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Diabete e parodontite: che relazione c’è?

La Società Italiana di Diabetologia e l’Associazione Medici Diabetologi stima che in Italia il 40% dei pazienti diabetici soffra anche di parodontite.

Diabete e parodontite sono malattie fra loro collegate? Chi è affetto da una delle due può verosimilmente sviluppare l’altra? Il diabete è una malattia che provoca un aumento di glicemia (ovvero dei livelli di zucchero) nel sangue. Spesso è chiamato “diabete mellito” (dal latino mellitus: “dolce come il miele”) poiché le urine di un paziente diabetico “si addolciscono” a causa dell’eccesso di zuccheri nel sangue ed eliminati dai reni. La parodontite è un’infiammazione del parodonto, il sistema di supporto dentale che mantiene le radici dei denti ancorate alle ossa mascellari. A lungo andare la parodontite, se non curata in tempo, può portare alla perdita dei denti.

L’associazione tra diabete e parodontite. Da anni il rapporto tra diabete e parodontite è oggetto di studi che dimostrano come il diabete si associ a un aumento dei casi di parodontite nei soggetti diabetici. Si stima che il rischio di sviluppare la malattia parodontale nei pazienti diabetici sia pari al doppio o al triplo di quello di una persona non diabetica. In un soggetto diabetico l’iperglicemia e alterazioni del metabolismo accrescono non soltanto il rischio di insorgenza ma anche la gravità di una parodontite, nonché peggiori risultati clinici nella sua cura. Ulteriori studi sul tema sembrano indicare che l’associazione tra diabete e parodontite sia bidirezionale (chi sviluppa la parodontite è più probabile che diventi diabetico e vicevera). L’infiammazione del parodonto aumenterebbe il carico infiammatorio globale dell’organismo e quindi, nel corso del tempo, una progressiva resistenza all’insulina. Ciò significa che chi soffre di parodontite ha una maggiore probabilità (o tendenza) ad ammalarsi di diabete rispetto a chi non ne è affetto.

Prevenire il diabete dal dentista.

Il dentista di fiducia che diagnostica la parodontite è in grado, dialogando con il paziente, di rilevare segnali e sintomi di un sospetto diabete (ad esempio: polidipsia, poliuria, calo ponderale ed astenia, infezioni genito-urinarie ricorrenti). A quel punto gli consiglierà alcuni esami del sangue e una visita dal dabietologo. Il ruolo del dentista è quindi molto importante sia per una diagnosi precoce della malattia diabetica sia per un processo di cura più articolato e mirato nei pazienti diabetici-parodontici. La terapia parodontale antinfiammatoria contribuisce infatti a mantenere i livelli di glicemia sotto controllo, inserendosi di fatto nel percorso curativo di un paziente affetto da diabete mellito. Viceversa, anche un diabetologo può individuare una sintomatologia parodontica nei propri pazienti, come ad esempio sanguinamento delle gengive, alterazione del senso del gusto, ringofiamento gengivale, instabilità di alcuni denti, ecc. In tali casi indirizzerà il paziente diabetico dall’odontoiatra per una visita più approfondita.

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