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Contraccettivi ormonali, dall’Aifa nuove informazioni sulla sicurezza

I contraccettivi ormonali sono medicinali utilizzati per prevenire gravidanze indesiderate, ma anche per il trattamento di alcune patologie tra cui la sindrome dell’ovaio policistico, l’endometriosi, l’adenomiosi, l’anemia causata dalle mestruazioni, e le mestruazioni dolorose (dismenorrea). In Italia, tali farmaci sono commercializzati nelle forme di compresse, cerotti transdermici, dispositivi vaginali, dispositivi intrauterini ed infine impianti per uso sottocutaneo ed anelli vaginali. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ente preposta alla  sicurezza dei farmaci in Italia, ha reso noto di aver aggiornato i foglietti illustrativi inserendo delle nuove importanti informazioni relative alla sicurezza di tali farmaci.
Più nel dettaglio, l’Aifa ha evidenziato che «le pazienti devono essere informate sulla necessità di contattare il proprio medico in caso di cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, anche se questi si verificano poco dopo l’inizio del trattamento». Ciò al termine «della valutazione del segnale di sicurezza condotta a livello europeo, relativo al rischio di comportamento suicidario e suicidio, associati a depressione, in pazienti che utilizzano contraccettivi ormonali», in base alla quale «è stato deciso l’aggiornamento delle informazioni sul prodotto dei contraccettivi ormonali con una nuova avvertenza». Per ulteriori chiarimenti su questa problematica è possibile contattare il medico curante, lo specialista o il proprio farmacista di fiducia.

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Influenza e vaccinazione antinfluenzale, le risposte dell’Aifa alle domande più frequenti

«Cosa è l’influenza?», «quali sono i sintomi dell’influenza?», ma anche «come si trasmette l’influenza?». Sono solo alcune delle oltre trenta domande a cui l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ente regolatorio dei farmaci in Italia, ha risposto in un documento pubblicato sul suo portale ufficiale e attraverso cui i pazienti possono accedere alle risposte sul tema. Come ogni stagione, durante il periodo pre-invernale le categorie a rischio, tra cui pazienti con patologie croniche, ma anche addetti a servizi pubblici di primario interesse come forze di polizia, vigili del fuoco ed operatori sanitari, sono interessate alle campagne vaccinali mirate a favorire una corretta protezione avverso i virus influenzali, i cui ceppi variano di stagione in stagione.

Il documento, rivolto agli operatori sanitari ma anche agli utenti finali, è suddiviso in varie aree tematiche in cui l’Aifa inserisce le risposte utili a comprendere quesiti che potrebbero sorgere prima e dopo la somministrazione del vaccino. Alcune delle risposte riguardano gran parte dei soggetti potenzialmente interessati alla somministrazione del vaccino antinfluenzale. Altre, invece, interessano particolari categorie come anziani, donne incinte, donne in allattamento. Altre ancora, prediligono aspetti prettamente preventivi. Per accedere al documento aggiornato è possibile aprire questo collegamento. La pagina aggiornata regolarmente è un buon punto di partenza dal quale affrontare tutte le tematiche. Altre risposte, invece, potranno essere fornite dal proprio farmacista di fiducia o dal medico curante.

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Medicinali antibiotici, non vanno usati se non prescritti dal medico

Gli antibiotici sono potenti farmaci, ma non sono la cura per tutto ciò che affligge. Come è noto, combattono le infezioni causate da batteri, non da virus. Gli antibiotici non sono efficaci contro infezioni virali come il raffreddore comune, la maggior parte dei mal di gola e l’influenza. È utile chiarire dunque che l’assunzione di antibiotici per le infezioni virali non cura l’infezione sostenuta da un virus, non impedisce ad altre persone di essere contagiate, non aiuta a sentirsi meglio ed inoltre l’utilizzo di antibiotici quando questi non sono prescritti dal medico non aiuta a sentirsi meglio nei casi di infezioni sostenute da virus.
In aggiunta a quanto evidenziato, l’uso di antibiotici in caso di infezioni virali può mettere a rischio di contrarre un’infezione batterica resistente ad un eventuale trattamento antibiotico nel caso ve ne fosse bisogno in futuro. La resistenza agli antibiotici è stata definita uno dei problemi di salute pubblica più urgenti al mondo. Può essere descritta come l’inefficacia di un determinato medicinale nel combattere un batterio che infetta l’organismo. L’uso intelligente degli antibiotici è la chiave per controllare la diffusione dell’antibiotico-resistenza. In ogni caso, l’antibiotico non può essere assunto se non è prescritto dal medico. Allo stesso modo, il farmacista non può dispensare un antibiotico – in convenzione, ma anche a pagamento – senza che il medico lo abbia prescritto.

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Carenza di vitamina D, dall’Aifa documento per chiarire ogni dubbio

Lo scorso ottobre l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ente regolatorio per i medicinali in Italia, ha istituito la Nota 96 relativa ai medicinali utilizzati nei casi di carenza o ridotto apporto di vitamina D. La nuova Nota 96 consente la prescrizione di tali farmaci solo a coloro che rientrano in determinate condizioni, con riferimento ai livelli di vitamina D nel sangue. Dopo alcuni giorni dalla istituzione della Nota 96, l’Aifa ha pubblicato il documento denominato «Scheda Vitamina D – Cittadino», con l’obiettivo di «fornire informazioni utili a tutti i cittadini su aspetti quali il ruolo che la vitamina D svolge nell’organismo, l’importanza di soddisfare il fabbisogno naturale tramite l’esposizione solare», oltre che per identificare «i segnali che possono indurre il medico a verificare una possibile carenza».

Sono undici in tutto i punti affrontati, di interesse pratico. Tra le domande a cui l’Aifa fornisce risposta, «cosa è la vitamina D?», «che ruolo svolge nel corpo umano?», «quali sono i valori “normali” di vitamina D?» e «quali sono le fonti naturali di vitamina D?». Proprio in merito a questo ultimo quesito, l’Aifa identifica le fonti principali da cui poter assumere un corretto quantitativo di vitamina D. Nello specifico, attraverso l’esposizione solare e mediante il corretto apporto dietetico. In merito all’apporto dietetico, sebbene non vengano annoverati fonti vegetali di vitamina D, l’Aifa predispone un elenco contenente quali alimenti di origine animale contengano le dovute quantità di vitamina ed in che misura. Per consultare il documento integrale è possibile accedere alla pagina Domande e risposte del portale Aifa, oppure aprire il link indicato in basso a questa pagina.

Apri scheda vitamina D – Cittadino (Aifa)

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Integratori alimentari, il decalogo per un uso corretto e consapevole

È stato pubblicato il “Decalogo uso corretto degli integratori alimentari”, a cura della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute. Come è noto, per curare problemi di natura transitoria, ma anche a supporto di patologie croniche, si fa spesso uso degli integratori alimentari. Prodotti che, a differenza dei medicinali, non contengono principi attivi di sintesi chimica ma che al tempo stesso hanno un effetto sulle varie funzioni dell’organismo. Nonostante gli integratori siano dei prodotti sicuri e ampiamente usati da gran parte della popolazione, tuttavia, tali supporti possono avere degli effetti non voluti o interagire con terapie farmacologiche in corso. Ciò soprattutto nei casi in cui non vi sia accortezza della somministrazione. Per rispondere a queste problematiche e informare correttamente i pazienti, il ministero della Salute ha racchiuso in 10 punti gli aspetti da non sottovalutare relativi all’assunzione di integratori alimentari.

Ad esempio, al primo punto, il dicastero evidenzia che per assumere i costituenti fondamentali è necessario praticare una dieta equilibrata. Inoltre, prima di assumere qualsiasi integratore, bisogna sempre prestare attenzione a ciò che è indicato sull’etichetta. Un altro punto trattato riguarda la necessità di sentire il medico curante o lo specialista per valutare in via preliminare eventuali controindicazioni legate all’assunzione del prodotto. Il ministero sottolinea inoltre che qualsiasi integratore non può ritenersi sicuro per il solo fatto di essere naturale. Per questo motivo, è necessario rivolgersi al farmacista di fiducia in caso di dubbi o perplessità. Tra gli ultimi punti trattati, ma non meno importanti, vi è l’uso degli integratori nel controllo del peso. In tal caso, il ministero ricorda che per ridurre il sovrappeso è necessario diminuire l’apporto calorico e migliorare l’attività fisica. Per concludere, la necessità di fare attenzione agli integratori acquistati al di fuori dei canali ufficiali.

È possibile reperire il documento sul portale ufficiale del ministero della Salute, oppure aprire questo link per scaricarlo.