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Coronavirus, i consigli per mantenersi attivi pur stando a casa

Come è noto, le restrizioni nazionali e locali seguite alla diffusione del coronavirus prevedono il distanziamento sociale e l’obbligo di restare nella propria dimora. Condizione che porta inevitabilmente alla diminuzione della mobilità fisica a discapito del benessere psicologico. Per favorire tali dinamiche l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione (Assosalute) che fa parte di Federchimica, ha diramato una serie di consigli utili da mettere in pratica pur stando a casa.

Tra questi «svolgere regolarmente mezz’ora di attività fisica al risveglio, come una leggera corsetta sul posto, seguita da un po’ di stretching, può aiutarci nella regolazione del ciclo intestinale, che rischia di diventare pigro a causa di quantità di cibo maggiori o più elaborate e alla sedentarietà». In aggiunta a ciò «alzarsi ogni 45-60 minuti e fare dello stretching al collo, schiena e arti inferiori e superiori, può aiutarci a mantenere in forma le articolazioni e i muscoli che circondano la colonna vertebrale, alleviandoli dal “sovraccarico” o dalla “compressione” dovute a una postura scorretta».

Inoltre, un utile rimedio all’immobilità può essere quello di «sollevarsi ogni 30 minuti sulla punta dei piedi – evidenzia Assosalute -, facendo così lavorare le caviglie, oppure muovere qualche passo, può aiutare il flusso venoso ed evitare la fastidiosa sensazione di caviglie e gambe gonfie e appesantite». Dunque, «praticare una lieve attività fisica appena svegli, e in modo regolare durante tutta la giornata, può aiutarci a evitare la sensazione di pesantezza e torpore e può avere effetti positivi anche sul nostro umore».

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Farmaci a base di ciproterone acetato, dall’Aifa limitazioni per l’assunzione

«In seguito all’uso di ciproterone acetato è stata segnalata la comparsa di meningiomi (singoli e multipli), prevalentemente a dosi pari o superiori a 25 mg/die. Tale rischio aumenta con l’aumento della dose cumulativa. L’uso di ciproterone acetato è controindicato nei pazienti con meningioma o con anamnesi di meningioma». È quanto rende noto l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in un comunicato diramato giovedì 16 aprile 2020. L’agenzia fa sapere che per questo motivo «i pazienti devono essere controllati relativamente al meningioma, secondo la normale pratica clinica».

Inoltre, «se ad un paziente in trattamento con ciproterone acetato viene diagnosticato un meningioma, il trattamento deve essere interrotto in maniera definitiva». Quanto al farmaco a base di ciproterone acetato Androcur, l’Aifa fa sapere che questo «non è indicato nelle donne». Al contrario, «l’uso di ciproterone acetato per le seguenti indicazioni resta immodificato: trattamento antiandrogeno nel carcinoma prostatico inoperabile». Per ulteriori dettagli è possibile contattare il proprio medico curante o il farmacista di fiducia: entrambi saranno pronti a rispondere ad eventuali domande relative alla segnalazione in oggetto.

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Covid-19, quale attività fisica per gli adolescenti a casa?

L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha pubblicato una breve guida dedicata ai ragazzi di età compresa tra i 12 e i 17 anni con diversi consigli su come continuare a muoversi pur rispettando le regole. Come è noto infatti le disposizioni governative prevedono la limitazione degli spostamenti se non per utili e comprovati motivi. Secondo quanto illustra l’Iss, «tra le diverse attività, senza dubbio, l’esercizio fisico assume un ruolo prioritario per la salute dei giovani. Con l’esercizio fisico aumentano, infatti, le energie e lo stato di benessere generale, migliora la qualità del sonno, l’autostima, la fiducia in se stessi e vengono scaricate eventuali tensioni».

Tra le attività previste l’Iss annovera «il movimento libero: ballo, salti, stretching», «il gioco con i fratelli/sorelle o con i genitori o altre persone che vivono in casa», «la musica e la lettura per favorire l’apprendimento e rilassarsi», «il disegno, la pittura per stimolare la creatività», «lo svolgimento di alcuni lavori domestici, come: spolverare, passare l’aspirapolvere, apparecchiare/sparecchiare la tavola, rifare il letto e ordinare la camera, lavare i vetri, occuparsi del giardino o del terrazzo». Infine, «l’utilizzo del web per integrare l’attività didattica con altre attività culturali, come ad esempio visitare musei virtuali, scaricare libri e quotidiani, seguire opere teatrali, concerti o webinar di interesse, apprendere a suonare uno strumento musicale».

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Farmaci antibiotici, vanno usati se prescritti dal medico

Gli antibiotici sono potenti farmaci, ma non sono la cura per tutto ciò che affligge. Come è noto, combattono le infezioni causate da batteri e non da virus. Gli antibiotici non sono efficaci contro infezioni virali come il raffreddore comune, la maggior parte dei mal di gola, l’influenza e, utile sottolinearlo, nelle infezioni da coronavirus. È utile chiarire dunque che l’assunzione di antibiotici per le infezioni virali non cura l’infezione sostenuta da virus, non impedisce ad altre persone di essere contagiate, non aiuta a sentirsi meglio ed inoltre l’utilizzo di antibiotici quando questi non sono prescritti dal medico non aiuta a sentirsi meglio nei casi di infezioni sostenute da virus.

In aggiunta a quanto evidenziato, l’uso di antibiotici in caso di infezioni virali può mettere a rischio di contrarre un’infezione batterica resistente ad un eventuale trattamento antibiotico nel caso ve ne fosse bisogno in futuro. La resistenza agli antibiotici è stata definita uno dei problemi di salute pubblica più urgenti al mondo. Può essere descritta come l’inefficacia di un determinato medicinale nel combattere un batterio che infetta l’organismo. L’uso intelligente degli antibiotici è la chiave per controllare la diffusione dell’antibiotico-resistenza. In ogni caso, l’antibiotico non può essere assunto se non è prescritto dal medico. Allo stesso modo, il farmacista non può dispensare un antibiotico – in convenzione, ma anche a pagamento – senza che il medico lo abbia prescritto.

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Aprile dolce dormire? I rimedi naturali per l’insonnia

Con l’arrivo della primavera molti di noi, anziché uscire dal “letargo” invernale, entrano in una sorta di stato soporoso. Per altre tipologie di persone invece il cambio di stagione coincide con l’inizio dei disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli notturni o risvegli anticipati. Il periodo difficile che tutti stiamo vivendo di certo non concilia un buon riposo. Se fate parte della seconda categoria, non disperate: la natura fornisce diversi rimedi che faranno al caso vostro.

Le erbe del buon sonno possono favorire il rilassamento anche durante il giorno, contrastando stati d’ansia e stress, e in genere non danno sonnolenza diurna, a differenza di molti farmaci ipnoinducenti vendibili dietro presentazione di ricetta medica. All’azione sulla qualità del sonno, si aggiunge quindi l’effetto calmante e sedativo. I preparati in commercio sono a base di valeriana, passiflora, biancospino, melissa, escolzia, tiglio, camomilla, luppolo, da soli o variamente combinati tra loro in associazioni sinergiche.

Se impiegati per i disturbi del sonno, è bene prendere questi prodotti una mezz’oretta prima di coricarsi. Per promuovere la distensione e il benessere mentale, molte di queste formulazioni possono essere assunte al mattino o al bisogno nell’arco della giornata.

La melatonina è un ormone prodotto dall’epifisi o ghiandola pineale, con la funzione di regolare il ritmo circadiano del nostro organismo, cioè l’alternanza dei cicli sonno-veglia. I prodotti da banco a base di questa molecola possono darci una mano non solo per risolvere l’insonnia legata ai cambi di stagione o ad esaurimento psicofisico, ma anche per affrontare il jet lag.

A seconda della problematica da risolvere e delle preferenze di chi li utilizza, gli integratori a base di erbe e/o melatonina si trovano in forma di compresse a rilascio immediato o ritardato, compresse orosolubili, caramelle masticabili, buste, gocce, sciroppi, somministrabili anche ai bambini, su consiglio del medico o del farmacista.

I professionisti che trovate in farmacia sapranno sicuramente suggerirvi il prodotto più adatto a voi. Tenete a mente che una buona igiene del sonno rappresenta il punto di partenza per prevenire le notti in bianco: seguite orari regolari e un’alimentazione sana, riducete il consumo di alcolici e di bevande contenenti caffeina, fate un uso moderato di computer e smartphone prima dell’addormentamento e praticate attività fisica durante la giornata, evitando di farlo nelle ore serali.