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Studio conferma: «Sostanze chimiche possono inibire sviluppo del feto»

Uno studio ha stabilito che un mix di fluorocarburi, presenti in vari materiali domestici, possono inibire la crescita fetale.

Per la prima volta, i ricercatori hanno dimostrato che una combinazione di sostanze perfluorurate nella madre inibisce significativamente la crescita del bambino. Come noto, i fluorocarburi sono sostanze chimiche impiegate per la costruzione di numerosi oggetti di uso comune nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, per tenere i piedi dei bambini asciutti in stivali impermeabili, oppure evitare che la carne si attacchi alla padella, oppure per facilitare la pulizia del tappeto. Tuttavia, tali prodotti chimici ambientali, hanno una vasta gamma di effetti dannosi, con il più recente risultato di ridurre la crescita nei feti.
È quanto riportato in un recente studio portato a termine dai ricercatori dell’Università di Aarhus, in Danimarca. Nello specifico, gli studiosi hanno esaminato l’effetto cocktail delle sostanze chimiche, portando a risultati che sono sia significativi che allarmanti. In sostanza, spiegano i ricercatori, «le sostanze perfluorurate possono imitare l’ormone estrogeno e possono quindi interrompere i processi ormonali naturali del corpo, incluso lo sviluppo del feto». Nel corso dello studio i ricercatori hanno evidenziato che «la complessa miscela di sostanze perfluorurate nella madre danneggia la crescita e la lunghezza del feto». Fino ad ora, infatti, i ricercatori avevano studiato solo l’impatto delle singole sostanze sul feto, ma non del mix di sostanze, e questi risultati non erano del tutto chiari. Ne consegue che, per limitare gli effetti sul corpo umano, è necessario informarsi preventivamente della presenza di queste sostanze al momento dell’acquisto di oggetti di uso comune, anche al fine di avere un ambiente domestico poco contaminato.

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