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Fumo, aumento del “policonsumo” tra giovani e adulti: i dati dell’Istituto superiore di sanità

L’introduzione di sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato ha modificato le abitudini legate al fumo. Secondo i dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità in occasione del No Tobacco Day, il calo storico dei fumatori tradizionali si è arrestato, mentre è aumentato il ricorso a più prodotti contemporaneamente, soprattutto tra i giovani. Circa il 40% degli studenti delle superiori utilizza almeno un prodotto contenente nicotina, con un incremento del cosiddetto “policonsumo”.

Il fenomeno del policonsumo tra gli adolescenti

Le ricerche condotte su oltre 8mila giovani tra gli 11 e i 17 anni hanno mostrato che il 7,5% degli studenti delle medie e il 37,4% delle superiori ha fumato o svapato negli ultimi 30 giorni. Tra i 14-17enni, le ragazze consumano più dei coetanei maschi, con una percentuale del 42,1% contro il 32,2%. Preoccupa l’abitudine al policonsumo, passata dal 38,7% nel 2022 al 70,7% nel 2025 tra gli studenti più grandi. Anche l’uso di bustine di nicotina è in aumento, con l’8,2% dei 14-17enni che le ha provate. I dati hanno rivelato che molti giovani utilizzano questi prodotti in modo abituale: tra gli 11-13enni, il 16% ha fumato sigarette elettroniche per oltre 20 giorni al mese, percentuale che sale al 35,9% tra i 14-17enni. L’acquisto avviene spesso tramite amici o, nonostante i divieti, direttamente dai rivenditori. La scuola rimane un ambiente in cui il fumo è visibile, soprattutto tra gli studenti delle superiori.

La situazione tra gli adulti e le tendenze

Tra gli adulti, il 24% della popolazione fuma abitualmente, con una leggera riduzione dei consumatori esclusivi di sigarette tradizionali. Tuttavia, cresce l’uso combinato di più prodotti, passato dall’1,5% nel 2014 al 4,8% nel 2024. Anche chi non ha mai fumato inizia a utilizzare sigarette elettroniche o dispositivi a tabacco riscaldato, esponendosi ai rischi della nicotina. Le differenze socioeconomiche influenzano i consumi: il fumo tradizionale è più diffuso tra chi ha difficoltà economiche o bassa istruzione, mentre i nuovi dispositivi sono preferiti dai giovani e dai diplomati. L’uso di tabacco riscaldato, seppur limitato al 4% della popolazione, è in rapida crescita, specialmente tra le donne under 24.

I tentativi di smettere e l’esposizione al fumo passivo.

Un terzo dei fumatori adulti ha cercato di smettere nell’ultimo anno, ma solo il 12% ci è riuscito. La maggioranza ha tentato senza supporto medico. Intanto, il rispetto del divieto di fumo nei luoghi di lavoro è migliorato, raggiungendo l’84%, ma permangono differenze regionali, con minore adesione al Sud. L’11% delle famiglie ammette ancora il fumo in casa, nonostante i rischi per la salute. È utile osservare che informazioni fornite non sostituiscono il parere del medico. In caso di problematiche persistenti, è necessario consultare uno specialista.

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L’aria domestica può nuocere alla salute? Consigli per un ambiente più salubre

L’aria all’interno degli ambienti domestici può contenere sostanze dannose per la salute, come polveri, allergeni, composti organici volatili e umidità eccessiva. Elementi che possono provocare irritazioni alle vie respiratorie, peggiorare condizioni preesistenti come asma o allergie, e influire sulla qualità del riposo. Le fonti di inquinamento indoor sono molteplici: prodotti per la pulizia, vernici, mobili nuovi, ma anche semplici attività quotidiane come cucinare o utilizzare il riscaldamento.

Come ridurre i rischi legati all’aria di casa.

È fondamentale garantire un adeguato ricambio d’aria. Aprire regolarmente le finestre per alcuni minuti al giorno permette di ridurre la concentrazione di sostanze inquinanti. L’utilizzo di purificatori d’aria con filtri certificati può essere utile, specialmente in ambienti poco ventilati. È consigliabile limitare l’impiego di detergenti aggressivi, preferendo prodotti a basso impatto ambientale e privi di sostanze irritanti.

Attenzione all’umidità e alla presenza di muffe

Un altro aspetto da non trascurare è il controllo dell’umidità, che favorisce la proliferazione di muffe e acari. Per mantenere livelli ottimali, è possibile utilizzare deumidificatori o ventilare gli ambienti dopo attività che generano vapore, come la doccia o la cottura dei cibi. La manutenzione degli impianti di climatizzazione e la pulizia regolare di tappeti e tende contribuiscono a ridurre la presenza di allergeni. Le informazioni fornite hanno scopo divulgativo e non sostituiscono il parere del medico. In caso di sintomi persistenti o patologie respiratorie, è necessario consultare il proprio medico curante o uno specialista.

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L’importanza della corretta idratazione (anche) in primavera

L’idratazione è un aspetto per il benessere dell’organismo, indipendentemente dalla stagione. Con l’aumento delle temperature e delle attività all’aria aperta tipiche della primavera, è importante prestare attenzione all’assunzione di liquidi ed evitare la disidratazione e le problematiche ad essa correlate.

Acqua e le funzioni nell’organismo

L’acqua costituisce circa il 60% del peso corporeo ed ha numerose funzioni essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Contribuisce al mantenimento della temperatura corporea, al trasporto di nutrienti e ossigeno alle cellule, all’eliminazione delle sostanze di scarto attraverso urine e sudore, oltre a lubrificare le articolazioni e a mantenere la pelle elastica e idratata.

Corretta idratazione per prevenire disturbi

Assumere la quantità adeguata di liquidi durante la giornata consente di prevenire disturbi quali mal di testa, affaticamento, secchezza delle fauci e delle mucose, oltre a favorire la concentrazione e le performance fisiche e mentali. Gli esperti raccomandano di bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, aumentando tale quantità in caso di attività fisica intensa o di esposizione prolungata al sole.

Bere acqua a piccoli sorsi

È consigliabile bere acqua a piccoli sorsi durante l’arco della giornata, evitando di assumere grandi quantità in un’unica soluzione. È possibile integrare l’apporto di liquidi attraverso il consumo di alimenti ricchi di acqua, come frutta e verdura fresche, zuppe e tisane. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti, ove la problematica presentata dovesse perdurare. In caso di persistenza dei sintomi o di dubbi riguardo al proprio stato di salute, è necessario contattare i medici curanti o gli specialisti di riferimento.

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L’importanza della corretta idratazione (anche) in primavera

L’idratazione è un aspetto per il benessere dell’organismo, indipendentemente dalla stagione. Con l’aumento delle temperature e delle attività all’aria aperta tipiche della primavera, è importante prestare attenzione all’assunzione di liquidi ed evitare la disidratazione e le problematiche ad essa correlate.

Acqua e le funzioni nell’organismo

L’acqua costituisce circa il 60% del peso corporeo ed ha numerose funzioni essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Contribuisce al mantenimento della temperatura corporea, al trasporto di nutrienti e ossigeno alle cellule, all’eliminazione delle sostanze di scarto attraverso urine e sudore, oltre a lubrificare le articolazioni e a mantenere la pelle elastica e idratata.

Corretta idratazione per prevenire disturbi

Assumere la quantità adeguata di liquidi durante la giornata consente di prevenire disturbi quali mal di testa, affaticamento, secchezza delle fauci e delle mucose, oltre a favorire la concentrazione e le performance fisiche e mentali. Gli esperti raccomandano di bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, aumentando tale quantità in caso di attività fisica intensa o di esposizione prolungata al sole.

Bere acqua a piccoli sorsi

È consigliabile bere acqua a piccoli sorsi durante l’arco della giornata, evitando di assumere grandi quantità in un’unica soluzione. È possibile integrare l’apporto di liquidi attraverso il consumo di alimenti ricchi di acqua, come frutta e verdura fresche, zuppe e tisane. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti, ove la problematica presentata dovesse perdurare. In caso di persistenza dei sintomi o di dubbi riguardo al proprio stato di salute, è necessario contattare i medici curanti o gli specialisti di riferimento.

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Gli effetti negativi della luce blu prima di dormire

L’uso di smartphone e tablet nelle ore serali è diventato un’abitudine diffusa. La luce blu emessa dagli schermi può interferire con il naturale processo di addormentamento. Si tratta di una tipologia di luce che inibisce la produzione di melatonina, ormone responsabile della regolazione del ciclo sonno-veglia. Studi scientifici hanno dimostrato che l’esposizione prolungata alla luce blu nelle ore precedenti al riposo può ritardare l’insorgenza del sonno e ridurne la qualità.

Conseguenze sulla qualità del sonno e sulla salute

La luce blu può modificare la durata e la profondità del riposo. Un sonno insufficiente o frammentato può avere ripercussioni sulla concentrazione, sull’umore e sulle prestazioni quotidiane. A lungo termine, la carenza di riposo adeguato è associata a un aumento del rischio di sviluppare disturbi metabolici e cardiovascolari. È quindi importante considerare l’impatto che l’uso serale e notturno di dispositivi elettronici può avere sul benessere generale.

Come limitare l’esposizione alla luce blu

Per ridurre gli effetti negativi della luce blu è possibile impostare la funzione “filtro luce blu” disponibile su molti dispositivi: può attenuare l’emissione di questa lunghezza d’onda. Un’altra strategia efficace consiste nell’evitare l’uso di smartphone e tablet almeno un’ora prima di coricarsi. Meglio preferire attività rilassanti come la lettura di un libro cartaceo. Mantenere una routine regolare per il sonno può migliorare la qualità della vita. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti, ove la problematica presentata dovesse perdurare. È necessario contattare i medici curanti o i medici specialisti di riferimento per una valutazione approfondita.