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Colpi di calore, quando le temperature salgono prudenza e prevenzione

Quando le temperature superano per giorni i 35 gradi e il clima si fa molto umido, serve grande attenzione per prevenire il rischio di colpi di calore.

Spesso confuso con l’insolazione, il colpo di calore è un processo differente, ma ugualmente pericoloso. «Il colpo di calore – spiega l’Istituto superiore di sanità (Iss) – è provocato da condizioni ambientali di temperatura elevata (a partire da 35°C), ridotta ventilazione e, soprattutto, alto tasso di umidità (maggiore del 60-70%), che non consentono all’organismo di disperdere il calore in eccesso tramite la sudorazione e di mantenere la temperatura del corpo intorno ai 37 gradi centigradi. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore evapora più lentamente e il calore corporeo non viene eliminato come dovrebbe. Quando ciò accade, la temperatura del corpo aumenta troppo causando potenziali danni alla salute». L’insolazione, invece, dipende dall’esposizione diretta, specie della testa, alle radiazioni solari che sommano i propri effetti all’innalzamento della temperatura corporea tipico del colpo di calore.

I sintomi del colpo di calore.

Quando la temperatura corporea aumenta in modo rapido, nel giro di dieci-quindici minuti, e arriva fino a 40-41°C a causa della ridotta capacità del corpo di regolarla, si presentano i sintomi tipici del colpo di calore, che includono: debolezza, abbassamento della pressione arteriosa, gonfiore, soprattutto ai piedi e alle caviglie per la dilatazione dei vasi sanguigni, disidratazione, nausea e vomito, crampi causati dalla mancanza di sali minerali, vertigini e mal di testa, progressiva perdita di lucidità e disorientamento. «Possono verificarsi anche collasso, o svenimento – aggiunge l’Iss -, con un’improvvisa perdita di coscienza e, nei casi più gravi, danni agli organi interni (reni, polmoni, cuore, cervello), convulsioni, coma e morte». Nelle giornate torride, quindi, è fondamentale non correre questi rischi, ma adottare comportamenti preventivi.

Come proteggersi dal caldo.

Quando le giornate diventano torride occorre adottare speciali accorgimenti, specificati dallo stesso Istituto superiore di sanità, che raccomanda di: «uscire solo nelle ore più fresche, evitare di svolgere attività fisica nelle ore più calde e comunque sotto il sole, indossare abiti comodi e leggeri, bagnare spesso la testa e rinfrescare tutto il corpo con una doccia o con un bagno, coprire il capo e utilizzare gli occhiali da sole per proteggersi meglio dai raggi solari, far indossare ai bambini un cappellino con visiera, aumentare il consumo di acqua per reintegrare i liquidi persi tramite la sudorazione. In caso di caldo intenso, per mantenere l’idratazione del corpo possono essere utili anche le bevande che contengono sali minerali e fare pasti leggeri, evitando gli alcolici, che aumentano la sensazione di calore e la sudorazione, contribuendo così ad aggravare la disidratazione». In caso si presentino i sintomi sopra descritti, contattare il medico curante, la guardia medica o il 118 e nell’attesa spostarsi in un luogo fresco e ventilato, distendersi con le gambe sollevate rispetto al resto del corpo, raffreddare il corpo e il capo, bere acqua non troppo fredda a piccoli sorsi, o bevande arricchite di sali minerali.

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