Federfarma, Federazione nazionale unitaria titolari di farmacia italiani, ha reso noto di aver prolungato per tutto il 2018 la possibilità di utilizzare in farmacia la Carta acquisti (detta Social card) in convenzione con il ministero della Salute e con il ministero dell’Economia. Da quest’anno l’utilizzo della carta è esteso anche a coloro i quali sono in possesso della Carta REI e che rientrano dunque all’interno della misura di contrasto alla povertà del Reddito di Inclusione (REI). Diventa sempre più ampio dunque, il parco di soggetti aventi diritto a questo contributo erogato a cadenza mensile mediante accredito su carta elettronica, ed i titolari della misura del Reddito di Inclusione potranno anche vantare importi più elevati rispetto ciò che avviene per gli altri titolari della Carta acquisti.
Coloro che sono in possesso della Carta acquisti e della Carta REI avranno già la possibilità di effettuare i propri acquisti in farmacia. Aderire a questa convenzione significa per le farmacie impegnarsi a riconoscere agli utenti uno sconto del 5% su tutti gli acquisti realizzati con la suddetta Carta, nonché effettuare gratuitamente (in caso di acquisto avvenuto mediante la Social card) la misurazione della pressione arteriosa e del peso corporeo.
Ad oggi sono circa 5.000 le farmacie che hanno deciso di aderire alla convenzione Carta acquisti. Gli utenti interessati ad individuare la farmacia aderente più vicina hanno a disposizione un apposito elenco presente all’interno del sito http://www.federfarma.it, oltre a tutta una serie di documenti e indicazioni utili per comprendere a fondo il funzionamento della Carta. Per avere invece ulteriori informazioni per quel che riguarda il Reddito di Inclusione e le possibilità di avervi accesso, è possibile consultare il sito ufficiale del ministero del Lavoro oppure chiedere direttamente in farmacia.
Autore: L'Incontro
Il servizio informativo per i pazienti del Centro "L'Incontro" a Teano (CE).
La World Action on Salt & Healt (WASH), associazione istituita nel 2005 con la finalità di migliorare la salute delle popolazioni attraverso, tra le altre cose, la riduzione dell’introito di sodio, ha confermato che dal 12 al 18 marzo 2018 si svolgerà la Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale.
L’obiettivo dell’associazione è quello di incoraggiare principalmente le aziende alimentari multinazionali a ridurre il sale alimentare nei prodotti, ma anche sensibilizzare i Governi a promuovere quelle iniziative che portino la popolazione a ridurre in generale il consumo alimentare di sale.
Il consumo eccessivo di sale alimentare, come è ampiamente noto, provoca un aumento della pressione arteriosa e conseguente rischio dell’insorgenza di patologie cardio-cerebrovascolari strettamente legate all’ipertensione, tra cui infarto del miocardio e ictus cerebrale.
Inoltre, è stato ampiamente appurato che l’eccessivo introito di sale è stato associato ad altre malattie cronico-degenerative tra cui tumori all’apparato digerente, osteoporosi e malattie renali.
Non è vero che il consumo di sale è da ridurre solo in età avanzata, anzi, una buona prevenzione, limitando il consumo di sale alimentare, comincia a partire da tutte le età, sin dall’infanzia, per ridurre efficacemente il carico ed evitare sin da subito disagi derivanti dall’eccessivo consumo di sale alimentare.
L’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) si è posta l’ambizioso obiettivo di ridurre, entro il 2025, del 30% l’introito di sale alimentare.
Il valore massimo raccomandato di sale alimentare è di 5 grammi al giorno, ovvero 2 grammi circa di sodio al giorno.
In che modo poter ridurre l’introito di sale alimentare e quali sono quegli accorgimenti da dover prendere? Innanzitutto è necessario sciacquare e scolare verdure e fagioli in scatola, mangiando più frutta e verdure fresche. Poi, diminuire gradualmente l’aggiunta di sale ai piatti preferiti, per consentire al palato di adattarsi al nuovo gusto. Usare erbe e spezie, aglio e limone per aggiungere sapore ai piatti, al posto del sale. Tenere il sale lontano dalla tavola ed infine avere l’accortezza di controllare le etichette dei prodotti alimentari prima di acquistare verificando quale sia l’effettivo contenuto di sale, tenendo a mente del consumo massimo giornaliero.
In ogni caso, è sempre bene chiedere supporto al proprio medico curante o al proprio farmacista di fiducia sempre disponibile a dialogare su prevenzione e stili di vita corretti.
L’Istituto Europeo di Oncologia aderisce all’Open Day della Ginecologia promosso da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, in occasione della Festa della Donna, attraverso gli ospedali del Network Bollini Rosa. “Chiedi, conosci, cura” è il titolo dell’incontro di gruppo proposto dall’Istituto per invitare le donne a dialogare e confrontarsi con le specialiste IEO sulle tematiche del benessere sessuale, della menopausa e sull’agopuntura come novità terapeutica. L’attenzione per l’8 marzo allo IEO non sarà dunque su uno specifico tumore, ma sull’insieme delle problematiche femminili che i tumori possono causare.
IEO rilancia così il messaggio del Women’s Cancer center: occorre prendersi cura della salute donna nella sua dimensione di persona e oltre il tempo dei trattamenti anticancro. «La gestione del proprio corpo, della propria femminilità e sessualità, il progetto eventuale di maternità, il reinserimento nella vita affettiva e sociale sono da considerare parte integrante delle cure – dichiara Raffaela di Pace, medico ginecologo responsabile dell’ambulatorio benessere donna – Oggi sappiamo che alcuni effetti collaterali dei trattamenti, come il dolore fisico oppure i problemi della sessualità, possono essere un ostacolo al raggiungimento del traguardo della guarigione. Per superarli, noi medici abbiamo bisogno che le donne siano parte attiva e non esitino ad affrontare con noi anche problemi che molte di loro considerano troppo intimi o addirittura “un male inevitabile”».
Da qui la scelta IEO di parlare all’Open Day dell’8 marzo di tre temi troppo spesso trascurati sia dai medici che dai pazienti: la sessualità, i disturbi della menopausa (spesso indotta dai trattamenti) e l’agopuntura come nuova terapia per alleviare il dolore e altri effetti collaterali invalidanti.
«La cultura del Women’s Cancer Center si sta comunque diffondendo. – conclude Di Pace – Nel 2017 il Centro ha effettuato 450 visite negli ambulatori di Benessere, Nutrizione, Oncofertilità, Psiconcologia, Sessualità, Genetica e per il 2018 sono già 216 le prenotazioni».