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Vecchiaia e perdita di memoria: quando c’è da preoccuparsi?

Alcune persone anziane lamentano una memoria zoppicante. Eppure dimenticare dettagli non sempre è sintomo di un problema grave dovuto all’età.

Capita a tutti di dimenticare dove si è riposto un oggetto, per esempio un paio di chiavi, una password, il nome di un vecchio compagno di scuola, e così via. I vuoti di memoria temporanei sono del tutto normali e umani. Tuttavia, con l’avanzare dell’età, il cervello cambia e queste piccole amnesie sembrano diventare più frequenti. È vero che perdere la memoria fa parte del processo di invecchiamento? In realtà impiegare più tempo a imparare nuove abilità e dimenticare qualche dettaglio di un oggetto, di una persona o di un’esperienza di solito non sono gravi mancanze dovute all’avanzare dell’età.

Qual è la differenza tra dimenticanza e problema di memoria?.

Se, a mano a mano che si invecchia, è normale scordare qualcosa di tanto in tanto, non lo è affatto dimenticare di saper fare azioni quotidiane come guidare, usare il telefono, trovare la strada di casa. Al contrario, dimenticare le chiavi di casa, una data, un anniversario sono tutti episodi che fanno parte del normale processo di invecchiamento. La memoria funziona attraverso diversi meccanismi: l’apprendimento di nuove informazioni, il richiamo di informazioni già acquisite, il riconoscimento di informazioni familiari. Ciascuno di questi meccanismi può interrompersi generando oblio. Ma è la perdita di memoria che interferisce con la gestione della propria quotidianità a rappresentare una complicazione problema più grave.

Problemi di memoria e decadimento cognitivo.

Le persone con decadimento cognitivo lieve (difficoltà di linguaggio, attenzione, o, in questo caso, di memoria) potrebbero dimenticare gli eventi recenti, ripetere le stesse domande, raccontare più volte le stesse storie, aneddoti, episodi della propria vita. Ma potrebbero altresì scordare il contenuto di conversazioni appena intercorse o appuntamenti già programmati da tempo. Chi soffre di una forma lieve di decadimento cognitivo potrebbe avere difficoltà a trovale le parole per esprimersi, a comprendere parole scritte o parlate, a concentrarsi. Seppur lentamente e con qualche intoppo potrebbe comunque portare a termine compiti complessi come pagare le bollette, assumere farmaci, fare la spesa, cucinare, pulire casa, guidare. In tali casi i disturbi di memoria si fanno sentire ma la persona che ne è affetta conserva ancora un buon grado di indipendenza.

Come mantenere attiva la memoria nella terza età?.

Innanzitutto, avendo cura della propria salute fisica: un regolare esercizio aerobico, una dieta sana ricca di frutta e verdura fresca, dormire la giusta quantità di ore per garantire al proprio corpo un buon riposo, socializzare. Inoltre, sono da evitare situazioni stressanti mentre vanno monitorate dal medico di base patologie come l’ipertensione e il diabete. Un aiuto in più lo possono offrire gli integratori: un recente studio scientifico ha evidenziato come la vitamina D sia molto utile nel preservare le funzioni cognitive, memoria compresa.

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