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Cancro al seno, la vitamina D potrebbe prevenirlo

Sono numerosi gli studi effettuati in tutto il mondo a testimonianza del fatto che la vitamina D possa rivelarsi un ottimo alleato nella prevenzione di una delle patologie più temute dalle donne.

Che le vitamine facciano bene è un dato di fatto. Ce lo raccontavano i nonni e i nostri genitori, ce l’hanno detto i medici e ce lo ripete anche la scienza. Gli studi che si sono avvicendati a rafforzare questa tesi sono diversi e proprio degli scorsi giorni è l’ultima notizia, che assocerebbe una minore incidenza del tumore al seno in soggetti con elevati livelli di vitamina D nell’organismo. La ricerca è stata condotta da alcuni studiosi della University of California San Diego School of Medicine e pubblicato sulla rivista PLOS ONE. L’indagine ha coinvolto circa 5 mila partecipanti di età intorno ai 55 anni, sane, divise in due campioni. I dati utilizzati nell’analisi sono stati raccolti nel periodo 2002-2017 e la salute dei partecipanti è stata monitorata per un periodo medio di 4 anni. Nello specifico, i ricercatori hanno cercato le eventuali associazioni tra il rischio di sviluppare il carcinoma mammario nelle donne e la concentrazione nel siero di 25-idrossivitamina D (25 (OH) D), un importante biomarcatore di vitamina D. Durante il periodo in cui sono stati condotti gli studi, sono stati rilevati 77 nuovi casi di cancro al seno. «Il tasso di incidenza del cancro al seno aggiustato per l’età era di 512 casi per 100.000 persone-anno nella coorte raggruppata», precisano i ricercatori. Ma, l’analisi dei dati raccolti ha rivelato che le persone con concentrazioni più elevate nel sangue del biomarcatore della vitamina D erano esposte a un rischio significativamente più basso di cancro al seno. «Abbiamo riscontrato che i partecipanti con livelli ematici di 25 (OH) D superiori a 60 nanogrammi per millilitro (ng/ml) avevano un quinto del rischio di cancro al seno rispetto a quelli con meno di 20 ng/ml», si legge nell’articolo. Il dottor Garland e colleghi, hanno stimato che il livello minimo sano di 25 (OH) D nel sangue dovrebbe essere di circa 60 nanogrammi per millilitro, che è molto più della concentrazione di 20 nanogrammi per millilitro raccomandata dall’Accademia Nazionale di Medicina. A livelli crescenti di vitamina D, dunque, il rischio di sviluppare un tumore si riduce progressivamente.

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