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Pensi di avere un’intolleranza agli agenti chimici? Rispondi a tre domande

I ricercatori dell’Università di San Antonio hanno pubblicato un questionario basato su tre domande in grado di predire la probabilità di intolleranza ad agenti chimici.

Gli studi più recenti suggeriscono che le intolleranze a sostanze chimiche, alimenti e farmaci colpiscano dall’8 al 33% della popolazione, ma sono ancora poche le persone sottoposte ai relativi screening negli studi medici. Per aumentare la consapevolezza sul problema della sensibilità chimica, i ricercatori dell’Health science center dell’Università di San Antonio, Texas, hanno sviluppato e convalidato un questionario di tre domande con risposta chiusa di tipo alternativo sì/no che medici di medicina generale e allergologi, dermatologi e altri specialisti possono utilizzare durante le visite ai pazienti. Il questionario, denominato “Inventario breve dell’esposizione ambientale e della sensibilità”, può essere impiegato anche da ricercatori e associazioni di pazienti e nell’ambito di studi epidemiologici su popolazioni esposte.

Il 16 settembre 2020 i ricercatori hanno riportato sulla rivista scientifica Plos one che il questionario da loro ideato è in grado di predire in maniera accurata i punteggi di un altro questionario composto da cinquanta domande, chiamato “Inventario veloce dell’esposizione ambientale e della sensibilità”. Quest’ultimo è stato introdotto online nel 2014 dal gruppo di ricerca dell’Health science center di San Antonio. Gli studiosi di tutto il mondo lo stanno attualmente utilizzando, rendendolo il nuovo standard per la misurazione dell’intolleranza chimica.

Claudia Miller, medico e professore emerito presso la facoltà di medicina dell’Health science center, riferisce che «gli individui che presentano problemi di salute a causa dell’esposizione a sostanze chimiche […] ottengono punteggi più alti nel questionario veloce», che risulta comunque essere un metodo troppo lungo per screening rapidi ambulatoriali. Carlos Jaén, medico, professore e preside del Dipartimento di medicina generale e di comunità della stessa università, ha esortato quindi il team di ricerca a sviluppare e testare il questionario di screening breve. Si tratta di un questionario focalizzato su tre diverse categorie di esposizione: inalanti chimici, farmaci e alimenti/additivi alimentari. Sono stati arruolati 293 volontari affinché completassero i questionari breve e veloce. Secondo gli autori, «il questionario breve ha mostrato un’alta sensibilità e specificità». Ray Palmer, professore di medicina generale e di comunità dell’Health science center, ha affermato che la squadra sta al momento convalidando il questionario breve attraverso studi di popolazione più ampi negli Stati Uniti e a livello internazionale.

Miller si è dichiarato allarmato dall’abuso di disinfettanti dall’inizio della pandemia di Covid-19, che potrebbe risultare pericoloso per i soggetti sensibili. I prodotti di combustione derivati dagli incendi della California sono un altro motivo di preoccupazione. «È importante soprattutto per le donne incinte sapere se siano affette da intolleranza ad agenti chimici, in modo da evitare esposizioni che potrebbero avere effetti negativi sulla salute delle madri e dei loro figli», ha aggiunto Palmer. «Incoraggiamo i medici ad utilizzare il questionario breve per identificare le donne maggiormente suscettibili, i cui bambini potrebbero essere a rischio di Adhd e autismo». «Il nostro obiettivo è migliorare la comprensione dell’intolleranza chimica attraverso ricerca, istruzione e sensibilizzazione», ha concluso Miller.

Sia il questionario breve che quello rapido sono accessibili gratuitamente al link www.tiltresearch.org/qeesi-2/ [1]. I ricercatori interessati all’impiego dei questionari nei loro studi possono contattare il Tilt research programme alla pagina www.tiltresearch.org/contact/ [2].

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