimento, furto, deterioramento o mancata ricezione. È possibile effettuare la richiesta online, accedendo all’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate. Il servizio consente di visualizzare e stampare una copia dell’ultima tessera sanitaria attiva, richiedere la riemissione della tessera plastificata e verificare l’indirizzo di spedizione. In alternativa, è possibile presentare la richiesta via Pec o prenotare un appuntamento presso un ufficio dell’Agenzia.

L’importanza del consulto con il medico curante o lo specialista

È utile ricordare che le informazioni fornite nella guida non intendono sostituire il consulto con i professionisti del settore, quali commercialisti o consulenti fiscali, per situazioni specifiche o problematiche persistenti. In caso di dubbi o necessità, si consiglia di contattare i professionisti di riferimento per un supporto personalizzato.