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Vaccinazioni per le donne in età fertile e in gravidanza, quali sono quelle raccomandate?

Il ministero della Salute ha pubblicato l’elenco delle vaccinazioni raccomandate per le donne in età fertile e in gravidanza.

Con l’obiettivo di migliorare la prevenzione delle patologie infettive in ogni fase della vita, il ministero della Salute ha emanato, già nell’agosto del 2018, una circolare contenente alcune linee guida per proteggere la donna e il nascituro in previsione e durante la gravidanza, attraverso specifici vaccini.
Per quanto riguarda le vaccinazioni in età fertile, si legge nel documento, «sono indicate, se non già immuni, le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia, varicella e papilloma virus (HPV)». Secondo il ministero riveste grande importanza anche «il richiamo decennale della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse».
Con riferimento alle vaccinazioni in previsione di una gravidanza, il ministero spiega che «è necessario che le donne siano protette nei confronti di morbillo‐parotite‐rosolia (MPR) e della varicella, dato l’elevato rischio, per il nascituro, derivanti dall’infezioni materna durante la gravidanza, specie se si verifica nelle prime settimane di gestazione. Per la varicella contratta nell’immediato periodo pre‐parto, il rischio, oltre che per il nascituro, può essere molto grave anche per la madre». Il ministero specifica inoltre che «poiché sia il vaccino MPR che quello della varicella sono controindicati in gravidanza, è necessario che, al momento dell’inizio della gravidanza, la donna sia già vaccinata regolarmente (con due dosi) da almeno un mese».
Particolare attenzione anche alle vaccinazioni raccomandate nel corso della gravidanza, ovvero «contro difterite, tetano, pertosse (dTpa) e influenza (se la gestazione si verifica nel corso di una stagione influenzale) – si legge nella nota -, che devono essere ripetute ad ogni gravidanza. Di grande rilievo è la vaccinazione dTpa da effettuare ad ogni gravidanza, anche se la donna sia già stata vaccinata o sia in regola con i richiami decennali o abbia avuto la pertosse. Infatti, la pertosse contratta dal neonato nei primi mesi di vita può essere molto grave o persino mortale e la fonte di infezione è frequentemente la madre. Il periodo raccomandato per effettuare la vaccinazione è il terzo trimestre di gravidanza, idealmente intorno alla 28a settimana, al fine di consentire alla gestante la produzione di anticorpi sufficienti e il conseguente passaggio transplacentare. Il vaccino dTpa si è dimostrato sicuro sia per la donna in gravidanza sia per il feto». Inoltre, il ministero ricorda che «la vaccinazione anti‐influenzale è raccomandata e offerta gratuitamente alle donne che all’inizio della stagione epidemica dell’influenza si trovino nel secondo o terzo trimestre di gravidanza».
Infine, per quanto attiene i vaccini controindicati in gravidanza, il ministero della Salute spiega che «i vaccini contro MPR e varicella, contenendo vaccini a virus vivi attenuati, non possono essere somministrati in gravidanza, sebbene l’effettuazione accidentale della vaccinazione in donne che non sapevano di essere in gravidanza non ha mai fatto registrare un aumento di aborti o malformazioni». Per questo motivo, è «opportuno che le donne che intendono programmare una gravidanza siano informate della necessità di posticiparla di un mese dopo la vaccinazione. Si sottolinea che l’esposizione accidentale della donna in gravidanza alla vaccinazione o l’inizio di una gravidanza entro le quattro settimane successive alla vaccinazione non rappresentano indicazioni all’interruzione volontaria di gravidanza. Nel caso una donna non risulti immune, è importante che sia vaccinata prima della dimissione dal reparto di maternità o, comunque, le sia fissato un appuntamento presso il servizio vaccinale nel periodo immediatamente successivo al parto».
Tra le vaccinazioni attualmente non consigliate, il ministero ricorda che la «la vaccinazione anti‐HPV non è attualmente consigliata durante la gravidanza, poiché non sono stati effettuati studi specifici sull’impiego del vaccino in donne gravide. L’eventuale somministrazione accidentale in gravidanza non comporta comunque l’indicazione all’interruzione volontaria della stessa, mentre la vaccinazione dovrà essere sospesa e le successive dosi rimandate sino al completamento della gravidanza».

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