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Un uovo al giorno è amico del cuore

Se per anni si è pensato che un uso giornaliero di uova potesse far male, ulteriori studi confermano il contrario, ovvero, che un uso quotidiano potrebbe ridurre addirittura il rischio cardiovascolare.
I risultati di uno studio portato avanti dal team di ricercatori Liming Li e Canqing Yu, del dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica dell’Università di Pechino, e pubblicato sulla rivista scientifica Heart, hanno confermato che un uovo al giorno diminuirebbe il rischio di ictus del 26% ed abbasserebbe del 28% il rischio di morte per questa causa.
Lo studio ha preso in considerazione le abitudini 416.213 persone sane, senza alcun problema di salute come cancro, problemi cardiovascolari e diabete. I ricercatori hanno valutato la frequenza del consumo di uova e registrato, per circa 9 anni, tutte le malattie occorse e i decessi avuti nel gruppo di persone.
E’ stato poi confrontato lo stato di salute cardiovascolare dei soggetti che consumavano un uovo al giorno e chi ne mangiava pochi o nessuno.
Ebbene, è emerso un rischio di morte per ictus inferiore del 28% in coloro che consumavano uova, rispetto a chi non le consumava, e un ridotto rischio del 18% di patologie cardiovascolari in coloro che consumavano uova, rispetto ai secondi.
I dati hanno evidenziato uno stato di fatto di questa condizione ma non hanno la possibilità di capirne il perché, i ricercatori tuttavia credono che sebbene le uova contengono colesterolo, allo stesso modo, contengono proteine di alta qualità, vitamine e carotenoidi e fosfolipidi, sostanze importanti e salutari per l’organismo.

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Tumoremaeveroche.it, arriva il portale contro le fake news in oncologia

Bufale in oncologia e tanti luoghi comuni sui tumori da sfatare, questo l’obiettivo principale del portale tumoremaeveroche.it, spazio virtuale su cui i pazienti possono trovare risposte certificate a molte domande in tema di tumori.
Il portale online, raggiungibile al link www.tumoremaeveroche.it, è il primo in Italia ed è stato realizzato da Fondazione AIOM e AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica).
Tante le domande e le relative risposte, a cui gli esperti rispondono: È vero che il veleno di scorpione è efficace contro il cancro? È vero che esistono cibi che consentono di prevenire i tumori? Il forno a microonde causa il cancro? È vero che esiste una cura contro i tumori ma viene occultata dalle case farmaceutiche? È vero che alla base dell’insorgenza di un tumore vi è un evento traumatico? “Il cancro è un’area della medicina molto vulnerabile alle Fake News – ha spiegato Fabrizio Nicolis, presidente di Fondazione AIOM -. La diagnosi di tumore cambia la vita di una persona: l’attrazione per le terapie ‘non convenzionali’ è alimentata dal timore e, talvolta, dalla vera e propria disperazione causati dalla diagnosi di malattia e chi promuove queste teorie sfrutta la ricerca di speranza da parte dei malati e dei loro familiari. Internet è lo strumento principale con cui i cialtroni fanno leva sulle aspettative dei pazienti: in particolare i social media non sono controllabili, non filtrano le notizie e troppo spesso attribuiscono credito a messaggi fuorvianti, le cosiddette fake news. L’approssimazione scientifica talvolta caratterizza anche i consigli che, in assoluta buona fede, i pazienti si scambiano utilizzando i social network. Contro la disinformazione, serve un’alleanza fra clinici, Istituzioni, cittadini e media”.
Visita il sito: www.tumoremaeveroche.it

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Fumo ed obesità, l’OMS: «Persone obese a più alto rischio di fumare»

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha fornito nuove prove che essere sovrappeso influisce sul comportamento portando le persone a fumare di più. E’ quanto riportato in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica britannica “British Medical Journal (BMJ)”.
Nella ricerca, finanziata dall’associazione Cancer Research UK (CRUK), è stato visto che l’incremento dell’Indice di Massa Corporea (IMC), la percentuale di grasso corporeo ed alcune circostanze di vita, sono associate – sia negli uomini che nelle donne – ad un più elevato rischio di diventare fumatori e ad una maggiore tendenza a fumare più intensamente.
Lo studio è basato sull’analisi dei dati genetici di circa 450.000 partecipanti e consente di capire la complessa relazione tra obesità e abitudine del fumo, così come la relazione tra tendenza all’inizio del fumo ed intensità.
Lo studio suggerisce che il legame tra Indice di Massa Corporea ed esposizione al tabacco può originare da una serie di fattori comuni legati alla dipendenza, tra cui vizio della nicotina e necessità di una maggiore energia.
E’ ampiamente risaputo che i fumatori hanno un più basso peso dei non-fumatori, possibilmente a causa del loro ridotto appetito, ma essi tendono a riprendere peso appena smettono. Comunque, anche tra i fumatori, chi fuma più intensamente tende a prendere maggior peso.

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Il 31 maggio si celebra la Giornata mondiale senza tabacco

Non è certo una novità che il fumo uccida, a lungo andare, la metà dei suoi utenti. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità il tabacco uccide più di 7 milioni di persone ogni anno. Più di 6 milioni di persone sono fumatori, mentre, 890.000 sono i cosiddetti fumatori passivi.
A ricordare questi dati e a fare il punto della situazione è la Giornata mondiale senza tabacco, che si celebra il 31 maggio di ogni anno, il cui scopo è quello di incoraggiare i fumatori ad astenersi per almeno 24 ore dal consumo di tabacco, invitandoli a smettere definitivamente. La giornata è stata indetta per la prima volta il 7 aprile 1988 ed il 2018 è il quarantesimo anno in cui ricorre.
Il tabacco contiene più di 4000 sostanze chimiche di cui almeno 250 è risaputo dannose per l’organismo e 50 di queste provocano il cancro. Anche l’esposizione al fumo passivo è considerato un pericolo al pari del fumo attivo. Negli adulti infatti il fumo passivo causa, alla pari del fumo attivo, problemi cardiovascolari e respiratori e cancro ai polmoni. Mentre nei bambini causa morte improvvisa e nelle mamme incinte possibile sottopeso del nascituro.
Il fumo è diventato nel corso degli anni uno dei più grandi problemi di salute pubblica con cui si abbia mai avuto a che fare. E’ evidente che all’obiettivo principale di sensibilizzare i fumatori si aggiunge quello di proteggere i non fumatori. Ogni persona infatti dovrebbe avere il diritto di respirare aria senza fumo di sigaretta. Le leggi in merito sono chiare ma non spesso sono sufficienti per proteggere le persone.
Cosa può fare un fumatore per smettere di fumare? Qualora il fumatore non riesca a smettere utilizzando la forza di volontà può chiedere un consiglio al medico curante o al farmacista di fiducia, in tal caso, esistono varie soluzioni per poter smettere definitivamente, anche se spesso non sono sufficienti se non vi è una spinta emotiva ad allontanarsi dal fumo.
Intanto, il 31 maggio, Giornata mondiale senza tabacco, si può provare a restare senza fumo per 24 ore.

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Malattie croniche, i litigi peggiorano i sintomi

“Mens sana in corpore sano”, dicevano i latini. Ma da oggi è vero anche il contrario: avere buone relazioni sociali (mens sana) influenza positivamente anche la salute e la forma fisica.
E’ quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Behavioral Medicine, rilanciato da ANSA.
Quante volte litighiamo o siamo in collera con il partner? Se in passato precedenti studi avevano dimostrato una relazione tra soddisfacimento a seguito del matrimonio e migliore salute, in questo è stato dimostrato il contrario. I ricercatori del Penn State Center for Healthy Aging hanno infatti dimostrato che un cattivo umore può avere ripercussioni fisiche, peggiorando sintomi di patologie croniche come l’artrite o il diabete.
Sono stati considerati i dati relativi a due gruppi di partecipanti, il primo di 145 persone affette da osteoartrite al ginocchio e rispettivi coniugi, il secondo di 129 persone affette da diabete di tipo 2 e rispettivi coniugi. In entrambe i casi i partecipanti hanno descritto per 22 e 24 giorni dettagliatamente i loro stati quotidiani di salute, tenendo un diario, compresi stati d’animo e condizioni di salute in generale.
Ebbene, il dato che è emerso è che in tutti e due i gruppi l’umore peggiore era associato ad una maggiore tensione con il partner, che di conseguenza portava un peggioramento dei sintomi e un maggior dolore. Nel caso dell’artrite non solo nel giorno stesso, ma anche nel giorno successivo.
I ricercatori hanno concluso quindi che avere un buon umore, a parità di problemi, e guardare oltre la malattia, porta un impatto positivo sullo stato di salute.