Il Governo ha stanziato ulteriori 9 milioni di euro per i nuovi incentivi all’assunzione delle persone con disabilità, attraverso l’approvazione del Decreto interministeriale del 7 maggio 2018 pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed emanato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. La somma sarà trasferita all’INPS e destinata al Fondo per il diritto al lavoro dei disabili, al quale furono già assegnati quasi 22 milioni nel 2016 e aggiunti altri 58 milioni nel 2017.
Dei 9 milioni di quest’anno, circa 7 milioni e mezzo saranno destinati agli esoneri relativi all’anno 2017, mentre 1 milione e mezzo a quelli del 2018. L’incentivo, che corrisponde a uno sgravio contributivo di 36 mesi, spetta ai datori di lavoro privati e agli enti pubblici economici che assumono a tempo indeterminato, sia full time che part time, persone con varie disabilità.
L’incentivo si applica alla retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, e corrisponde alla misura del 70% per le assunzioni a tempo indeterminato delle persone con riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% o con minorazioni dalla prima alla terza categoria (testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra), e alla misura del 35% per le assunzioni a tempo indeterminato delle persone con riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67% e il 79% o con minorazioni dalla quarta alla sesta categoria (testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra).
Lo stesso sgravio del 70% è concesso anche ai datori di lavoro che decidono di assumere lavoratori con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, ma ha durata di 60 mesi nel caso di assunzione a tempo indeterminato, mentre dura lo stesso tempo del contratto, per assunzioni a tempo determinato non inferiore a 12 mesi.
Autore: L'Incontro
Il servizio informativo per i pazienti del Centro "L'Incontro" a Teano (CE).
La sicurezza dei bambini prima di tutto, è l’obiettivo principale della campagna “Bimbi in auto” realizzata dal ministero della Salute, insieme al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Polizia di Stato e le società e associazioni scientifiche pediatriche (Sip, Simeup, Sipps, Acp).
Sono infatti centinaia i bambini che ogni anno perdono la vita o riportano lesioni, nei 175mila incidenti stradali che si registrano sulle strade italiane. Gran parte delle conseguenze gravi si verifica per il mancato o cattivo uso dei seggiolini, obbligatorio per i bimbi fino al metro e cinquanta di altezza, o della cintura, obbligatoria per tutti gli altri.
La campagna di sensibilizzazione sarà diffusa negli ambulatori pediatrici, negli ospedali, consultori, centri vaccinali e sui principali mezzi di comunicazione.
Sarà distribuito un opuscolo contenente informazioni su quale seggiolino scegliere, in base al peso del bambino, oltre che una serie di comportamenti e consigli da mettere in pratica alla guida. Primo tra tutti, quello di usare sempre il seggiolino e non tenere mai in braccio il bambino, anche se per brevissimi tragitti. Successivamente, l’invito all’acquisto di un dispositivo più adeguato e che sia omologato. Utilizzare un dispositivo alle dimensioni, anche nei primi mesi di vita. Montare il seggiolino nella posizione corretta. Allacciare sempre le cinture, anche se il bambino strilla e fa i capricci. Infine, no al lecca-lecca mentre si guida, sì al peluche.
Un’aspirina al giorno a basso dosaggio è ampiamente raccomandata per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, ma l’approccio standard “una dose uguale per tutti” potrebbe non funzionare. Una nuova analisi pubblicata sulla prestigiosa rivista The Lancet ha esaminato i dati di 10 studi randomizzati, per un totale di più di 117 mila partecipanti, e ha rilevato che c’è una correlazione tra dosaggio dell’aspirina e peso e altezza corporei, con effetti significativi sul risultato della terapia, che deve quindi adeguata alle caratteristiche e le necessità dei singoli pazienti.
I ricercatori del National Institute for Health Research Oxford Biomedical Research Centre hanno infatti scoperto che una dose giornaliera da 75 a 100 milligrammi di aspirina riduce il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti che pesano meno di 70 kg, ma non ha alcun effetto nell’80 % degli uomini e nel 50% delle donne che hanno un peso superiore, anzi in questi aumenta il rischio di un evento cardiovascolare fatale. Mentre dosi più elevate – da 325 a 500 milligrammi al giorno – hanno mostrato un’interazione inversa con il peso e l’altezza, risultando efficaci nell’abbassare il rischio cardiovascolare solo nelle persone che pesavano più di 70 kg.
Questi risultati si riscontrano negli uomini e nelle donne, nei pazienti con diabete e nella prevenzione secondaria dell’ictus. Nell’ambito dello stesso studio, sono stati anche analizzati gli effetti dell’aspirina rispetto ad altri esiti come il cancro, e si è palesata anche in questo caso la medesima correlazione con le dimensioni corporee. Il farmaco a basso dosaggio ha ridotto il rischio a lungo termine di tumore del colon-retto in persone di peso inferiore a 70 kg, ma non in quelle che superano quel peso, mentre un alto dosaggio ha ridotto il rischio di cancro nelle persone tra i 70 e gli 80kg, ma non in quelle più pesanti. Inoltre, l’ulteriore stratificazione dei pazienti ha rivelato danni causati dall’eccessibo dosaggio, con aumento del rischio a breve termine di cancro nei partecipanti con peso e statura bassi di età uguale o superiore a 70 anni.
Per converso, si è potuto osservare una notevole riduzione degli eventi cardiovascolari e morte per tutte le cause quando la dose di aspirina somministrata era adeguata al peso, e ciò suggerisce che esiste una finestra terapeutica correlata alle dimensioni corporee all’interno della quale una dose giornaliera di aspirina è davvero efficace, e bisogna dunque usare strategie personalizzate per sfruttarla al meglio.
‹‹Ci sono un miliardo di persone in tutto il mondo che assumono l’aspirina regolarmente e ogni studio randomizzato si basa sulla stessa dose uguale per tutti i pazienti. Potremmo aver sbagliato in questo, dovremmo adattare il dosaggio all’individuo, come facciamo con altri farmaci››, ha ammesso Peter M. Rothwell, autore principale dello studio e professore di neurologia all’Università di Oxford.
La Regione Piemonte in collaborazioni con Agenzia delle entrate, Inail e Inps ha pubblicato la Guida agli interventi a favore delle persone disabili 2018, contenente 41 schede con le informazioni utili su contributi, agevolazioni e interventi a sostegno delle persone disabili: dall’abbattimento delle barriere architettoniche, all’assistenza alla persona, alla formazione professionale e lavoro, mobilità e trasporti, fino a spese sanitarie e ausili, sport e tempo libero. Per ogni agevolazione sono specificate le modalità di accesso, i documenti necessari e gli uffici a cui rivolgersi.
La guida è disponibile sul sito della direzione regionale del Piemonte e anche in formato cartaceo presso l’ufficio Relazioni con il pubblico della Regione Piemonte.
Tra le varie agevolazioni previste ci sono anche bonus per l’energia elettrica per l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali salvavita e fornitura di ausili e presidi sanitari, protesi e comunicatori ad alta tecnologia.
Il Bonus elettrico per disagio fisico è destinato ai cittadini piemontesi che si trovano in gravi condizioni di salute, tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate ad energia elettrica. L’agevolazione potrà variare da un minimo di € 173 annui ad un massimo di € 620 annui. La richiesta di rinnovo dovrà essere presentata entro 2 mesi dalla scadenza.
Tra le apparecchiature che danno diritto al bonus vi sono apparecchiature per pressione positiva continua, ventilatori polmonari, tende per ossigenoterapia, concentratori di ossigeno, aspiratori, pulsossimetri o monitor multiparametrici, apparecchiature di supporto alla funzione renale, nutripompe, pompe di infusione, pompe a siringa, carrozzine elettriche, sollevatori mobili e materassi antidecubito se alimentati ad energia elettrica.
Si può presentare la richiesta del bonus elettrico presso il Comune di residenza del titolare della fornitura elettrica anche se diverso dal malato, utilizzando gli appositi moduli.
Comunicatori ad alta tecnologia, vocali, a controllo oculare o tattile, sono garantiti dalla Regione Piemonte alle persone affette da gravi malattie neurologiche, progressive e non (ad esempio SLA, Paralisi Cerebrale Infantile e tetraplegia), la cui capacità di comunicazione sia verbale che grafica è compromessa al punto da impedire la comunicazione interpersonale. La domanda deve essere compilata dai medici specialisti della struttura pubblica che hanno redatto il progetto riabilitativo del paziente, poi trasmessa dalla struttura sanitaria all’ASL per la valutazione della Commissione regionale Assistenza Integrativa e Protesica.
Alle persone disabili con gravi problemi di udito è garantita la fornitura e la riparazione gratuita di protesi acustiche previa prescrizione del medico specialista e autorizzazione dell’ASL di residenza.
Sono destinatari della fornitura i minori e gli ultrasessantacinquenni indipendentemente dal grado di sordità, con “difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie di quell’età”; adulti già invalidi civili per ipoacusia con un’invalidità superiore o uguale al 34%; sordomuti riconosciuti.
La fornitura di protesi, ausili tecnici e dispositivi medici è garantita alle persone con menomazioni e invalidità permanente, se in possesso della prescrizione del medico specialista e l’autorizzazione dell’ASL di residenza. Il costo è interamente a carico dell’ASL. Le autorizzazioni per alimenti speciali e materiale di medicazione o d’uso sono rilasciate dal medico di medicina generale o dal medico specialista di struttura pubblica, e sono riservate ai cittadini residenti nel territorio della Regione Piemonte. I destinatari della fornitura sono invalidi in possesso del requisito dell’invalidità civile riconosciuta con valore uguale o superiore al 34% o sono in attesa di riconoscimento d’invalidità, in quanto ricoverati in una struttura sanitaria pubblica o accreditata, con menomazione grave e permanente che necessitano di protesi o ausilio prima della dimissione; minori di 18 anni che necessitano di un intervento di prevenzione, cura e riabilitazione di un’invalidità permanente; soggetti ileo-colostomizzati o urostomizzati; portatori di catetere permanente, affetti da incontinenza stabilizzata; soggetti laringectomizzati e tracheostomizzati, donne mastectomizzate, soggetti che hanno subito un intervento demolitore dell’occhio.
Per i presìdi personalizzati o su misura quali busti, scarpe e alcune carrozzine è necessario il preventivo di un fornitore convenzionato con l’ASL o di un negozio iscritto nell’elenco delle aziende convenzionate. Per i presìdi di serie come letti ortopedici, materassi antidecubito, carrozzine rigide è prevista la possibilità di fornitura direttamente dall’ASL con la sola presentazione della richiesta specialistica, mentre alcuni dispositivi importanti o particolari vengono acquistati direttamente dall’ASL e dati in comodato d’uso all’assistito. Gli ausili per l’assorbenza, cateteri e sacche per stomie possono essere prescritti anche dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta. Il piano terapeutico va presentato all’ufficio di Assistenza Protesica dell’ASL di residenza per il ritiro presso farmacia, negozio autorizzato o consegna a domicilio.
Nel periodo estivo anche il farmaco, compagno per la cura di piccole e grandi patologie, ha bisogno di piccoli accorgimenti per trasporto e conservazione. Per questo motivo l’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato un opuscolo per gestire correttamente i farmaci, al fine di non ridurne efficacia qualità e sicurezza.
La prima regola da seguire è di conservare i farmaci in luoghi asciutti e freschi. Bisogna poi verificare sempre la giusta temperatura di conservazione sul foglietto illustrativo.
L’applicazione di alcuni farmaci possono indurre reazione con l’esposizione al sole, è bene quindi verificare con il proprio farmacista o con il medico se i farmaci somministrati rientrano tra questi.
Usare i farmaci nelle loro formulazioni “solide”, fa sì che si mantengano meglio quando fa caldo. Portare i farmaci con se sempre nelle loro confezioni originali.
Non esporre mai i farmaci al sole e al calore ed in caso di viaggio usare contenitori termici, soprattutto per i farmaci che vanno conservati in frigorifero.
Per chi viaggia, ed ha bisogno di farmaci salvavita, è necessario che li porti con se nel bagaglio a mano, nella confezione originale e con la prescrizione del medico.
Tenere sempre sotto controllo la pressione, in caso di ipertensione. Il caldo infatti può portare a delle variazioni di pressione che potrebbero provocarne l’abbassamento eccessivo.
Per dare uno sguardo nel dettaglio ai consigli, è possibile scaricare l’opuscolo a questo link http://www.aifa.gov.it/sites/default/files/Farmaci&Estate_web.pdf .