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L’Italia è tra i primi paesi in Europa per uso di antibiotici

Un recente rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco, evidenzia che l’Italia ha il primato negativo di essere tra i primi paesi in Europa per uso di antibiotici.

Come è noto, gli antibiotici sono farmaci utilizzati per uccidere determinati microrganismi chiamati batteri, i quali, in determinate condizioni, diventano pericolosi per la salute dell’uomo. Alcuni di essi, con una proliferazione incontrollata, possono popolare l’organismo e contribuire allo sviluppo di una sintomatologia, al punto da richiedere una somministrazione. Nonostante questa classe di farmaci rivesta un’importanza cruciale per la sopravvivenza del genere umano, spesso se ne fa un uso sconsiderato e del tutto fuori controllo. Tale uso, oltre a provocare una serie di effetti collaterali ed indesiderati, porta nel lungo periodo allo sviluppo della cosiddetta resistenza antibatterica. In sostanza, un processo mediante il quale un batterio, riconoscendo l’antibiotico, sviluppa un meccanismo difensivo tale da disattivarne gli effetti benefici.
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ovvero l’autorità governativa italiana che controlla le attività regolatorie dei farmaci in Italia, nel febbraio del 2019 ha predisposto il rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia 2017”, con l’obiettivo di fornire dati di consumo e di spesa a livello nazionale e regionale. Ebbene, in tale documento, l’Aifa ha evidenziato che l’Italia «è tra i Paesi europei – si legge – con i maggiori consumi (sebbene da alcuni anni il trend sia decrescente) e con i tassi più elevati di resistenza e multi-resistenza (resistenza di un batterio ad almeno quattro antibiotici di classi diverse)». Ne consegue che, proprio al fine di ridurre la quantità di antibiotici effettivamente attivi contro i principali tipi di batteri, è necessario avere cautela prima e durante la loro somministrazione. È sempre bene, prima di decidere in autonomia un eventuale inizio o sospensione della terapia, consultare il proprio medico curante o il farmacista di fiducia. È utile ricordare che il medico curante, a tal proposito, è l’unico professionista abilitato alla prescrizione dei farmaci antibiotici. Mentre, al farmacista, compete l’erogazione del farmaco e l’eventuale supporto informativo per la terapia da seguire. In ogni caso, il farmacista in Italia non è tenuto all’erogazione di un farmaco antibiotico senza che il paziente abbia una prescrizione valida.

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