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Dna, farmaci e loro effetti collaterali: uno studio europeo

7.000 pazienti in 7 Paesi UE: uno studio condotto al CRO di Aviano è il più vasto mai realizzato sul rapporto tra Dna ed effetti collaterali dei farmaci.

I risultati di un progetto di ricerca pluriennale in farmacogenetica messo a punto al CRO – Centro di Riferimento Oncologico di Aviano sono stati pubblicati in questi giorni dalla rivista scientifica The Lancet. Si è trattato uno studio di respiro europeo che ha coinvolto circa 7.000 pazienti in sette Paesi UE. Scopo della ricerca è stato quello di dimostrare che le peculiarità genetiche di ciascun paziente interagiscono con i farmaci somministrati e con conseguenti variazioni negli eventuali effetti collaterali.

Genetica e reazioni ai farmaci.

I ricercatori di Aviano hanno mappato il Dna di 1.232 pazienti ed esaminato 12 geni direttamente coinvolti negli effetti avversi ai farmaci. Quello che hanno scoperto è che i pazienti ai quali è stata somministrata una terapia farmacologica compatibile con le loro caratteristiche genetiche hanno manifestato una notevole riduzione degli effetti collaterali dei farmaci, a differenza dei pazienti ai quali era stata prescritta una terapia standard.

Farmaci oncologici ed effetti collaterali.

Questo studio, finanziato dal programma Horizon 2020, ha analizzato in particolare le reazioni avverse ai farmaci utilizzati nelle terapie oncologiche con l’obiettivo di prevenirle attraverso un attento esame genetico dei pazienti. In base alla mappa genetica del paziente, la scelta del farmaco da somministrare e il suo relativo dosaggio possono abbassare significativamente il rischio di effetti collaterali.

L’importanza dei test genetici.

I test del Dna per delineare una terapia farmacologica a misura di paziente diventano pertanto fondamentali. E non solo per migliorare le strategie di cura e la salute dei pazienti, ma anche per le ripercussioni economiche collegate ai costi sociali che le reazioni avverse ai farmaci possono causare. A ciò si aggiungono i promettenti sviluppi futuri della farmacogenetica e delle raffinate tecnologie analitiche che richiede. Basti pensa che, per esempio, nel 2010 presso il Polo Tecnologico di Pordenone è stata fondata la prima start-up dedicata alla farmacogenetica, alla medicina personalizzata basata sul Dna e all’avanzamento tecnologico di queste discipline.

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